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LA SECONDA NOTTE DI NOZZE

Publie le martedì 13 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Cinema-video - foto Enrico Campofreda

di Enrico Campofreda

Ricordi veri, reali, per nulla inventati quelli offerti dal regista bolognese in una storia che come nel suo stile un poco sa di favola. Ricordi privati e pubblici aiutano a ripassare anche un po’ di storia patria. Contro quel revisionismo che sempre più s’insinua anche dietro la macchina da presa (per ora delle fiction tivù) e s’infervora nel far dimenticare certe eredità del Fascismo: la terribile guerra, le bombe, le case distrutte, gli sfollati. E la fame, una fame nera. Parlando dello stralunato e lirico ma concreto Giordano, che serba in un angolo del cuore la passione per la cognata Liliana, e mostrando lei e il suo furbetto figliolo Nino, Avati ci narra di un’Italia lontana solo sessant’anni che i giovani non conoscono e gli anziani non vogliono più rammentare. E che invece bisogna ricordare perché un popolo senza storia è un popolo senza radici e con la dolcezza d’un nonno, abbellendo e infiorettando lui mostra anche momenti bui, dai quali la vita è rinata.

La seconda guerra mondiale è appena finita, Bologna come molte città del Nord sono un cumulo di macerie. Liliana, che lì vive col figlio ormai adulto, è una vedova che dorme come altri sfollati in una chiesa e s’arrangia come può, accompagnandosi con uno sgradevole partner occasionale solo per potersi sfamare. In un momento di disperazione scrive una lettera all’ex cognato che vive in Puglia, dove la guerra è terminata da mesi, pensando di poter per un periodo riparare col figlio nei luoghi che la videro sposa. Giordano, già internato in un manicomio e curato anche con l’elettro-chock, ora vive con due vecchie zie in un’antica masseria. S’è messo a sminare i campi, glielo lascian fare perché se una bomba dovesse esplodere morirebbe lui anziché una persona normale. La lettera di Liliana risveglia in Giordano una passione mai sopita: prende carta, pennino e inchiostro e si lancia in una personale dichiarazione d’amore. Le zie lo vengono a sapere e fanno di tutto per convincere il nipote a recedere dall’insana idea ma ormai è tardi Liliana e Nino con un’auto rubata sono già in viaggio verso Sud.

Quando giungono alla masseria solo Giordano nella sua semplicità e infatuazione è accogliente, comunque l’imbarazzo di Liliana dura poco perché il pretendente sposo per accoglierla zittisce le zie intestando loro vigneto e uliveto. Dopo aver trovato anche una sistemazione lavorativa per Nino, Giordano pensa di poter finalmente convolare a nozze. E Liliana che è titubante, gradualmente accetta di condividere con quell’uomo buono una seconda vita coniugale. Dopo le nozze, il pranzo, le danze, i confetti fra i due coniugi resta un patto segreto. Liliana non sa se nell’intimità riuscirà a concedersi, Giordano accetta. Da questa situazione insperata per lui, l’ex matto di casa, non può che scaturire un futuro più umano.

Regia: Pupi Avati
Soggetto e sceneggiatura: Pupi Avati
Direttore della fotografia: Pasquale Rachini
Montaggio: Amedeo Salfa
Interpreti principali: Antonio Albanese, Neri Marcoré, Katia Ricciarelli, Marisa Merlini, Angela Luce
Produzione: DueA Film
Origine: Italia, 2005
Durata: 103’