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CALDAROLA, PERTINI E IL NOBEL PER LA PACE A SHARON

Publie le domenica 4 settembre 2005 par Open-Publishing

"Io sono stato in Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile e’ ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. E’ un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla societa’."

Sandro Pertini - Messaggio presidenziale agli Italiani. 31 dicembre 1983

Abbiamo riportato le frasi del Presidente della Repubblica più amato della storia d’Italia, il partigiano Sandro Pertini. Si riferivano ad Ariel Sharon.

Lo facciamo per memoria così labile in questi tempi di revisionismo storico, di falsificazione della realtà. A tal punto che il diessino di rito dalemiano
Giuseppe Calderola ha proposto il nobel per la pace al principale massacratore di Sabra e Chatila.

"Sebbene (il primo ministro israeliano Ariel) Sharon abbia
affrontato una dura opposizione dalla destra integralista e fanatica nel suo parlamento, ha compiuto un atto unilaterale. Che non e’ interno nemmeno alla Road Map.

Quella del primo ministro israeliano non si puo’ definire una politica di pace’’.

Così Ramon Mantovani , deputato Prc, ha commentato l’ultima uscita di Caldarola.
’’Non sono affatto d’accordo.

Quando si propone qualcuno per un premio importante come quello Nobel si dovrebbe anche vedere la sua storia e non solo le ultime cronache.

Credo ci sia una frenesia e un’ansia di apparire moderati’’.