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Felice 2006! Che cos’è la biologia sociale

Publie le martedì 3 gennaio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Analisi Carmelo R. Viola

di Carmelo R. Viola

Mentre auguro un felice 2006 a quanti mi leggono, ritengo opportuno richiamare ‘attenzione degli stessi, per una loro migliore cognizione, su CHE COS’E’ LA BIOLOGIA SOCIALE

La biologia (del) sociale è nient’altro che la reimpostazione delle varie versioni della scienza sociale - così vergognosamente-allegramente ignorata dai nostri uomini politici - su base naturalistico-biologica. I marxisti preferiscono dire “materialistica”, il che significa la stessa cosa, con la differenza che, in assenza di uno schema analitico, si creano pregiudizi ed inutili avversioni. La materia è la “madre” (tale è il significato etimologico della parola) della vita.

La biologia sociale è un’antroposociologia costruita sull’evoluzione della specie umana, partendo dalle sue origini a noi accessibili, insomma dall’uomo primitivo - ancora animale - e seguendo le pulsioni biologiche costanti cui il singolo soggetto (individuo) risponde evolvendosi dall’animalità primitiva via via fino alla sintonia bio-socio-affettiva (o senso morale) e alla comunità non conflittuale. Si tratta della biologia applicata al sociale (contesto specificamente umano), donde la locuzione “biologia DEL sociale”.

Le pulsioni COSTANTI sono sempre le stesse: sono le modalità di risposta che cambiano (costituendo appunto le VARIANTI) e che caratterizzano le tre età della gestazione storica della specie (infanzia, adolescenza, età adulta, corrispettive delle tesi, antitesi e sintesi del divenire dialettico): solo in questo senso si può dire che l’uomo è biologicamente sempre lo stesso, mentre biosocialmente - cioè realisticamente - è solo quello che diventa. Cade il diffuso pregiudizio che l‘uomo sia naturalmente cattivo, possessivo, violento e così via e quindi incapace di costruire una società pacifica.

L’infanzia e l’adolescenza dànno l’antropozoo (rispettivamente primitivo e tecnologico): l’uomo propriamente detto sarà quello della terza età (“uomo compiuto”).

L’ECOnomia, di cui si parla del tutto impropriamente, è la PREDOnomia - l’artescienza della predazione - che rimate tale anche se sorretta da regole dette leggi. L’ECOnomia propriamente detta è quella della terza età in cui la legge coincide con le costanti ovvero con i DIRITTI NATURALI: si ha lo “Stato economico”, etico, socialista, fino alla Stato-comunità, in cui si realizza il comunismo del trinomio del 1789 “Libertà-fraternità-uguaglianza”. Da questo trinomio deriva sì il liberalesimo ma non la “libertà economica”, che è sinonimo di “guerra predonomica” e quindi causa di tutte le differenze, anche abissali, che conosciamo e della conflittualità che ne segue. Il capitalismo non è liberalesimo mentre il liberismo si riferisce solo all’agonismo predonomico. La democrazia non è la “legittimazione elettorale” di coloro che vanno ad occupare il potere pubblico ma è possibile solo in un contesto di “Stato di diritto” (dove la legge è espressione positiva dei diritti naturali e NON regole convenzionali per il gioco predonomico). Capitalismo (alias “libertà predonomica”) e democrazia sono incompatibili.

La specie umana corre il rischio dell’aborto storico ovvero della propria estinzione per saturazione di negatività biologica prodotta dagli antropozoi potenti con la loro bramosia predatoria e di potere senza limite (la proprietà privata illimitata è un dogma dell’amoralità para-animale del capitalismo e della stessa “dottrina sociale” della Chiesa) e, al livello internazionale, dagli antropozoi più forti, che pretendono di colonizzare il resto del mondo (solo perché i più forti). Questo ruolo è giocato dagli USA con la collaborazione di antropozoi ipocriti e servili, che calpestano perfino la carta costituzione dei propri paesi pur di ricevere lo zuccherino dei padroni come le bestie del circo.

La PREDOnomia originale, già denominata capitalismo, è oggi espressa dalla superselvaggità del neoliberismo, che ha ridotto il lavoro ad una merce e il lavoratore ad un cliente! La “mafia” attuale, modo diverso di fare capitalismo (predonomia), è sfruttata dallo Stato capitalista nella lotta “per la legalità” mentre lo stesso affoga nell’illegalità, cioè nell’incapacità dei suoi stessi “funzionari” di rispettare le regole-leggi della predonomia per insaziabilità, propria di chi manca di maturità etica (sintonia biosocioaffettiva o senso morale). I grotteschi paladini dell’antimafia giocano sul fatto che la mafia ha delle modalità interne della mafia storica (come il giuramento, l’omertà e così via) come, del resto, quasi tutte le organizzazioni semiclandestine della storia. L’antimafia è la trovata per non dire ”anticapitalismo”.

La MONETOCRAZIA - con al centro la banca - istituto di usura e ladrocinio, giustificato con la menzogna del risparmio - è la superfetazione monetaria dell’eredità della giungla.

Solo cambiamenti radicali - nelle modalità di risposta ai diritti naturali - possono salvare la specie umana. Il verbo salvare non va inteso nel senso “teleologico o finalistico” che gli dà la Chiesa dei papi.

La biologia (del) sociale rivaluta la parte positiva del marxismo - con esclusione della missione parareligiosa del proletariato (classismo) - arrivando alla stessa convinzione scientifica della necessità del socialismo come alternativa all’estinzione della specie (già in atto anche per la crescente aggressione della natura-biosfera - offesa dall’antropozoo tecnologico, naturalmente amorale). Rivaluta lo spirito evangelico dell’amore del prossimo (che è l’esatto contrario dello spirito clericale dei papi) e lo spirito autonomo e rivoluzionario dell’anarchismo con esclusione del progetto di “società senza Stato”- cioè senza potere - che è antibiologico (il potere essendo l’altra faccia della vita) e che non ha niente a che vedere con la rivoluzione e la comunità socialista (o comunista). La biologia sociale è ovviamente NONVIOLENTA e LAICA.

La biologia (del) sociale può definirsi una BIOSOFIA o, con un termine paramedico, “BIòGNOSI”, nel senso di conoscenza della vita, che è poi quanto interessa a tutti gli esistenti. Biologia sociale e medicina, nel senso letterale della parola, sono in rapporto di totale analogia.

Esiste un CENTRO STUDI BIOLOGIA SOCIALE, che pubblica dei Quaderni fuori commercio, che vengono spediti a quanti ne fanno richiesta gratis o in cambio di contributi volontari finalizzati alla copertura delle spese vive, ma anche agli avversari e ad enti culturali. Ogni Quaderno tratta di un tema di attualità svolto secondo la “logica biosociale” e costituendo così testo di apprendimento applicato della materia. Sono in distribuzione i due ultimi Quaderni, il 21 “Dalla predonomia allo Stato economico” (pagg. 200) e “Mafia per non dire capitalismo” (pagg. 240).