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UN GIORNO IN PRETURA

Publie le sabato 14 gennaio 2006 par Open-Publishing
4 commenti

Dazibao Partiti Governi

di ROBERTA CARLINI

Dopo i soliti Otto e mezzo, Il Processo del lunedì, Porta a porta, un colpo di scena: apparizione in tribunale, in qualità di testimone sulla vicenda Unipol. Annullata la comparsata su Raidue (c’era anche D’Alema, campo impraticabile), la strategia mediatica di Berlusconi ci ha riservato lo show - del tutto inedito per il personaggio - della comparsata davanti ai giudici (quelli di Roma, campo più praticabile del terreno rosso di Milano). Dopo anni passati a dribblare i processi, dilazionarli, mandarli al macero o in prescrizione, l’inviso uso politico della magistratura si è ribaltato e la sua presunta vittima si è trasformata in collaboratore di giustizia. Un canovaccio perfetto da commedia degli equivoci, con travestimenti, scambi delle parti e di persone, giochini d’inganno (vado domani, no sono già andato oggi), sul quale ci sarebbe da ridere per mesi. Se solo non ci fossero in ballo vicende che toccano il cuore della vita economica e politica italiana.

Rispetto alle quali Silvio Berlusconi è davvero un testimone attendibile: primo attore nel settore della pubblicità e della comunicazione, comprimario di peso nei settori delle assicurazioni, delle banche, dell’edilizia, della speculazione pura e semplice - tutte attività ben rappresentate nella vicenda Antonveneta-Rcs-Bn-Unipol etc. etc. -, amico e socio di molti dei soggetti indagati o interrogati, presente in alcune delle scene chiave della saga estiva delle intercettazioni, dotato di molti capitali liquidi una parte dei quali a un certo punto è sembrata convolare dalle parti del «quartierino» attraverso i buoni uffici del suo consulente di fiducia.

E ancora: grande alleato di quell’ex governatore della Banca d’Italia che adesso si dice ingannato dalla banda dei furbetti, e grande sponsor di versioni della legge sul risparmio fatte apposta per non mettere mai la parola fine a tutte le avventure finanziarie sulle quali si indaga. Per ascoltare un testimone così molti giudici si straccerebbero la toga.

Senonché, non è molto probabile che ieri sera il premier abbia depositato agli atti verità sconvolgenti. Suo scopo dichiarato era quello di tirar dentro i Ds e lasciarli cuocere il più possibile nel mefitico brodo delle opa e delle scalate, continuando a tenere la questione sulle prime pagine dei giornali e sulle tv il più a lungo possibile: più si parla di questo e meno si parla degli altri risvolti della stessa inchiesta (a partire da quelli che coinvolgono la sua maggioranza), dei condoni personali del premier, dei diritti del calcio, nonché di tutto il resto dello sfascio del paese.

Per raggiungere questo obiettivo, e così tentare di risalire lentamente la china dei sondaggi elettorali, tutto va bene, dal trapianto ai giudici. Ai quali però è difficile che il premier sia andato a raccontare dei fatti suoi, dunque di cose che sa in virtù dei suoi affari, e ancora più difficile che possa raccontare di cose che sa in qualità di capo del governo (dai servizi? dalla Guardia di finanza?). Più facile e meno rischioso riferire dei sentito dire, dei racconti di seconda o terza mano: che non fanno prova giudiziaria ma possono fare tanto rumore politico.

Il che non vuol dire che non contino o che siano da buttare appunto in barzelletta. Se questa robaccia circola e Berlusconi può amplificarla a dismisura, è perché manovre torbide nel capitalismo italiano ci sono state e ci sono. Se il principale partito della sinistra può essere inchiodato per giorni su queste manovre - anche con l’uso indecente e spregiudicato che Berlusconi fa del suo potere e della sua faccia tosta - è perché per mesi si è rifiutato di guardarle, «tifando» non per una grande realtà delle cooperative (cosa che sarebbe stata legittima) ma per un’operazione condotta in modo oscuro e con alleati di provenienza e correttezza molto più che dubbie.

Se molti a sinistra si interrogano su tutto ciò, è perché vorrebbero sentire qualche parola chiara: non solo sull’attacco mediatico-giudiziario-politico di Berlusconi, ma anche su quei raider di borsa considerati degni di tutto rispetto, nell’abbaglio estivo dei vertici della Quercia. Ma anche su questa discussione l’aggressione berlusconiana potrebbe far calare il silenzio, finendo paradossalmente per agevolare - ricompattandolo - il fronte avversario.

