Accueil > localizzazioni basi nato regione per regione

localizzazioni basi nato regione per regione

Publie le jeudi 3 avril 2003 par Open-Publishing

Nato, le basi in Italia
Sono 116 le strutture riconducibili all’Alleanza o all’esercito Usa : le
localizzazioni regione per regione.
La notizia
Il segretario di Stato americano Colin Powell è giunto stamane al
quartier generale della Nato per partecipare a un consiglio atlantico dell’
Alleanza a livello di ministri degli Esteri e ad un pranzo di lavoro
con i capi della diplomazia dei 15 paesi dell’ Ue per discutere sul
conflitto in Iraq. Powell all’ entrata non ha rilasciato dichiarazioni.
(Ansa, 3 aprile, ore 9.09)

L’approfondimento
La guerra in Kosovo, nel 1999, fu un’operazione della Nato (anche se
non fu mai autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu). La guerra in
Afghanistan, nel 2001, fu un’operazione autorizzata dalla Nato e
dall’Onu, condotta da una coalizione a guida americana ma di cui facevano
parte moltissimi Paesi. L’operazione Iraqi Freedom invece è un’operazione
militare anglo-americana senza autorizzazione Onu e che non è stata
preceduta da alcuna discussione specifica in sede Nato. Forse anche per
questo l’Alleanza atlantica ha convocato per oggi una riunione
straordinaria. Anche perché, occorre ricordarlo, molte delle basi Nato in Europa
sono già, di fatto, parte integrante delle operazioni militari. Molti
militari e mezzi americani sono partiti da queste basi e vi fanno
ritorno per esigenze di approvvigionamento o anche di cure mediche. Jessica
Lynch, la soldatessa di 19 anni data per dispersa il 23 marzo, ritrovata
e tratta in salvo dai Marines due giorni fa nei pressi di Nassirya, per
esempio, è atterrata ieri sera nella base Nato di Ramstein, in
Germania.
Ma come è organizzata la Nato e soprattutto, quanti basi o strutture
Nato ci sono nel nostro Paese ?

Il 4 aprile del 1949 Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Paesi
Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Islanda, Portogallo, Italia
sottoscrivono a Washington il Trattato del Nord Atlantico e - soprattutto
 il documento che dà vita alla North Atlantic Treaty Organization
(Nato), l’organizzazione militare che sottostà al trattato e che in qualche
modo ne è la spina dorsale.

Assistenza militare e sostegno politico
L’alleanza nasce in contrapposizione alla creazione del blocco
sovietico (e del successivo "Patto di Varsavia") e nei 14 articoli del patto
Atlantico si prevede assistenza militare reciproca e sostegno politico ed
economico tra tutti i paesi firmatari. Che col passare degli anni sono
aumentati : Grecia e Turchia nel 1952, Germania Occidentale nel 1955 e
Spagna (1982). E dopo il crollo del muro di Berlino e del blocco
sovietico, alla Nato aderiscono Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca nel 1999,
mentre dal 2004 entreranno nell’organizzazione Bulgaria, Estonia,
Lettonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.

La Russia, da "nemico" a "partner strategico"
La Russia, il vecchio "nemico mortale", è diventata dal 2002 un
"partner strategico ?, anche se non un membro a tutti gli effetti. Unica
defezione la Francia, che nel 1966 ha abbandonato la struttura militare ma
non quella politica.

Di fatto, l’alleanza è guidata dagli Usa
Questo vale però soprattutto per il lato politico dell’alleanza. Quello
militare ha avuto uno sviluppo un po’ diverso : fino alla guerra di
Corea (1950-53) ci si limitò al mantenimento delle truppe americane che si
trovavano ancora sul suolo europeo a 5 anni dalla fine della Seconda
guerra mondiale. Quel conflitto però cambiò le carte in tavola e rese più
aggressiva la politica militare dei due blocchi : la Nato nasce
concretamente in quegli anni e in quel clima (il clima da "guerra fredda"),
finanziata (e quindi governata) dagli Usa. Esattamente come il Patto di
Varsavia fu finanziato e governato dall’Urss, finché esistette.
In tutti i paesi della Nato vennero perciò create e costruite basi
militari, depositi di armi, centri radar, stazioni radio e di trasmissione
dati. Strutture che sono state spesso al centro anche di forti
contrasti politici e di grandi proteste.

La Nato in Italia : 116 strutture in tutto
L’Italia - un po’ per la sua posizione geografica, e un po’ perché per
moltissimi anni ebbe uno dei più forti partiti comunisti di tutto
l’Occidente - ospita sul suo territorio tantissime basi : Aviano, Sigonella,
Ederle, Ghedi sono quelle che conoscono tutti, perché sono le più
grandi e le più attive in caso di conflitti. Ma sul nostro territorio le
strutture riconducibili alla NATO o anche esclusivamente all’esercito
statunitense sono ben 116. Si tratta soprattutto di depositi, piccoli
centri di comunicazione o soltanto di antenne. In alcuni casi non esiste
nessuna guarnigione, e manutenzione e sicurezza sono garantite da
personale italiano.

