Home > MERCENARIO MI SEMBRA UNA PAROLACCIA MA E’ QUELLO CHE SIAMO

MERCENARIO MI SEMBRA UNA PAROLACCIA MA E’ QUELLO CHE SIAMO

Publie le martedì 10 gennaio 2006 par Open-Publishing
9 commenti

Dazibao Guerre-Conflitti Doriana Goracci

di Doriana Goracci

9/1/2006 h.18,29 Arriva dal mio cellulare una notizia Ansa testuale*come muore un italiano : TG 1 trasmette video omicidio Fabrizio Quattrocchi in edizione delle 17.

Mi sono chiesta subito dopo perché, perché oggi perché questa fretta di farlo vedere il filmato senza neanche annunciarlo prima.

Quattrocchi venne ammazzato, lo apprendemmo dal salotto di Vespa come lo apprese la famiglia, Frattini lo dichiarò eroe subito, Berlusconi aveva offeso la comunità islamica e dichiarato che era “fuori discussione” il ritiro dei soldati dall’Iraq, venne chiesto agli italiani, di manifestare il loro dissenso al governo e alla guerra.

Arrivò l’appello delle famiglie: tutti a Roma, a San Pietro, tutti convocati sindaci, fedeli, parenti, movimento, politici della sinistra.

Con le Donne in Nero di Roma discutemmo a lungo se andare e come andare. Ci ritrovammo in sit in a Ponte S. Angelo che ci aveva viste in precedenza manifestare con Muyesser Gunes, madre della pace curda, nel giorno dei ponti listati a lutto di Roma.

Testimoniammo una volta ancora con lo striscione “Fuori la guerra dalla storia” ma anche con le scritte in arabo, perché arrivasse a tutti il nostro messaggio silenzioso e forte. Arrivammo poi a San Pietro, non ci fù un bagno di folla, il movimento c’era ma il” fedele popolo per la vita “NO.Ricordo quella manifestazione con profonda amarezza .

In quei giorni venne trasmesso dalla televisione svizzera francese un lungo documentario dal titolo”Guerrieri affittansi”. Nessuna televisione italiana comprò i diritti per mandare in onda almeno la parte che riguardava le guardie private italiane, Ballarò di Rai tre aveva chiesto in visione “Poveri eroi” dove si vedeva e sentiva parlare Quattrocchi e Simeone (il datore di lavoro della Presidium per gli statunitensi), ma non ne fece niente.Gli altri tre tornarono a casa e le bandiere italiane sventolarono.

E oggi mi chiedo dunque come muore un italiano, all’estero, in Italia, a casa propria, sul lavoro.

Poco a poco, muore anche l’italiano vinto e vigliacco mai eroe, che torna a casa,quello che legge un messaggio che dice ”Torni per cena ?”. E’ stanco per rispondere.

E il piatto lo trovi freddo, gelato.

Messaggi

  • Ciao Doriana,
    Perché oggi... perché oggi serve avere un eroe. Che fosse un mercenario è
    fuori discussione, che fosse un... amico delle armi anche.
    Oggi serve un eroe, che giustifichi la nostra presenza in Iraq.
    Sono vecchia per età e per esperienza, e credo che quasi nulla sia dato al
    caso. Perché proprio ora viene reso pubblico il video? Ora, la morte di un
    italiano, quando in Italia c’è un grande confronto fra chi giustifica la
    guerra e chi no....
    Veltroni, brava ed onesta persona, tutto il mio rispetto, ha detto che
    intitolerà una strada di Roma a Quattrocchi! A chi? A uno che è andato a
    combattere dietro lauto compenso per una causa che non era quella del suo
    paese!
    E’ morto, rischio contemplato a chi gioca alla guerra, ma non è morto da
    Italiano, non rappresentava NOI ITALIANI.
    Spiacente, mio caro connazionale morto in terra straniera, ma non sei uno di
    noi.
    NOI, quel noi collettivo che rappresenta la nostra nazione, noi non andiamo
    in armi in terra straniera, e chi lo fa non lo fa in nostro nome.
    Ciao,
    Ierina

    • Trovo semplicemente ripugnante l’accanimento ideologico, e la opposta beatificazione eroica, sulla figura di un uomo che aveva liberamente e semplicemente scelto un mestiere rischioso in un luogo rischioso, come tanti altri.

      Che fosse di destra o di sinistra, fascista o stalinista, è del tutto irrilevante, per me.

      Eroi sono Calipari, che diede la propria vita per salvarne un’altra, già vergognosamente rimosso dalla imbarazzata memoria di un governo preso a pernacchie dall’"amico americano", o il dottor Carlo Urbani, morto in Vietnam per studiare il virus aviario e già dimenticato.

