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LA COSTITUZIONE NEL CESSO

Publie le martedì 29 marzo 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Governi

di Viviana Vivarelli

Muore la repubblica italiana sotto due micidiali colpi di segno opposto:

 la DEVOLUZIONE leghista
 il PREMIERATO FORTE.

Un 3% di elettori a stretta base territoriale (Lega padana) insieme a una palude parlamentare complice o collusa, che nemmeno corrisponde piu’ alla maggioranza degli elettori, ha dettato in modo arbitrario la fine della democrazia. 57 articoli su 85 (139 il totale) della seconda parte della Costituzione sono stati buttati.

Ringraziamo per questo sbocco fatale uno sciagurato maggioritario, voluto non si sa per quale delirio, dallo stesso centro sinistra, senza avere ne’ i mezzi per sostenerlo, dal momento che, come in USA, avrebbe segnato il governo dei piu’ ricchi, ne’ i modi per limitarne lo sconfinamento. E dunque Dio maledica il maggioritario e chi lo ha voluto!

Chi dette la prima pugnalata?

Nella Nuova Italia, nell’Ordine Nuovo, nel Nuovo Regno di Berlusconi, e’ la democrazia, oggi, il cadavere. E chi, da tempo, da prima di Berlusconi, da prima di questo abominevole governo, da prima di questa sciagurata collusione parlamentare, concertata per la distruzione del diritto e della democrazia, chi, da prima, ha sferrato il primo colpo di pugnale? Nessun disastro nasce dal niente, nessuna frana, slavina, terremoto, incendio nasce all’improvviso. Tutto si prepara attraverso una serie progressiva e fatale di errori, prima che arrivi il vandalo senza scrupoli che provoca il disastro finale. Ma quello trova il quadro gia’ pronto e la miccia innestata. E’ solo il profittatore finale. E prima?

Io chiedo:

 Da quanto tempo sorgono grida di allarme, sempre silenziate nello sciagurato moderatismo imperante? (calmiamo le acque, abbassiamo i toni, non demonizziamo il demonio, non usiamo alcun evento per ragioni politiche, non drammatizziamo...)L’Italia muore e ‘non drammatizziamo’?! Follia!

 Da quanto gli elettori manifestano allarme per la sordita’ dei partiti, l’ignavia nel preparare una lotta seria per il progresso del paese, rinnovando l’identita’ senza infettarsi con le pesti del secolo: il morbo berlusconiano o bushiano, la globalizzazione, la privatizzazione, la liberalizzazione, la militarizzazione, il mercantilismo, la mercificazione di beni, diritti e persone...?

 Da quanto si levano grida pressanti che chiedono un programma di alternativa politica ed economica, nel quadro degli enormi cambiamenti planetari?

 Da quanto si chiede che questa stolta democrazia gerarchica, ormai impotente e obsoleta, sia sostituita da una democrazia allargata, partecipata, che rovesci la piramide del potere partendo dalla base, aumentando la partecipazione popolare partendo dal territorio?

 Da quanto si propongono principi, valori e strumenti di lotta ‘diversi’ da quelli ammuffiti che dominano le segreterie? Principi e valori ‘universali’?

 Da quanto si denuncia che del vasto movimento del mondo, del nuovo pensiero planetario, che lega centinaia di milioni di persone in richieste, esigenze e valori, di tutta la rivolta contro il neoliberismo, per la globalizzazione dei diritti, la difesa dei beni comuni, le nuove partecipazioni economiche e politiche, contro il capitalismo sempre piu’ feroce delle corporation e degli organismi finanziari mondiali, per la difesa dei popoli e degli stati federati...da quanto si denuncia che di tutto questo nulla e’ arrivato nelle stanze asfittiche del potere, che ha saputo invece dare il peggio di se’?

Ecco cosa i partiti ci hanno dato: personalita’ mediocri ma puntualmente riconfermate, burocrazie elefantiache imbalsamate, piccoli poteri autoreferenziali, gap paurosi tra segreterie e cittadini, disprezzo dei politici per la gente comune, culto della propria personalita’, eocentrismi biliosi, sterili avidita’ di potere, cristallizzazioni verticistiche,sordita’ generazionali, stitiche divisioni interne, superbie di palazzo, elitarismi fini a se stessi,imbrogli finanziari, scarsa pulizia morale, stantie fissita’ ideologiche, bicamerali antidemocratiche, velleita’ di premierati assoluti, strategie fallimentari ma perseguite, perdita delle radici storiche senza acquisire nuove idealita’, collusioni sospette col nemico, ignoranza dei tempi e dei modi, assenza di previsioni se non di strategie, futili stili modaioli, riformismi che puzzano, incapacita’ di generare programmi chiari e netti, pericolose obsolescenze, disastri da basso scambio e ricatto...

