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PRC/ IL DOCUMENTO FERRERO: NO A LEADERISMO, NO ALLEANZE CON PD

Publie le domenica 27 luglio 2008 par Open-Publishing
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Rifondazione: VII congresso

PRC/ IL DOCUMENTO FERRERO: NO A LEADERISMO, NO ALLEANZE CON PD

A elezioni con il simbolo, ma convergenze con forze comuniste

Chianciano (Si), 27 lug. (Apcom) - Il congresso di Rifondazione si divide su documenti contrapposti. Il primo, illustrato da Russo Spena a nome della mozioni 1, 3, 4 e 5, è quello su cui si basa l’accordo che dovrebbe portare oggi Paolo Ferrero a diventare segretario del Prc. Si intitola ’Ricominciamo, una svolta a sinistra’, e nella premessa "respinge la proposta della Costituente di sinistra e qualsiasi ipotesi di superamento o confluenza del Prc in un’altra formazione politica".

Molto netto il capitolo dedicato al centrosinistra: "Il congresso considera chiusa e superata la fase caratterizzata dalla collaborazione organica con il Pd", dice in premessa il documento 1. Per i ferreriani "l’esperienza di governo dell’Unione ha mostrato l’impossibilità, data la linea del Pd e i rapporti di forza esistenti, di un accordo organico per il governo del Paese". Del resto, per sconfiggere le "destre polpuliste" e la "politica antioperaia della Confindustria" "la linea neocentrista che caratterizza oggi il Partito democratico è del tutto inefficace e sarebbe quindi completamente sbagliata la proposta di ricostruzione del centrosinistra".

Ai rapporti a sinistra il documento 1 guarda nella prospettiva di "una collaborazione fra le diverse soggettività anticapitaliste, comuniste, di sinistra e aggregando le realtà collettive ed individuali che si muovono al di fuori dei partiti politici sui diversi terreni sociali, sindacali e culturali". Lunghissimo il capitolo dedicato alla costruzione dell’opposizione al governo Berlusconi, nel quale si ribadiscfe la necessità di lavorare a un possibile "coordinamento della sinistra politica, sociale, e culturale al fine di mettere in campo la più ampia e forte mobilitazione contro il governo e la Confindustria". L’obiettivo dei ferreriani è "la realizzazione di un nuovo 20 ottobre", una grande manifestazione di massa e ujnacampagna politica di autunno chem, partendo da quanti diedero vita all’appuntamento dello scorso anno, raccolga nuove forze, in particolare le espressioni di movimento e di lotta".

Per quanto riguarda le elezioni europee, il documento 1 propone che "siano presentati il simbolo e la lista di Rifondazione", ma, concessione necessaria alle tesi della ’unità dei comunisti’ propugnata dalla mozione 3 che contribuisce alla nuova maggioranza del partito, "questa decisione si deve accompagnare alla ricerca di convergenze, in occasione delle elezioni europee, tra forze anticapitaliste, comuniste, di sinistra".

Infine, per quanto riguarda la riforma del partito, il documento delle quattro mozioni riserva una stangata allo schieramento avverso: "E’ necessario impedire - scrivono i ferreriani - ogni degenerazione del partito in senso leaderistico e plebiscitario ed ogni subordinazione. del partito alle rappresentanze istituzionali e ai rapporti verticistici con altre forze politiche".

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