      Vittorio

    • Vi faccio vedere come muore un italiano

      VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN ITALIANO:muore di freddo
      nelle case popolari a Cremona perche’ la sua misera pensione
      d’invalidita’ sul lavoro(360 euro) non gli permette di pagare l gas
      e la luce e loro bloccano immediatamente la fornitura,muore nei
      cantieri edili dove magari lavora pure in nero,muore nelle
      aziende in cui e’ assunto con contratto precario e non
      adeguatamente formato,muore come carne da macello perche’ ha
      inalato amianto senza le minime protezioni(salvo un bicchiere di
      latte al giorno)nonostante fin dal 1911 esistevano esami sulla
      sua nocivita’(breda fucine di sesto san
      giovanni,monfalcone),muore tra atroci tormenti per pvc a
      Marghera,muore a causa dell’ uranio impoverito(militari in
      Kosovo) perche’ non e’ informato e non ha le adeguate
      protezioni troppo costose,muore perche’ avra’ mangiato delle
      merendine prodotte con cereali contenenti sostanze altamente
      cancerogene(Casillo re dei cereali-scrive il gip Nardi"...un
      disprezzo che potrebbe portare danni incalcolabili a una
      moltitudine di persone"),muore per il latte
      contaminato(Nestle’...),muore lentamente con i suoi lavori
      precari,sottopagati(500 euro al mese rinnovabili ogni 3 mesi)
      perche’ la malattia non e’ pagata e allora e’ difficile fermarsi e
      curarsi.muore lentamente perche’ e’ impossibile costruirsi un
      futuro(mutuo per la casa,maternita’,pensione),muore con i suoi
      1000 euro al mese garantiti(anche meno perche’ si sciopera per
      chiudere un contratto che non sia di sopraffazione da piu’ di un
      anno)perche’ non si arriva alla quarta settimana ,perche’ se
      accade un imprevisto ci si indebita(la macchina con cui si
      raggiunge il posto di lavoro si rompe,problemi ai denti...) con le
      finanziarie e alla fine non vale piu’ la pena provare a tirare a
      campare,si muore perche’ si ha uno sfratto esecutivo e nessun
      posto dove andare,si muore...MA CHI SPARA a questi tanti
      piccoli eroi quotidiani che lottano per sopravivere in maniera
      dignitosa e onesta?Chi sono gli avidi,arroganti,violenti
      ASSASSINI che speculano e si arricchiscono sempre piu’(in
      questi periodo di crisi gli unici beni che hanno incrementato i lo
      fatturati sono quelli di altissima e costosissima gamma) sulla vita
      di migliaia di innocenti?Sono forse i grandi impreditori la cui
      unica capacita’ aziendale consiste nel
      sfruttare,sottopagare,delocalizzare e magari andare
      inquinare(dopo aver ridotto i nostri fiumi,mare coste in manierara
      vergognosa e insalubre) la’ dove le leggi sono piu’ permissive ,
      meglio ancora inesistenti, sia per quanto concerne lo
      sfruttamento umano che quello ambientale(inquinando le falde
      acquifere e mettendo a tacere i sindacalisti che chiedono un
      minimo di diritti come la cocacola, spargendo pesticidi sulle
      coltivazioni di banane mentre i bananeros lavorano)?Voglio che i
      tg, i politici,la stampa mi mostri tutti i giorni come muore un
      italiano e VOGLIO VEDERE LE FACCIE IMMORALI E AVIDE DEI
      LORO ASSASSINI

      Vittoria

      www.controappunto.org

    • cara Ierina,
      mi sento di condividere pienamente quanto scrivi, anche a nome delle numerose persone semplici con le quali lavoro e che spesso si pronunciano soltanto attraverso
      affermazioni del tuo tipo. "lavorava"(?), era un lavoratore dell’aggressione o della difesa di trafficanti che occupano un paese straniero. Non mi vergogno di pensare che aveva firmato un
      contratto e -insieme ad altri-formava una specie di taskforce collaterale alle truppe di occupazione. Molti strani attentati o sequestri non si spiegano se non si tiene conto di
      queste truppe collaterali che rispondono non si sa a quale centrale.
      Perciò, anche se mi dispiace per la sofferenza della sua famiglia, non accetto l’orgoglio di maniera e l’aggressività di chi giustifica la sua azione.E vuole farne un caso umano e nazionale.
      No. Molti lavoratori italiani, cassintegrati, disoccupati, precari si rifiutano d firmare contratti
      per andare a combattere armati in un paese straniero..... non si chiamano mercenari? E non rappresentano gli Italiani. Per fortuna ogni tanto, in mezzo a tanta confusione e disgregazione,
      un po di semplicità e di chiarezza!
      Ti abbraccio
      Paola....