Da questo panorama squallido che travolge destra, centro e sinistra, e non solo da Berlusconi, nasce il Nuovo Fascismo. La porta della casa era gia’ sfasciata e aperta, il vandalo e’ arrivato. E ha preso tutto quello che c’era.

Ma quali sono i poteri a cui ognuno di costoro e’ cosi’ ferocemente attaccato? ’auto blu, la scorta, lo status simbol,restare sopra la legge, non sentirsi come il comune cittadino, avere corsie preferenziali, ritenersi una spanna sopra gli altri, dichiarare stoltezze con l’aria di dire chissa’ cosa, apparire da Bruno Vespa...
Ed e’ per questo che hanno venduto l’Italia?

Per questo.

Quali saranno i poteri della nuove regioni?

I poteri del piu’ forte sul piu’ debole, i poteri del caos sulla competenza e la legittimità, i poteri di una pessima e malfatta riforma costituzionale, i poteri che sortiranno dalle infinite sentenze a seguito degli infiniti e interminabili procedimenti giudiziari per le contese ormai senza limiti tra stato e regioni. Ma questa e’ la paralisi? Si’, e ne sono pure fieri!

E quali saranno i poteri del premier?

In continuo e tirannico aumento, per il dominio di un uomo solo, dall’immenso potere economico, dall’immenso potere mediatico, dall’immensa coercizione illegale, dalle immense mire autoritarie, dall’appoggio indiscriminato dei peggiori poteri dello stato: mafia, camorra, P2, Bush, Putin e CIA, per il dominio dei poteri criminali sui diritti civili, della disonesta’ sulla giustizia, di uno solo su tutti gli altri.

Antefatto.

Sul finire dell’agosto del 2003, sulle montagne trentine, in una baita sopra Lorenzago, davanti a un tagliere di polenta, 4 persone, autoproclamatesi ‘4 saggi’,allestirono il piano per distruggere la nostra Costituzione. Erano:

 il democristiano, traditore dei valori democratici, Francesco D’Onofrio (UDC),

 l’ignoto ai piu’ Andrea Pastore (Forza Italia),

 l’esagitato fascista Domenico Nania (AN)

 l’energumeno e scomposto Roberto Calderoli (Lega), le cui doti di giurista vivamente vi raccomando. Insomma 4 costituzionalisti doc.

Poco prima della Paqua 2005, mentre si celebrava l’agonia del Cristo, fu perpetrata anche l’agonia della Repubblica. L’opera dei distruttori arrivava in parlamento come i panzer a Varsavia. D’Onofrio, in preda a un raptus, ha preso a urlare come un folle che avrebbe fatto quel che non si pote’ nel 1948: “dare il potere al popolo”, e che allora non fu possibile perché c’era il partito dell’oppressione, quei comunisti che volevano imporre il modello sovietico, che minacciavano la libertà (?!).

Dunque erano sporchi rossi dei soviet: Dossetti, De Nicola, Terracini, De Gasperi?

Nessuno MAI in mezzo secolo di democrazia aveva nemmeno minimamente pensato, e se lo avesse pensato sarebbe stato preso a sberleffi anche nella DC, che l’Italia fosse diventata un soviet, per cui negli urli scomposti di D’Onofrio abbiamo letto con orrore piu’ che un colpo di stato una sconnessa follia.

Ma il colpo di stato fascista c’è stato.

Ancora una volta la maggioranza bovina, nella sua tragica succubanza, ha rapidamente votato senza un sussulto di indignazione, senza un fremito di autonomia, senza un briciolo di orgoglio, il pastone immondo preparato per la marcia inarrestabile di Berlusconi verso il potere totalitario, accelerata dai ricatti della Lega. Dimenticati d’un botto ogni principio democratico, ogni autonomia parlamentare, ogni rispetto per i principi della

Costituzione, ogni legalita’ repubblicana... dimenticato quel centralismo di Roma e quel senso patrio che era un cardine di AN, quella lotta contro un premierato forte che stava nel DNA della Lega, quell’equilibrio dei poteri che si sperava fosse nel cuore del moderatismo del Centro...

La Costituzione e’ stata uccisa non solo dalla destra ma anche da una sinistra imprevidente e diretta da cani. Il risultato è questo pastone ignobile, che nemmeno sta in piedi ne’ potra’ mai funzionare, in cui i due leoni hanno fatto la loro grossa parte:

 Calderoli, col suo intento di aumentare i poteri della Padania attraverso la devoluzione,

 Berlusconi col suo intento di aumentare i propri poteri personali col premierato forte e la degradazione di tutti gli altri poteri istituzionali.

Gettati nel cesso i diritti e gli interessi del resto dell’Italia. Presi i due bocconi grossi, le iene banchettano sulle spoglie.