NORD
Delle regioni settentrionali l’unica a non ospitare nessuna base è la
Valle d’Aosta, mentre la concentrazione maggiore la si trova in Veneto.

Piemonte : sono due, entrambe della Nato, e si trovano a Cameri (Novara)
e a Candelo-Masazza (Vercelli).
Lombardia : due in provincia di Brescia (a Ghedi e a Montichiari), una
in provincia di Pavia (a Remondò), e soprattutto il comando Nato di
Solbiate Olona in provincia di Varese. In una frazione di Castiglione delle
Stiviere e di Cavriana (Mantova), e a Sorico (Como) si trovano delle
antenne utilizzate per le telecomunicazioni.
Veneto : le truppe Nato dell’Europa Meridionale hanno il loro quartier
generale a Ederle, in provincia di Vicenza. Nella stesso distretto si
trovano basi anche a Longare, a Tormeno e a Vicenza stessa. La provincia
di Verona è "fornita ? di 5 basi : Bovolone, Affi, Erbezzo, Lunghezzano e
il Comando Nato delle Forze di Terra dell’Europa del Sud nella città di
Giulietta e Romeo. In provincia di Padova si possono trovare truppe
Usa/Nato a S.Anna di Alfaedo, a Conselve e sul Monte Venda. Numerose anche
le basi in provincia di Treviso (Istrana, Ciano, Oderzo e Condogné) e
Venezia (Ceggia, Scorzè, Lame di Concordia, Venezia, Boscomantivo).
Trentino-Alto Adige : due centri-radio sul Monte Paganella (Trento) e
sulla Cima Gallina (Bolzano).
Friuli Venezia-Giulia : ovviamente Aviano (Pordenone), Roveredo (sempre
Pordenone), Trieste e tre in provincia di Udine (Maniago, Rivolto e San
Bernardo).
Liguria : a Finale Ligure a a S.Bartolomeo, in provincia di La Spezia.
Emilia-Romagna : Parma, Bologna, Rimini (due), Piacenza. Ma anche a
Pisignano (Ravenna), Poggio Renatico (Ferrara), S.Damiano (Piacenza) e sul
Monte Cimone (Modena).

CENTRO
Umbria, Abruzzo e Molise non vedono la presenza di nessuna base.

Toscana : la conosciutissima Camp Darby si trova in provincia di Pisa, e
anche la città della torre pendente ospita un aeroporto militare
utilizzabile da velivoli a stelle e strisce. E poi Coltano (ancora Pisa),
Livorno, Monte Giogo (Massa Carrara) e Poggio Ballone (Grosseto).
Marche : soltanto una, a Potenza Picena in provincia di Macerata.
Lazio : Roma, Rocca di Papa (Roma), Gaeta e Casale delle Palme (Latina).
All’occorrenza può essere utilizzato come scalo militare anche
l’aeroporto di Ciampino.

SUD
Basi e - soprattutto - centri di comunicazioni sono presenti in tutte
le regioni di questa area a cavallo tra Balcani, Africa, Mediterraneo
orientale ed Europa continentale.

Campania : il porto e l’aeroporto di Napoli hanno aree militari
riservate, tanto che una portaerei americana nel golfo del capoluogo campano è
uno spettacolo piuttosto abituale. In provincia di Napoli ci sono anche
le basi di Bagnoli, Ischia, Nisida, Agnano, Giugliano, Monte Camaldoli
e Licola. Una base anche in provincia di Avellino (Montevergine) e due
in provincia di Caserta (Mondragone e Lago Patria).
Basilicata : due, a Cirigliano e a Pietraficcata, entrambe in provincia
di Matera.
Puglia : Brindisi, Taranto, Otranto (Lecce), Gioia del Colle (Bari),
Amendola (Foggia), Monte Iacotenente (Foggia), Punta della Contessa
(Brindisi), Martina Franca (Taranto) e San Vito dei Normanni (Brindisi).
Calabria : tre stazioni di comunicazione a Crotone, Monte Mancuso e
Sellia Marina (entrambi in provincia di Catanzaro).

ISOLE
Sicilia e Sardegna hanno entrambe moltissime basi.

Sicilia : la notissima Sigonella in provincia di Catania, al centro di
un vivacissimo scontro politico-diplomatico a metà degli anni Ottanta, è
soltanto la più famosa. Sempre in provincia di Catania basi si trovano
a Caltagirone, Vizzini e Motta S.Anastasia. E poi Marina di Marza
(Ragusa), Monte Lauro (Siracusa), Niscemi (Caltanissetta), Trapani,
Centuripe (Enna), Augusta (Siracusa). Infine tre isole : Lampedusa, Pantelleria
e l’Isola delle Femmine.
Sardegna : Capo Teulada (Cagliari), Oristano, Isola della Maddalena
(Sassari), Sinis di Cabras (Oristano), Perdasdefogu (Nuoro), Tempio
(Sassari), Cagliari, Isola di Tavolara (Sassari), Monte Arci (Oristano), Monte
Limbara (Sassari), Santulussurgiu (Oristano) e Capo Frasca (Oristano).
Infine queste sono le basi in provincia di Cagliari : Elmas,
Decimomannu, Capo di San Lorenzo, Monte Urpino, Salto di Quirra.