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CAMPI PROFUGHI UGANDA: MILLE MORTI A SETTIMANA
Publie le domenica 4 settembre 2005 par Open-PublishingGuerra all’umanità
Circa un migliaio di persone muore ogni settimana all’interno dei cosiddetti ’villaggi protetti’ del NordUganda, secondo quanto riferisceun rapporto divulgato dall’agenzia missionaria Misna. Si tratta di agglomerati di fatiscenti capanne, ’vigilati’sporadicamente da piccoli drappelli di militari, nei quali
governo di Kampala ospita il milione e mezzo di sfollati causatidagli attacchi dell’Esercito di resistenza del signore (Lra), il sedicente movimento ribelle che dal 1986 sconvolge i distretti settentrionali. Il dato emerge dalle analisi preliminari di un rapporto messo a punto da governo ugandese, agenzie delle Nazioni Unite e
organizzazioni non governative. Ampi stralci del rapporto - intitolato "Indagine su tasso di mortalità in nord Uganda" - sono comparsi sulla stampa ugandese, che sottolinea come tra gli altri dati emerga quello relativo al tasso di mortalità infantile,quasi doppio rispetto allo standard internazionale.
L’indagine è stata condotta sulla totalità degli sfollati che vivono nei campi di Gulu, Kitgum e Pader tra il gennaio e il luglio 2005. Secondo il rapporto, oltre alla violenza e alla malaria, la principale causa di morte all’interno dei campi è rappresentata dalla Sindrome da immunodeficienza acquisita
(Sida/Aids). Il direttore dei servizi medici del ministero della Salute di Kampala ha evidenziato che il rapporto potrà essere unostrumento utile per il governo nella messa a punto del prossimo piano di emergenza nazionale. Nei giorni scorsi l’Arcivescovo di Gulu, capoluogo dell’omonimo distretto settentrionale ugandese,
monsignor John Baptist Odama, aveva evidenziato anche il drastico aumento dei suicidi all’interno dei ’villaggi protetti’.