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Dove sono i colpevoli ? Chi sono le vittime ?

Publie le mardi 8 avril 2003 par Open-Publishing

E’ oramai dimostrato che tanto più i conflitti servono agli interessi di pochi tanto più sarà il prezzo di sofferenza e morte che i più svantaggiati dovranno sopportare. Ma per realizzarsi, tale previsione ha bisogno che una grande quantità di persone si illuda di potersela cavare a buon mercato o addirittura avere vantaggi.

Il ruolo della democrazia e dell’informazione sono fondamentali.

Non è mai tardi per riguardare il passato laddove le logiche del potere hanno sacrificato uomini per gli interessi di politiche dalle prassi crudeli. Troppi dittatori, usurpatori o anche governanti eletti democraticamente non hanno resistito alla propria passione per il potere, alle pressioni dei gruppi che li avevano innalzati alla gloria o più semplicemente a ricatti inconfessabili ....

Pensiamo a quanto possa arrivare in ogni luogo, in ogni tempo il disprezzo della vita dei popoli, pensiamolo come l’ignoranza di una belva chiusa in gabbia senza l’apertura della democrazia mentre si macera nel tentativo di minacciare chi sta fuori fino a cercare di autoinfliggersi l’impotenza a dialogare a trattare.... Pensiamo quanto questo possa trasformarsi in odio per gli estranei per gli avversari che nella mancanza oramai persino della capacità di elaborare una"cultura" che teorizzi i razzismi l’inferiorità dei diversi, nell’incapacità di controbattere - anche a torto - le avverse idee politiche, nella stolida ottusità che non discerne valori e diritti oramai universalmente dichiarati avverte solo ostacoli alla propria esistenza nelle situazioni rappresentate da sistemi politici organizzazioni autonome. Le persone come oggetti senza una storia, un volto, un valore - escluso oramai quello della vita - che si possa quantificare in denaro perchè nemmeno l’economia è più una "scienza" che abbia ancora regole da comprendere e rispettare...... Allora è da cercare con più forza quel margine, il solo, che dentro ciascuno di noi possa costruirsi come barriera di indignazione di voglia di non fare sconti per opporsi all’onda del menefreghismo che tenta di riportarci al largo degli ideali che costruiscono armonia di comunità nel dialogo e nella giustizia, per spingerci verso comode omertà e calcoli da bottega... Senza saperlo forse staremo già vincendo un piccolo grande confronto con quegli ostacoli che, ancora lontani dall’odio esplicito e dal fragore delle armi, lavorano per ricreare quelle infezioni dell’anima che accecano rendendo vulnerabili alla prepotenza, alla cultura dell’ignoranza ai miti della forza senza giustizia per renderci complici della paura e dell’odio.