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GLI IMMARCESCIBILI DELL’INCIUCIO ITALICO

Publie le giovedì 26 gennaio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Elezioni-Eletti Enrico Campofreda

di Enrico Campofreda

Si lamentano, a Sinistra a Destra, d’una campagna elettorale deregolarizzata. Già colma di colpi bassi, sgambetti, uso di tutta quella porcheria che è la politika di Palazzo, la politika dei Palazzi fatta di congiure borgiane. Ma come nel più celebre Tommasi da Lampedusa “tutto cambia perché nulla cambi” e si torna dopo il maggio 2001 alla ricerca d’un post Berlusconi gestito dall’Ulivo berlusconiano.

Avete capito bene, l’Ulivo berlusconiano: i D’Alema, Rutelli e gli amici moderati sino al più democristiano di tutti, quel Mastella che almeno è fedele al suo motto di sempre “Sto con chi mi tratta meglio”. Alé.

Non son serviti i girotondi né le prefiche morettiane (“finché ci sarete voi si perde”) e se si vince, aggiungiamo, non serve a nulla perché come nel ’96 la via degli inciuci è spalancata.

Siamo fermi al Rutelli-Guzzanti che piagnucolava in una delle ultime apparizioni non represse di satira televisiva “Berluscò, ma perché cell’hai co’ me? Ma io sto a lavorà pe’ te, so’ cinque anni che te portamo l’acqua co’ le recchie!” Ridiamo, ci serve per alleggerire una situazione tragica. Perché l’altra vanesia marionetta della politica del centrosinistra - il dottor D’Alema - ricompare, in verità un po’ più bianco di chioma, col medesimo spirito narciso che ne coglieva la Guzzanti sister.

D’Alema finge di colpire un avversario che per anni ha graziato, col quale ha inciuciato ai tempi della sciagurata Bicamerale e proseguito con la meschina spartizione lottizzativa del Paese ora, certo, da un fronte subalterno vista l’autoemarginazione all’opposizione.

Perché il problema per la consultazione elettorale prossima ventura è questo. I tapini ancorati nel Palazzo dell’Unione, che rispondono a precisi interessi di sottopotere conservato nei fortilizi dei partitucci (perché questo sono oggi Ds e Margherita rispetto ai passati Pci e Dc) sono riusciti in pochi mesi a dilapidare, lo dicono i sondaggi più imparziali non i Datamedia del sciur parùn, il divario elettorale che s’era creato dopo cinque anni di malgoverno di Centro-destra. Il voto di europee e amministrative aveva ovunque dato segnali di cambiamento. E che ti fa la Sinistra alle ostriche?

Infila il Petrucciolone alla presidenza Rai e ad Arcore si festeggia, lo si carezza, tanto la tv di Stato (ridiamo) resta quel concentrato di volgare martellante sciocca vacuità.
Si schiera, sempre la Sinistra alle ostriche, contro il rigetto popolare d’un uso classista dei trasporti su rotaia, come per i treni ad alta velocità. Si difendono gli interessi di Lunardi o dei pendolari e della comunità visti i costi della Tav e le condizioni della rete nazionale?

Insinua, ancora la Sinistra alle ostriche, i suoi uomini - Consorte lo è - in operazioni di finanza lercia come la scalata alla Bnl operata dal tridente furbetto Fiorani-Gnutti-Ricucci (con Fazio allenatore) e ora cerca di dire che non ne sapeva nulla. Fosse anche vero, dov’è finito lo straordinario fiuto strategico delle volpi della politica D’Alema-Violante che avrebbe dovuto eliminare a primavera, e non dopo la tracimazione invernale, lordure e sozzerie personalistiche da Unipol e Lega delle Cooperative?

Adesso i Custer dell’Unione si lamentano di strumentalizzazioni che naturalmente la “Libera Casa del faccio quel che cazzo mi pare” e i suoi numerosissimi servitori dell’informazione operano contro il centrosinistra (peraltro ai nemici-amici non pareva vero). E dopo il masochistico harakiri che gli fa perdere 5-6 forse 7 punti di percentuale elettorale, di fronte al disorientamento e alla nausea di tanti elettori che pensano “Siete talmente inciuciatori che ormai fate affari con la parte più nera dell’Italia”, non trovano di meglio che accusarli di qualunquismo, sfascismo e chissà cos’altro.

Dicunt: dovete votare per noi altrimenti Berlusconi continuerà a governare. I lavoratori che non riescono più a far fronte al carovita già alla terza settimana del mese il pericolo Berlusconi lo hanno ben chiaro. Anzi lo vivono sulla pelle perché non riscuotono stipendi da parlamentari né manager.

Altrettanto chiara, drammaticamente chiara, è la mancanza di alternative costituita dal sistema dell’inciucio italico, tenuto in vita dai D’Alema, Rutelli e una certa casta di alleati minori malata di leadreship che perpetua se stessa. Noi voteremo contro Berlusconi-Bossi-Fini ma vorremmo votare volti e soprattutto idee di alternativa vera.

Messaggi

  • TEMPO DI ELEZIONI
    a cura di Paolo De Gregorio – 26 gennaio 2006

    Il fatto che l’”idealista” Mastella non si sia fatto catturare dalle offerte del Cavaliere per cambiare Polo, dimostra che il vecchio marpione democristiano non crede che il Berlusca possa essere rieletto, altrimenti sarebbe salito di corsa sul carro del vincitore e comunque il personaggio è diventato troppo ingombrante, ostacola la nascita del grande Centro, e mortifica le ambizioni degli scalpitanti Casini e Rutelli che proprio dalla uscita di scena del Cavaliere e dal fallimento del governo Prodi possono giocare la carta decisiva di rifare la DC.
    Il tempo sarà maturo: dopo il piccolo dittatore di Arcore, e un annetto o due del reverendo Prodi alle prese con 10 partitini in lotta tra loro, ecco ricompattarsi un rassicurante Centro, con la benedizione della Confindustria e del Vaticano, con possibili alleanze sia a destra con Fini, che con un ragionevolissimo Veltroni a sinistra, con il programma di buttare Lega e rifondaroli fuori dal gioco, e finalmente riprendere il cinquantennale cammino di ago della bilancia che si sposta a destra o a sinistra secondo la convenienza.
    Si dice che la Storia non si ripete: ma gli storici non conoscono bene i democristiani!
    Paolo De Gregorio

  • "Fanno parte tutti della stessa "banda" : politici, finanzieri e sodali !! C’è prima chi ruba e chi para il sacco, poi si scambiano i ruoli !! La questione è che i soldi girano e rigirano sempre per le medesime tasche. L’importante per loro è che non finiscano in quelle dei lavoratori ed in quelle del fisco !! Il nove aprile ci chiederanno solo di scegliere sotto quale padrone preferiamo stare!!!"
    MaxVinella