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Perchè non ci sarò

Publie le giovedì 3 novembre 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Movimenti Storia

de Doriana Goracci

Di marce ne ho fatte tante, di sitin innumerevoli. Stasera non ci sarò.

Ripudio la guerra: parole di odio e di fuoco ne ho sentite tante, da quando sono nata, gli anni 50, del dopoguerra, quelli della mia generazione si erano illusi che eravamo nati e cresciuti in un paese "invaso" dalla pace.

Domani sarà la festa delle forze armate, ebbene si, esiste ancora questa festa agghiacciante e saranno depositate corone e onorate quelle disgraziate salme che hanno combattuto per difendere la patria. Ricordo sempre le parole di Brecht che guardava a quel paese che non aveva bisogno di martiri: quanti poveri morti, in nome di guerre giuste, quale dispiegamento di forze militari e rivendicazioni in nome del potere...

No non ci sarò stasera, ripudio la guerra, ripudio l’odio razziale, rivendico il diritto alla VITA di tutte e tutti.

Quante marce nascoste dai media, quante volte a prendermi con le compagne il freddo e la derisione e le problematiche dello stare in piazza, a sostegno delle pratiche della non violenza, contro le logiche guerresche e militari.

No, non ci sarò stasera, non contate il mio corpo, non ci sarò neanche
con il pensiero.

Non appoggerò mai le politiche violente di coloro che governano in Iran, nel Medioriente, in Africa, in Europa, in America, in Italia.
"Ospitiamo" sul territorio ordigni nucleari a decine, basi terrificanti per la nostra salute, centri di detenzione da cancellare: vorrei, voglio ospitare altre speranze con altri modi, altre marce, voglio sognare e lavorare per un’altra realtà, un altro paese che non "festeggi" più il 4 novembre.

Anche per questo non ci sarò stasera in piazza a Roma.

Doriana Goracci
Donne in Nero Tuscia

Messaggi

  • A proposito di una “rivoluzione”e di una manifestazione di “protesta”………..

    …..E NOI CHE SIAMO PER LA CANCELLAZIONE DI TUTTI GLI STATI DALLA MAPPA GEOGRAFICA?

    L’Iran, gia’ potente allucinogeno di una generazione di ex contestatori oggi sistemati, gia’ utilizzato in funzione antiamericana dai vari colonnelli “antimperialisti” sparsi al nord ed al sud del mondo, gia’ “modello” per i “senza scarpe” medieval- antioccidentali del pianeta, cerca oggi una propria affermazione come media potenza neoatomica nell’area mediorientale in profonda mutazione geopolitica. Come sempre avviene, il governo iraniano attuale trova una propria legittimazione interna unita ad una coesione interclassista “di popolo”, intorno all’individuazione del “nemico” storico occidentale, il cui baluardo locale sarebbe lo stato di Israele ed i musulmani moderati che gli danno confidenza. Per questo, con toni da invasato tipici di ogni prete di qualsivoglia religione totalizzante, Ahmadinejad invoca la cancellazione del sionismo e della propria entita’ giuridico-statuale realizzata dalla faccia della terra. Pari solo al tripudio delle folle in burka e’ la sollevata di scudi occidentale, lo scandalo delle cancellerie civili e democratiche dell’occidente; e giu’ anatemi e dichiarazioni di guerra di “civilta’”, moniti minacciosi ed esplicite richieste di sanzioni ed interventi armati: una schifosa gara tra Europa ed America a chi si indigna di piu’, e a chi promette ritorsioni e presenze militari. Nel nostro “bel paese” delle eterne campagne elettorali non si poteva perdere certo l’occasione di un utilizzo in chiave parlamentaristica delle dichiarazioni di fuoco iraniane. Il centro-sinistra da sempre pan-arabo questa volta rispolvera il propro vestito catto-occidentale mentre il centro-destra, insieme alla lobby israeliana nazionale invitano, ascoltati un po’ da tutti, a manifestazioni di “protesta” trasversali; i poli sono uniti contro l’Iran, dal ventriloquo del berlusca Ferrara all’eterno “disobbediente” Bertinotti. Poi ci sono gli “estremiti”, quel coacervo di ex-sessantottini oggi amalgamati nel pantano del potere local-circoscrizionale, quelli che non sono contro uno stato, ma ne vogliono due, almeno, quello israeliano ma anche quello palestinese; o cosi’, oppure niente manifestazione unitaria. Verdi di rabbia, se ne fanno una per conto loro! E noi?... che non abbiamo mai tifato per “rivoluzioni” medioevali peggiori del “male” che volevano estirpare; che non amiamo lo stato d’Israele cosi’ come aberriamo il partito-chiesa-stato Iraniano; che non valutiamo una buona conclusione il processo “di pace” in medio-oriente portato avanti dal quartetto dei potenti con la guerra “in Irak” e la fondazione dello stato palestinese; che crediamo che la guerrafondaia America e la “pacifica” Europa stiano sbranandosi per un “posto al sole” in medio-oriente? Noi rimaniamo delle nostre opinioni, sdegnando ancora una volta di nasconderle: siamo contro ogni stato, perche’ in regime capitalistico ogni stato e’ la organizzazione della borghesia contro gli sfruttati; siamo contro ogni fondamentalismo religioso e contro ogni idelogia del martirio perche’ coprono la realta’, offuscano la mente, rendono schiavi ed obbedienti, repressi ed opprimenti. Rimaniamo delle nostre opinioni: siamo con i proletari di ogni paese contro gli stati che li opprimono e le religioni che li usano ed illudono.

    Per la vera civilta’, quella senza classi.
    Per la vera pace, quella senza sfruttamento.

    Coordinamento per l’autonomia di classe - Roma

    • Certo bisogna riconoscere che è comodo fare i tifosi di guerre che fanno altri.

      E’ talmente comodo che addirittura un abitante di Bagdad ha deciso che era molto più rivoluzionario diventare un ex abitante di Bagdad. Non solo più rivoluzionario ma anche molto più comodo e sicuro.

      L’importante è fare il tifo fatto bene per gli antiamerikani, altrimenti se non ti schieri con gli stati nazionali (anche se hanno il burqa) vuol dire che sei con gli amerikani.

      Bella deriva per dei comunisti (o presunti tali): l’importante non è lottare contro il sistema Capitale, ma contro gli amerikani.

      Ma si sa, per lottare contro il Capitale bisogna farlo a casa propria, mentre per lottare contro gli amerikani basta fare i tifosi.

      E questo, si sa, è molto più mediatico e molto meno rischioso, visto che le schicchere se le pijano altri.

      huambo

      www.controappunto.org