Messaggi

  • Oltretutto, i berlusconiani non si sono mai opposti all’ Opa Unipol su Bnl, anzi l’ hanno appoggiata nei mesi scorsi in tutti i modi, anche sui loro organi di stampa e sulle televisioni Mediaset.

    Questo per il semplice motivo che questa Opa era in compensazione politica ed economica a quella leghista su Antonveneta e a quella dello stesso Berlusconi sulla Rizzoli.

    Non e’ un caso che in tutte e tre le Opa i palazzinari "prestanome" erano gli stessi : i Ricucci, i Coppola, gli Gnutti, i Caltagirone.

    E’ non e’ un caso che Unipol aiutasse anche l’Opa leghista su Antonveneta cosi’ come Fiorani e Gnutti quella diessina su Bnl, come dimostrato anche dagli "impicci" comuni dello stesso Fiorani, di Gnutti e del presidente di Unipol Consorte.

    Saltata ad opera dei giudici l’ operazione Antonveneta e’ saltata pure la compensazione politica e soprattutto quella economica, visto che le plusvalenze su un Opa servivano poi a finanziare le altre due, per cui e’ caduto l’intero castello di carta.

    Quindi Berlusconi, per convenienze sue e per il gusto di dare una bottarella al "salotto buono" di Montezemolo, Geronzi ecc. che non lo appoggia piu’, era del tutto consapevole degli "impicci" diessini, ne era addirittura complice diretto, come si evince chiaramente dalle intercettazioni di Fiorani e di Gnutti.

    E il polverone alzato in questi giorni e’ del tutto strumentale sia sul piano della propaganda elettorale sia della copertura preventiva del clamore sui nomi di esponenti di centrodestra (Grillo, Brancher, Calderoli, Ascierto ... ) che stanno per uscire fuori dalla inchiesta milanese.

    E direi che non e’ un caso che, dopo la sceneggiata fallita della settimana scorsa, adesso Berlusconi stia spostando il tiro su quegli esponenti del centrosinistra ( Prodi, Rutelli e Veltroni, quest’ultimo in disaccordo con D’Alema e Fassino) che alla Opa Unipol su Bnl invece si opponevano.

    Tra l’altro le loro cene col capo delle Generali sarebbero risultate molto piu’ profique di quelle di D’Alema, visto che le stesse Generali non hanno mai ceduto ad Unipol la loro quota di Bnl ma si sono invece chiaramente schierati con l’ opzione del Banco di Bilbao sulla stessa Bnl.

    Opzione effettivamente caldeggiata da Prodi, Rutelli e Veltroni.

    Keoma

    • Chi si scandalizza su Consorte ma bacia in bocca B sara’ meglio si lavi la bocca col sapone.
      L’accanimento sui 50 milioni di Consorte e’ grottesco. Un tentativo di decentramento fatto coi carri armati.
      Dunque facciamo un po’ di confronti:

       I DS non "avrebbero dovuto nemmeno tifare" per le scalate.
       B era dentro a tutte, pure Unipol col 5% e alcune le gestiva direttamente (Vedi Ricucci che era un prestanome).

       I DS non dovevano partecipare a cene e nel caso tacere e tacere.
       B ha il diritto di straparlare e le cene le fa a casa propria, invitando ad Arcore cani e porci, Fiorani si consultava continuamente con lui, Livolsi faceva da corriere e Gnutti era l’uomo di fiducia.

       I DS sono "sospettati" da B di aver avuto tangenti da Consorte, senza prove.
       Ci sono prove certe della riscossione di mazzette da parte di Fiorani alla famiglia di B:
      il Foglio di Veronica 4,55 milioni di euro, Paolo 30 milioni per la maxi multa della discarica
      poi altri 10 milioni,
      FI 15 milioni,
      Medusa 10 milioni.
      Mi sembra che facciano 139 miliardi di vecchie lire. Persino di piu’ dei soldi rubati da Fiorani

      Notizia di oggi:
      il socio di B, Gnutti, viene condonato di 689 milioni di tasse (dalla vendita di Telecom a Tronchetti Provera). Dato che la sua societa’ ha sede in Lussemburgo, Tremonti decide di non tassare le plusvalenze fatte in Italia. Bel precedente!
      Visco quelle tasse gliele faceva pagare. Tremonti no, gli fa un regalo.
      E chi e’ il consulente di Gnutti in questa furbata?
      Lo studio Tremonti!
      680 milioni di tasse in meno per l’Italia! E chi si deve demonizzare? Fassino!
      (Consiglio vivamente alle Coop di mettere la sede in Lussemburgo!)
      Grazie Tremonti: hai annunciato "una poderosa lotta all’evasione!" E infatti la vediamo!
      Il signor B a suon di leggi si depenalizza tutte le truffe, le evasioni, la corruzioni e le scatole cinesi che ha fatto per non pagare tasse e fregare lo stato italiano.
      E vogliamo anche trovare equità e diritto alla legge Cirielli e alla legge Pecorella..? Le ultime invenzioni per stare impunito a vita?
      E c’è anche chi si arrampica sugli specchi per trovarci qualcosa di giusto!
      Ma fate il piacere......

