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Il quarto anniversario dei bombardamenti sulla Yugoslavia

Publie le mardi 25 mars 2003 par Open-Publishing

Migliaia di vittime sotto le bombe, missili con uranio impoverito e grafite,
il più grande disastro ambientale mai avvenuto in Europa. 20.000 morti di
tumore in 4 anni di cui il 30% bambini.
La Yugoslavia cancellata politicamente, protettorato euro-atlantico al servizio
della NATO e della Unione Europea. Con un consenso di minoranza il governo attuale applica
fedelmente le ricette liberiste e le privatizzazioni.
La "guerra umanitaria" alla Yugoslavia ha collaudato
una nuova politica egemonica europea per far saltare gli ultimi residui del "diritto
internazionale", quello che oggi si vorrebbe difendere e che non è riuscito a evitare l’embargo e una seconda devastante guerra in Irak ; quel "diritto internazionale" che non viene applicato rispetto ad un altro stato del Medio Oriente, Israele, paese che non rispetta da anni le risoluzioni dell’ONU e che si è dotato di armi di distruzione di massa....
La competizione economica fra alleati e membri del G8 sta producendo
altre guerre mentre gli Stati Uniti giocano l’"asso pigliatutto" per non rinunciare ad un’egemonia mondiale.

E’ una guerra civile globale non solo militare e non solo contro i popoli e gli stati che
rifiutano di farsi colonizzare. E’ una guerra preventiva interna, sociale ed economica che ha bisogno di un’economia di guerra per funzionare. Contro le popolazioni non solo europee : leggi contro gli immigrati e internamento concentrazionario dei rifugiati e dei richiedenti asilo, blocco dei salari, tagli drastici alle spese pubbliche , privatizzazioni per garantire gli interessi e le speculazioni dei gruppi finanziari/multinazionali europee, statunitensi, asiatiche, bassi salari, precariato e marginalizzazione, investimenti pubblici e privati dei cartelli finanziari nel settore militare e della difesa, nel settore della "sicurezza" (prigioni, sorveglianza, guardie, centri di smistamento penale destinati a "categorie sociali" fragilizzate : stranieri e adolescenti) ; cancellazione
dei diritti e della garanzie, leggi repressive, stato d’emergenza permanente "contro il terrorismo", controllo sistematico dei cittadini, videosorveglianza, abolizione della "privacy" e scambio dei fondi-dati tra strutture amministrative pubbliche e private.

Il 24 Marzo, il quarto anniversario dei bombardamenti sulla Yugoslavia, deve essere ricordato in questo contesto e diventa un’occasione per esprimere
il proprio No alla guerra, SI alla chiusura della basi NATO in Italia.

Marinella Nebbiolo

Centro di Documentazione e Archivio "Rosa Luxemburg"
per la Rifondazione comunista in Europa, Parigi.