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Nicaragua : bananeros in partenza domenica 9 ottobre si e’ svuotata la Ciudadela del Nemagón

Publie le lunedì 10 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Movimenti America Latina Giorgio Trucchi

di Giorgio Trucchi

Sono passati 231 giorni da quando i bananeros e gli altri settori in lotta sono partiti dalla città di Chinandega ed hanno raggiunto Managua dopo dieci giorni di marcia.

Sono stati quasi otto mesi di lotta intensa, pacifica, ma determinata ed alla fine hanno ottenuto quello che chiedevano.

Hanno più volte dovuto mettere a repentaglio la loro vita.

Hanno minacciato di seppellirsi vivi e di immolarsi dandosi fuoco. Hanno iniziato scioperi della fame e della sete ed hanno anche occupato istallazioni pubbliche per far sentire la propria voce, la propria rabbia nei confronti di istituzioni che, invece di far propria la loro lotta, si sono spesso nascoste dietro lo scudo del silenzio e del disinteresse. E tutto questo vivendo in condizioni spesso impossibili ed esposti a enormi sacrifici.

Durante la loro permanenza a Managua sono morti più di 200 compagni e compagne dei diversi settori (bananeros e cañeros) ed a tutti loro va il nostro ricordo più intenso.

Hanno saputo coinvolgere la popolazione nicaraguense ricevendo in cambio tanta solidarietà ed appoggio concreto.

I mezzi di comunicazione hanno sempre seguito passo a passo la loro storia, che alla fine ha travalicato i confini del Nicaragua ed è approdata, grazie alla solidarietà internazionale, in varie parti del mondo provocando una forte reazione di protesta e di appoggio concreto.

In mezzo alla protesta non è mai mancata la proiezione più amplia di quella che è la vera lotta, la sfida alle multinazionali colpevoli dello stato di povertà, abbandono e malattia in cui versano.

A pochi giorni dalla loro partenza c’é un misto di felicità e tristezza. Felicità di poter tornare dalle proprie famiglie con risultati concreti, ma anche tristezza per le relazioni quotidiane e il compañerismo che lasciano.

Dopo otto mesi erano diventati parte integrante non solo della città, ma anche della quotidianità della gente comune e delle tante persone che hanno seguito l’evolversi della loro lotta.

La loro partenza è però solo l’inizio di un qualcosa di nuovo.

Per la prima volta, dopo tante marce, si sono creati rapporti importanti e significativi con quelle espressioni della società civile nicaraguense ed internazionale che serviranno nel futuro per il costante accompagnamento nella dura lotta che li aspetta.

La firma di accordi con le istituzioni nicaraguensi ed il loro compimento, sarà possibile solo se si manterranno vive e vigenti queste importanti relazioni che formano un solo fronte di pressione.

Ogni accordo raggiunto e su cui si sta terminando di lavorare, sarà costantemente monitorato da un Comitato congiunto che è sorto grazie all’impegno dei settori in lotta e la società civile e sarà lo strumento primario per mantenere viva la lotta e il rispetto degli Accordi stessi.

Il 23 ottobre si svolgerà una grande marcia a Chinandega per celebrare questi importanti successi e sarà anche l’occasione per ricordare alle istituzioni che l’attenzione sulla lotta dei bananeros e la solidarietà con le migliaia di persone ammalate non finirà, né diminuirà con la loro partenza da Managua, ma sarà sempre vigile affinché vengano conclusi e rispettati gli Accordi.

Durante la giornata del 7 ottobre, i settori in lotta si sono riuniti con la società civile nicaraguense ed internazionale per creare i meccanismi di comunicazione e di proseguimento di questa alleanza e prossimamente si svolgerà una riunione di quello che diventerà una specie di Comitato di Sostegno alla loro lotta.

