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FERMIAMO LA GUERRA

Publie le mardi 1er avril 2003 par Open-Publishing

L’indignazione civile, il diritto internazionale, le considerazioni umanitarie non sono riuscite a fermare la guerra in Irak. Non ci siamo riusciti nonostante il grande consenso che la maggior parte dei cittadini europei ha espresso in questi mesi : non sono state sconfitte le logiche del dominio, della sete di profitti, del desiderio di potere.

Alle lobbies e alle multinazionali che hanno spinto Bush a questa avventura tragica per l’intera umanita’ non interessa essere dalla parte del giusto, quello che a loro preme e’ di potere continuare a fare i loro sporchi affari protetti dalle armate della superpotenza planetaria.

Questa guerra, come tutte le guerre del resto, illegale e immorale , continua a essere anche una guerra oscena, anche solo partendo dalle considerazioni dello spreco di risorse che l’apparato industriale militare mondiale produce.

Mentre un miliardo di persone vive con meno di 1 dollaro al giorno , 40 milioni di persone muoiono ogni anno per fame, 2 miliardi non hanno accesso all’acqua potabile e 1 miliardo e’ analfabeta. Ed il 20% dell’umanita’ consuma l’83% delle risorse disponibili.

Questi sono i costi della guerra , ve li proponiamo con una unica considerazione. Ci chiediamo quanta felicita’ si potrebbe regalare al mondo convertendole in dividendi di pace.

Costi per la guerra

839 miliardi di dollari : spesa militare mondiale nel 2001.
364.6 miliardi di dollari : spesa a bilancio per il 2003 negli Stati Uniti per la difesa.
379.9 miliardi di dollari : spesa a bilancio per il 2004 negli Stati Uniti per la difesa.
2.1 miliardi di dollari : costo di un bombardiere B2.
750 milioni di dollari : costo dei missili Tomahawk lanciati dagli USA dal 1991 ad oggi (Iraq, Bosnia, Sudan, Afghanistan).
45 milioni di dollari : costo di un aereo F117 Stealth Fighter.
(Fonti : ONU ; Dipartimento della difesa USA ; Raytheon ; Le Monde)
ITALIA
19 miliardi di euro : spesa per la difesa nel 2002
1.15 miliardi di euro : il costo previsto per l’acquisizione della nuova portaerei "Andrea Doria".
1.75 miliardi di euro : il costo previsto per l’industrializzazione e l’acquisizione di 56 elicotteri compatibili con la portaerei).

Fonti : Ministero della Difesa

Costi per lo sviluppo

Che cosa si potrebbe fare in alternativa :
50 miliardi di dollari : spesa annuale stimata dall’ONU per eliminare fame, debito e poverta nei paesi del Sud del Mondo.
Di cui ad esempio :
10 miliardi di dollari : spesa annuale stimata dall’UNICEF per garantire l’accesso universale all’istruzione primaria.
7 miliardi di dollari : spesa annua necessaria stimata da UNAIDS per rispondere efficacemente all’epidemia dell’AIDS.
(Fonti : UNDP ; UNAIDS ; UNICEF)

Un esempio da un paese africano

22mila euro : il costo per la costruzione di una scuola in Burkina Faso.
8mila euro : il costo per la costruzione di un pozzo in Burkina Faso.
Il 71% della popolazione del Burkina Faso non ha accesso all’acqua potabile.
Il 76.1% della popolazione del Burkina Faso non ha accesso all’istruzione primaria.

Ci vergogniamo di un mondo che davanti a queste cifre e soprattutto alle facce e ai volti delle persone che esse rappresentano, alla loro voglia di danzare comunque la vita come ci racconta il missionario comboniano Alex Zanotelli , non si ribella, non chiede a gran voce una narrazione diversa della storia.

E i costi umani ?

Da un documento datato 7 gennaio 2003 delle Nazioni Unite, redatto dall’OCHA - l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite - si legge che il 30% dei bambini sotto i cinque anni in Iraq "sarebbero a rischio di morte per malnutrizione" nell’eventualità di un conflitto. Dal momento che la popolazione irachena sotto i cinque anni è di 4,5 milioni, questo equivale a 1,26 milioni di bambini a rischio.

Non meno catastrofiche sono alcune cifre sul possibile impatto di una guerra sulla situazione umanitaria :

5.210.000 i bambini sotto i cinque anni e le donne incinte o che allattano altamente vulnerabili

500.000 le potenziali vittime dirette e indirette del conflitto

3.020. le persone a rischio nutrizionale

18.240.000 le persone che potrebbero avere bisogno di accesso all’acqua

8.710.000 le persone che potrebbero avere bisogno di strutture di servizi igienici e sanitari

A preoccupare sono soprattutto gli alti livelli di vulnerabilità attuale della popolazione irachena, effetto dei 12 anni di sanzioni, e la dipendenza della maggior parte di essa dal governo per le proprie necessità essenziali.

Secondo il WPF (Word Food Programme), sono 16 milioni (pari al 60% della popolazione totale) gli iracheni che dipendono dalle razioni alimentari mensili fornite dal governo.

Anche se le scorte di vaccini e farmaci nel paese - al ritmo attuale di consumo - sono sufficienti per circa 4 mesi, l’UNICEF infatti prevede che si verifichino carenze di farmaci essenziali, specialmente antibiotici, entro un mese dall’inizio di una crisi, a causa dell’aumento significativo delle malattie gastrointestinali e delle infezioni respiratorie acute.

Particolarmente drammatica sarà la situazione dell’acqua : "In caso di crisi" - dice il rapporto - "solo il 39% della popolazione verrebbe servita da acqua su base razionata, per un breve periodo e a seconda della disponibilità di combustibile, da parte degli impianti di trattamento che dispongono di generatori". Forti sarebbero tuttavia le disparità di accesso fra le aree urbane e quelle rurali, dato che nelle prime il 70% degli impianti ha capacità di funzionamento in emergenza, nelle seconde solo l’11%.

In questa drammatica situazione tutto il personale delle Nazioni Unite è stato evacuato prima dell’inizio delle ostilità e la maggior parte del personale delle ong che operano da almeno dodici anni nel paese hanno difficoltà notevoli a spostarsi e ad intervenire soprattutto a difesa della popolazione più indifesa.

Una di queste organizzazioni il Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS) insieme a Un ponte per sta portando avanti il progetto Costruiamo nuove basi in Iraq, il progetto consiste in un intervento di assistenza sanitaria che intende affrontare il problema delle patologie gastrointestinali che colpiscono i minori e un programma di integrazione alimentare per i bambini diarroici gravemente malnutriti e si pone come obiettivo il recupero rapido del loro stato di malnutrizione. Potete trovare tutte le informazioni su questo e anche su altri progetti e le indicazioni per aderire al sito www.icsitaila.org