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Manif contre la guerre Romaone

Publie le dimanche 16 février 2003 par Open-Publishing

Anche Parigi dice ’no’ alla guerra di Bush

Inpiazza
nella Capitale francese circa 250.000 persone : dai movimenti
organizzati,come Cgt, Verdi, Pcf, Attac, ai privati cittadini.
Numerosi anche gli italianiche vivono nella Ville Lumiere

dal nostro corrispondente a Parigi, Gian Luca Mealli

Parigi, 15 febbraio 2003 - "Non !" :
cantata, urlata, scritta su cartelli di fortuna e volantini
o mormorata nelle conversazioni era questa la parola più diffusa
a Parigi questo pomeriggio durante la grande
manifestazione contro la guerra che ha invaso pacificamente
le vie di Montparnasse, del Quartiere
Latino
e della zona della Bastiglia.
Ed in questo No si riconosciute circa 250.000 persone di
ogni età ed ogni opinione che hanno sfidato un freddo
molto intenso per formare un arcobaleno di bandiere, striscioni
e palloncini in buona parte di fattura artigianale e uno più curioso
dell’altro. Accanto agli attivisti dei movimenti organizzati,
come la CGT (la CGIL francese), i Verdi francesi,
il PCF o gli antimondialisti di Attac,
c’erano sciami di dimostranti indipendenti che si erano dati
da fare per rendere visibili i loro messaggi, e ce n’era per
tutti i gusti. Jean-Michel un sorridente signore di mezza età era
seminascosto da un cartellone fatto con vari pezzi di cartone
su cui si poteva leggere : "Né Saddam, né Bush,
né guerra ; sì agli Stati Uniti d’Oriente",
accanto una signora più polemica inalberava un grosso
foglio di carta con su scritto "Armi chimiche, biologiche,
nucleari : ispezioni in Israele". E, tanto per essere chiari,
due ragazzi hanno a lungo sventolato un cartello giallo con
una scritta nera : "Non, non et non !". Un po’ in disparte,
ma con gli occhi lucidi, una coppia di signori anziani : lei
con la borsetta stretta al petto e lui con il basco e una grande
bandiera dei partigiani francesi della Seconda Guerra mondiale,
un malconcio tricolore francese con una croce di Lorena rossa
dipinta sopra. Poche parole, ma chiare : abbiamo già dato
con le guerre : ora basta...".
Non sono mancati, come c’era da aspettarselo, i fotomontaggi
che rappresentavano il presidente americano George W. Bush
nelle vesti di un boia o di un soldato affamato di sangue,
ma buona parte delle persone ci hanno tenuto a ricordare che
non era con gli americani che ce l’avevano ma con i loro dirigenti,
come Pierre, un ingegnere di Orleans venuto apposta a manifestare
con i due figli adolescenti, che faceva da uomo panino con
due pannelli di legno appesi al collo su cui si poteva leggere "We
do like american People but NO George W. Bush" ("Ci
piacciono gli americani ma George W. Bush No"). E del
resto gli americani in carne ossa non sono mancati nella manifestazione,
anzi un loro nutrito gruppo ha aperto il corteo (partito poco
prima delle 15:00 dalla piazza Denfert-Rochereau a Montparnasse),
affiancando i veterani francesi della Guerra del Golfo del
1991, applauditissimi, che portavano un lunghissimo striscione
pacifista con sopra scritto "No alla guerra contro l’Iraq.
Giustizia, pace, democrazia in Medio Oriente e nel Mondo".
Le comunità straniere di Parigi e dintorni erano presenti
in forze e tutto il pomeriggio hanno sventolato bandiere di
quasi tutti i paesi oppressi o in guerra : Tibet, Palestina,
Cecenia, Kurdistan
... Parecchi anche gli italiani :
molti, di passaggio o in vacanza, sparsi tra la folla, ma alcuni
di quelli che a Parigi ci vivono in pianta stabile si erano
organizzati e avevano il loro striscione, come Chiara, Bruno,
Federico, Roberto e altri loro amici, tutti riuniti sotto lo
striscione del Collettivo Bellaciao, che riunisce
buona parte dei contestatori che nel marzo dell’anno scorso
organizzarono un’accoglienza ’movimentata’ a Vittorio Sgarbi
all’inaugurazione del Salone del Libro. Alla domanda "Perchè siete
qui anche voi ?" Federico taglia corto : "Perchè bisogna resistere".

Tratto da Romaone
http://redazione.romaone.it