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Capo dei servizi israeliani non va in Belgio per paura

Publie le jeudi 27 février 2003 par Open-Publishing

(ANSA) - TEL AVIV, 26 FEB - Il capo dello Shin Bet (sicurezza
interna) Avi Dichter ha rinunciato alcuni mesi fa a compiere in
Belgio una visita di lavoro. Lo ha confermato oggi un portavoce
ufficiale israeliano commentando cosi’ informazioni divulgate ieri
dalla televisione commerciale, Canale 10, secondo cui Dichter temeva
di essere arrestato dalle autorita’ locali. In quanto capo dello Shin
Bet, Dichter e’ in prima fila nella repressione della rivolta
palestinese nei Territori. ’’Di fronte alla incertezza creatasi in
Belgio circa la situazione di sicurezza in Israele, Dichter ha
preferito rinviare la visita’’ ha aggiunto il portavoce, con un
riferimento alla legislazione belga relativa alla possibile
incriminazione per crimini di guerra di personalita’ straniere.
Israele ha convocato in patria il proprio ambasciatore a Bruxelles
dopo aver appreso due settimane fa che la Corte di Cassazione belga
autorizzava in principio l’apertura di una inchiesta nei confronti di
Ariel Sharon, anche se rinviava ogni misura concreta a un suo futuro
ritorno a vita privata. Un altro capo dello Shin Bet, Carmi Gillon,
si trovo’ in condizioni simili quando due anni fa fu nominato
ambasciatore in Danimarca. Organizzazioni umanitarie locali lo
accusavano di essere responsabile della tortura di prigionieri
palestinesi. Gillon accetto’ l’incarico dopo aver accertato che
beneficiava comunque di una piena immunita’ diplomatica. (ANSA).