  • Cara Doriana,
    mai si dovrebbe morire per guerra o a causa e conseguenza di guerra.
    Come dici tu tale pratica dovrebbe non trovare più posto nella storia.
    Certo bisogna poi trovare le risposte adeguate a chi aggredisce e viola con
    la forza e la prepotenza i diritti e le regole di convivenza fra i popoli.
    Io penso che prima e sino all’estremo bisogna provare con la diffusione dei
    metodi della democrazia, della diplomazia, della trattativa, degli accordi,
    della crescita economica e culturale di quelle vaste parti del mondo che
    stanno indietro. E penso che così si poteva anche evitare la guerra in Iraq.
    Ma se alla fine il prepotente rimane sulle sue ed anzi ha ulteriormente
    esteso il suo potere, che si fa?
    Ad esempio penso ai Talebani ed alle loro inaudite violenze pscologiche e
    materiale specie sulle donne.
    E penso ai popoli costretti alla guerra per liberarsi dalle tirannie
    interne o esterne?
    O per conquistare la propria autonomia e indipendenza. Noi stessi siamo
    figli del Risorgimento e poi della Resistenza.
    Mi chiedo sempre e da sempre queste cose che ora il tuo scritto mi ripropone

    Un abbraccio
    Antonio
    E comunque prima di spendere la parole eroe penserei bene al suo
    significato e mi ricorderei degli eroi che la nostra storia santifica e
    ricorda. Insomma ci rifletterei bene. Penso che eroe voglia dire altro al
    di là di un estremo gesto di dignità di fronte alla propria barbara
    esecuzione.

  • ammesso poi che l’eroismo sia per forza una virtù... (cosa a cui NON credo),
    se, sul punto di essere uccisi, si rivendica la dignità con cui "muore un italiano"...
    ...allora, proprio da quelel parti, coloro che si imbottiscono di esplosivo e si fanno saltare in aria VOLONTARIAMENTE e non perché CATTURATI sono dei supereroi?! Che andassero tutti a quel paese gli "eori"... Fino a quando una società avrà bisogno di eroi?!

    Se sono eroi costoro, cosa sono tutti coloro che tutte le mattine si alzano all’alba per andare a farsi otto interminabili ore di lavoro per un pugno di euro che poi son costretti a spendere in buona parte per pagare l’affitto per una topaia?!

    • Fabrizio Quattrocchi ha tenuto alto il nome dell’Italia davanti al mondo. Al di là di quello che era andato a fare (sicuramente discutibile) ha avuto questo grande merito. Per una volta l’italiano non è stato visto come l’opportunista inaffidabile, bravo a cucinare, simpatico ma fondamentalmente vigliacchetto. Per una volta tanto gli inglesi non hanno citato il nome dell’Italia con il sorriso sulla bocca. E’ per questo e solo per questo che Fabrizio Quattrocchi merita di essere onorato.

    • IRAQ:RIGONI STERN, EROI MILITARI MORTI IN GUERRA PAGATI?
      "Saro’ cattivo e crudele, ma questi nostri militari che vanno in Iraq e che muoiono che eroi sono? Questi vanno a fare la guerra perche’ sono pagati. I nostri partigiani ci andavano a gratis per la liberta’!". Lo scrittore Mario Rigoni Stern, classe 1921, da tesserato Cgil partecipa alla due giorni del congresso Spi Cgil di Vicenza, per parlare di Costituzione, di Statuto dei lavoratori ma anche della guerra in Iraq. "Il lavoro che si fa per la pace nel mondo - ha proseguito Rigoni Stern, uno dei reduci della campagna di Russia - e’ la cosa piu’ importante di tutte, ma in Iraq i nostri soldati sono andati davvero a portare la pace? E’ questa la domanda che dobbiamo porci". Lo scrittore dal palco ha parlato anche della validita’ attuale della Costituzione italiana e dello statuto dei lavoratori. "La Costituzione - ha detto - e’ stata scritta da grandi uomini come De Gasperi e Togliatti e oggi questi piccoli uomini pensano di cancellarla, modificarla". "In aprile si andra’ a votare - ha detto - ricordiamoci allora di quella primavera in cui finiva la guerra di Liberazione, quando sull’Italia sorse una nuova alba. Speriamo che succeda anche questa volta". ()
      Repubblica.it

  • il patriottismo NON mi appartiene e francamente italiano, inglese, tunisino, americano o filippino per me non c’è differenza...
    sono e sarò sempre per l’internazionalismo proletario e LIBERTARIO

    "l’italiano", "l’inglese" ed il "tedesco" mi ricordano solo quelel abominevoli barzellette di 20 anni addietro.. che oggi racconterebbe solo il piazzista-berlusconi...
    suvvia genete, lasciate perdere "la patria"...