      Intanto Prodi minaccia di andarsene dall’Unione e di fare una propria lista.
      I risultati delle primarie sono stati dimenticati e ognuno tira la coalizione dalla sua parte pensando solo a se stesso e fregandosene del bene comune.
      Prodi e’ come un generale, squalificato dai capitani, che non riesce nemmeno a far sentire la sua voce, senza truppe proprie, e della cui strategia di battaglia non gliene fega niente a nessuno.
      Intanto che il caos e’ massimo, di programmi non se ne vede.
      Che qualcuno continui a chiamare Prodi ’monarca’, data la situazione, prova solo un QI molto basso. Meno ’monarca’ di cosi’ e’ difficile!

      In quanto al programma di B e’ peggio che andar di notte. Al momento le opzioni sono tre:

       accentrare su di se’ ogni attenzione occupando tutti gli spazi anche contro gli interessi dei soci della Cdl per ripetere in ogni salsa che le malefatte passate sono realizzazioni bellissime (visto che e’ per quelle che ha perso voti, sara’ dura che facendo cosi’ li riprenda!)

       dare battaglia, a forza di visite in procura accusando i Ds di quello che lui ha fatto molto meglio

       tendere con ogni sforzo a conquistare un potere assoluto dissolvendo la democrazia

      Bel programmino davvero! Complimenti!

      Intanto quelli della Cdl si danno un gran da fare per dimostrare che gli avversari sono corrotti quanto loro!
      Proprio quello che ci vuole per creare un bell’entusiasmo elettorale!
      Se non sbaglio, falli’ gia’ Craxi nel provare che erano tutti ladri! E non mi pare che la cosa gli porto’ un gran ricavo! Fu condannato come criminale e scappo’, se non sbaglio. Mori’ da latitante con un mandato di cattura internazionale. Questo e’ piu’ furbo, le leggi non le scansa, le elimina proprio! Ma alla fine sara’ beccato come merita. Ha commesso talmente tanti reati che dovrebbe annientare tutto il codice penale per scansarlo.
      E i reati erano gli stessi di Craxi: ricettazione, concussione, collusione con la mafia, corruzione, evasione...

      viviana

    • Roma, 18:57 repubblica.it 18.1.06

      UNIPOL: BEN AMMAR, CONFERMO IN ASSOLUTO PAROLE BERLUSCONI

      "E’ vero tutto quello che Berlusconi ha detto, lo confermo in assoluto". Cosi’ l’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar conferma ai cronisti quanto dichiarato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che aveva affermato di aver saputo dallo stesso Ammar di incontri tra i dirigenti Ds e i vertici delle Generali. "Confermo che con me, nel primo incontro con Berlusconi, c’era Bernheim, e io ero presente perche’ come amministratore di Mediobanca il presidente Bernheim, una volta all’anno, chiede di fare un incontro con il presidente del Consiglio".

      N.d.R.

      DUNQUE UN INCONTRO CON BERNHEIM L’HA FATTO PURE BERLUSKAISER !!!

      E PERCHE PER IL PREMIER E’ COSA NORMALE E PER L’ OPPOSIZIONE INVECE SAREBBE "REATO" ?

      Fermo restando il fatto che i DS in questa vicenda si sono veramente comportati malissimo .....

    • "I Ds mentono: non si sono fermati al tifo, ma hanno avuto incontri affinché alcuni detentori di azioni Bnl le vendessero a Unipol. Io ne ho una conoscenza ulteriore... Sto pensando di riportare ai magistrati quanto so su cosa è accaduto in merito all’affare Unipol, circa gli incontri di cui sono a conoscenza per convincere alcuni soci Bnl a cedere le loro quote" (Silvio Berlusconi, Porta a Porta, 11 gennaio 2006).

      "Pressioni Ds per Unipol? E’ un titolo esagerato, ho confermato che ci sono stati inviti conviviali, e che possiamo immaginare che... Come al solito, la stampa esagera" (Silvio Berlusconi, Conferenza Stampa, Rai1, 13 gennaio 2006).

      "Io alla magistratura non ho fatto nessuna denuncia contro i Ds" (Silvio Berlusconi, Ballarò, 17 gennaio 2006).