I bananeros hanno anche informato l’opinione pubblica che entro i primi mesi del prossimo anno si uniranno con gli altri settori e daranno vita a una Central Obrera (Confederazione sindacale), per poter riunire i settori di lavoratori e lavoratrici attivi in quegli ambiti di lavoro in cui rischiano costantemente la vita a causa del contatto con pesticidi e delle tragiche condizioni di lavoro (tabacco, caffè, banano, canna da zucchero, miniere, etc...).

Hanno inoltre letto un comunicato che ripercorre l’impresa di questo mesi.

Dalle persone che per 231 giorni hanno partecipato alla Marcia senza Ritorno
all’opinione pubblica nazionale ed internazionale

"Come persone che abbiamo partecipato alla Marcia senza Ritorno vogliamo esprimerci pubblicamente per dire che durante questi 231 giorni ci siamo dedicati a intense negoziazioni con la Commissione Interistituzionale del Governo, con la quale abbiamo raggiunto accordi che beneficiano migliaia di persone ammalate e i loro famigliari.

Abbiamo anche raggiunto un accordo con la Giunta Direttiva della Asamblea Nacional l’11 agosto del 2005, fissando un’agenda legislativa con questo Potere dello Stato e che la sua approvazione significherà risultati molto importanti per migliaia di persone.
Facciamo appello alla comprensione dei deputati per ottenere le norme giuridiche e i fondi del Bilancio della Repubblica che abbiamo richiesto.

Per arrivare a questi accordi, abbiamo potuto contare sulla solidarietà di migliaia di persone del nostro Paese e sull’appoggio internazionale di varie organizzazioni di cui menzioniamo in modo particolare la Union Internacional de Trabajadores de la Alimentación (UITA) e la Associazione Italia-Nicaragua, le Reti che lottano contro i pesticidi, i parlamentari europei, etc

In Nicaragua abbiamo avuto il sostegno di organizzazioni senza fini di lucro, sacerdoti, pastori evangelici, religiosi, ecumenici, studenti di varie scuole e migliaia di persone.

A tutti loro esprimiamo un profonda gratitudine e il ringraziamento delle nostre famiglie.

Vogliamo anche ricordare che in questo periodo di quasi otto mesi abbiamo avuto la comprensione, la qualità professionale, la ricettività e il grande calore umano degli uomini e delle donne che lavorano nei mezzi di comunicazione sociali.

Alcuni di loro hanno anche ricevuto minacce da parte di persone ed organizzazioni che praticano l’intimidazione per far desistere le persone dal reclamo dei diritti che ci hanno tolto.

Per voi, uomini e donne dei mezzi di comunicazione, il nostro rispetto e gratitudine.

A tutti i funzionari pubblici, che nello svolgimento delle loro funzioni hanno contribuito a raggiungere questi accordi, chiediamo in primo luogo scusa se abbiamo creato problemi al momento di presentare i nostri reclami e riconosciamo che i vostri sforzi hanno permesso di raggiungere risultati molto importanti in queste negoziazioni.

Anche a voi la nostra gratitudine.

Rendiamo noto che in varie occasioni ci siamo comunicati telefonicamente o in forma scritta con persone come il Cardinal Obando y Bravo, il signor José Daniel Ortega Saavedra e il dottor Omar Cabezas Lacayo, i quali non ci hanno ancora dato risposta e li invitiamo a rispondere alle nostre richieste.

Le nostre negoziazioni continuano sia a livello di Governo centrale, attraverso varie commissioni, sia con la Giunta Direttiva della Asamblea Nacional.

Abbiamo preso l’impegno di comunicare pubblicamente tutti i risultati di queste negoziazioni durante un’attività che si svolgerà domenica 23 di ottobre 2005 a Chinandega e stiamo invitando i funzionari del Governo, i deputati e tutte le persone che ci hanno accompagnati affinché ci si possa rincontrare in questa data.

Ancora un grazie a chi ci ha sostenuto, al popolo del Nicaragua e alla comunità internazionale e vogliamo riaffermare che né le marce, né le minacce cancellano i delitti".