Ovviamente che di questi due cinici e personalistici progetti si sia resa complice la maggioranza dei parlamentari, per il puro piccolo egoismo di ognuno, non puo’ che renderci pieni di schifo e di ribrezzo. Unico dissociato Fisichella di AN, che di diritto un poco se ne intende, e che credeva forse in buona fede che i valori di An fossero tutt’altro. Non a caso, quando chiesero a Travaglio quali parlamentari salvare, cito’ Fisichella e Nando della Chiesa, che avra’ letto, nella presente riforma, la nazionalizzazione dei principi della mafia siciliana.

Cosi’, se pure il dalemiano Angius proclama: ”questa legge e’ una pagina nera del Parlamento”, ci viene da domandarci dov’era lo stesso Angius quando D’Alema tentava di cambiare la Costituzione per un premierato forte che metteva in subordine Parlamento e Magistratura.

Chi veniva tradito nell’immondo ricatto: ‘io ti do’ le televisioni, tu mi voti le bicamerale’. Le televisioni sono state acciuffate ma la bicamerale e‘ franata. Alla faccia del grande stratega! Doveva proprio far cadere Prodi per realizzare questa bella pensata? E bravo anche Bertinotti! Fra tutti e due, un bel lavoro davvero per spianare la strada al nuovo fascismo! Non lo sanno che il seme dalla malapianta non va mai piantato, o ne potranno godere i frutti solo i successori?
La prima Costituzione fu figlia degli intenti riuniti di tutti i democratici italiani, la seconda e’ venuta fuori da una scampagnata.

Era buona almeno la polenta?

I tordi allo spiedo siamo diventati noi.

Impagabili i giornali di sinistra! Di fronte a tanto scempio, l’Unita’ ne parla per due giorni, il manifesto al secondo giorno gia’ non ne fa piu’ cenno. La democrazia muore in un angolo, dimenticata, obsoleta. Uccisa prima di tutto da coloro che l’hanno sfoggiata. E con questa noncuranza e smemoratezza che non seppe mai diventare furia preventiva, come pensano di informare, educare, sollevare questo popolo mortificato dal carovita, dal lavoro precario, dalle disgrazie di ogni giorno e portarlo a un referendum?

E ora il 2 giugno. Cosa festeggera’ Berlusconi per la festa della Repubblica?

Le sue esequie?

Andate fra la gente e chiedete se sanno che cosa e’ successo. La democrazia muore nell’ignoranza e nell’indifferenza generale e chi doveva avvertire, allertare, spiegare... semplicemente si e’ dimenticato.....ha sdrammatizzato... non ha prevenuto.. e ora pensa solo a prendere un posticino nel cda della RAI o all’ennesima apparizione a Porta a Porta, in fondo siamo un popolo di
esibizionisti e di impiegati da posto fisso.

L’Italia e’ quella cosa dove si va in vacanza a Gallipoli o a Portorotondo. Nient’alto.

Nel 48, dopo la Liberazione dell’Italia, i partiti democratici riuniti (e non le sinistre dei soviet come ha urlato indecorosamente d’Onofrio) fecero un governo di concordia nazionale per ricostruire l’Italia dalle sue rovine. Oggi, attraverso gli urli dissennati di La Russa e le sghignazzate volgari di Calderoli, l’Italia e’ mandata di nuovo in rovina. Sono passato 57 anni. Dovevamo proprio ripartire dal ventennio?

Meta’ della seconda parte del testo costituzionale e’ stata sovvertita brutalmente, senza una discussione democratica, senza che l’opposizione sia stata ascoltata, senza che qualcuno si sia curato se le nuove norme si conciliassero con i principi fondamentali della Costituzione e con gli articoli rimanenti. Tutto e’ avvenuto in modo violento, aggressivo, volgare, distruttivo. E il Parlamento ha consentito e Pera ha consentito e i partiti di centrodestra hanno consentito.

Il Senato ha votato un testo pressoche’ blindato, quasi senza discussione. Tra 3 mesi, ci sara’ la votazione della Camera che sara’ la conferma di tutto il pateracchio, perche’ la legge non prevede che si appongano variazioni. E la distruzione della Costituzione sara’ completata.

A quel punto si potra’, e’ vero, chiedere un REFERENDUM CONFERMATIVO per dire di no alla riforma, ma come credete che sara’ possibile chiamare cosi’ tanti elettori alle urne e ottenere che il 51% degli elettori dica no a tutta la riforma?

Un tempo si diceva che a farsi le seghe si diventava ciechi. Oggi chi e’ cieco si fa le seghe. Ma c’e’ chi ci vede benissimo e si fa gli imperi.

Messaggi

  • Per fortuna nel referendum confermativo non c’è il quorum da raggiungere.
    Anche se andranno a votare in pochissimi, basterà che la maggioranza di quei pochi votanti esprima un "no" alle modifiche costituzionali.