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FOTO CONTROPARATA per la Pace a Roma

Publie le venerdì 2 giugno 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Manifestazioni-azioni Movimenti

LA CONTROPARATA

L’attacco di Fuksas: «Aveva dei valori, avrà cambiato idea»
Contestato Bertinotti: «E’ un incoerente»
Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani alla controsfilata pacifista. «Napolitano segua l’esempio di Scalfaro: abolisca la parata»

ROMA - Innanzitutto il ritiro delle truppe. E poi anche l’abolizione della parata militare lungo i fori imperiali, esibizione muscolare e simbolo di guerra. I pacifisti che hanno organizzato la contromanifestazione per la festa della Repubblica lo chiedono espressamente: Napolitano segua l’esempio di Oscar Luigi Scalfaro che abolì la sfilata dei militari. Alla manifestazione hanno partecipato diversi esponenti di partiti che sostengono la maggioranza di governo, dal Prc ai Comunisti italiani ai Verdi.

E da alcuni di loro arriva anche una critica a Fausto Bertinotti, che in veste di presidente della Camera ha presenziato alla parata dal palco delle autorità. Bertinotti si è appuntato al bavero una spilla con la bandiera arcobaleno della pace e ha auspicato che la parata si vesta in futuro dei colori della pace. Ma questo non è bastato a risparmiargli accuse e polemiche.

«BERTINOTTI DOV’E?» - «Parlamentari e dirigenti dei Comunisti italiani, dei Verdi e di Rifondazione - commenta Marco Rizzo, capodelegazione del Pdci al Parlamento europeo - oggi sono qui. Manca all’appello Fausto Bertinotti che ha preferito stare sul palco della parata militare. Ci pare purtroppo una posizione non coerente». Anche l’architetto Massimiliano Fuksas, da sempre simpatizzante di Rifondazione, ha criticato il «suo» ex segretario. «Cosa c’entra la Festa della Repubblica con questa parata di eserciti in armi? - ha detto in un’intervista al Corriere -. No, mi spiace: io, fossi in Bertinotti, non mi presenterei».

«Che senso ha - aggiunge Fuksas - fare certi discorsi per anni, dichiararsi pacifista, partecipare a decine di manifestazioni e poi stare lì, accanto ai generali tromboni, ai politici guerrafondai? Immagino che avrá cambiato idea». Molto critico anche Francesco Caruso, leader dei Disobbedienti napoletani, eletto lo scorso aprile alla Camera proprio tra le fila del Prc: «Bertinotti si attiene al protocollo, io avrei disobbedito al protocollo ma è una mia deformazione professionale». Il parlamentare e no-global parla di «usurpazione della festa della Repubblica che è una manifestazione popolare» e ricordando che «il giorno delle forze armate è il 4 Novembre» si augura che il 2 Giugno torni «una festa della Repubblica e del popolo».

«SUBITO IL RITIRO» - La contromanifestazione, in ogni caso, non è un’atto d’accusa contro i militari: «Siamo qui per ricordare che non siamo contro le forze armate - ha precisato ancora Marco Rizzo -, ma anche per ribadire che i soldati italiani devono difendere il territorio nazionale e non partecipare a missioni di guerra, ad occupazioni militari, o a cosidette operazioni di esportazione della democrazia con le armi». Per Rizzo questa posizione è delineata dalla stessa Costituzione italiana «che all’articolo 11 vieta di risolvere le controversie internazionali con le armi».

E proprio per questo motivo il Pdci si augura che fino a che non saranno ritirate le truppe da Iraq e Afghanistan la parata venga sospesa. «Già ai tempi di Scalfaro la parata militare fu abolita - ricorda il sottosegretario all’Economia, Paolo Cento, dei Verdi - lavoreremo perché nel 2007 non ci sia più: il 2 giugno è una festa civile».

IL CORTEO - Dopo aver esposto gli striscioni della pace, color arcobaleno, sul ponte di Castel Sant’Angelo, i pacifisti (alcune centinaia) sfilano in un tranquillo corteo verso largo Argentina. Alla manifestazione partecipano diverse associazioni pacifiste, tra cui Emergency, Arci, gli Statunitensi per la pace, le Donne in nero; i partiti Rifondazione comunista, Verdi e Comunisti italiani; il sindacato dei Cobas.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/...

GALLERIA FOTOGRAFICA AL LINK:

http://www.edoneo.org/roma_02.06.2006.html


http://www.edoneo.org/

Messaggi

  • Grazie, Edoneo!
    Ma quante feste delle forze armate dovremmo avere?
    Con tutto rispetto per chi ama e stima le forze di difesa del paese, che sono indubbiamente utili a ogni stato, tanto che perfino la nautrale Svizzera ne ha, ricordo che la festa delle forze armate è il 4 novembre e non si capisce, senza togliere loro alcuna importanza, per quale motivo si debba avere una parata militare "anche" per la festa della Repubblica, al punto che essa diventa "solo" una sfilata di armi e di armati e a ramengo tutto il resto.
    Il 2 giugno, lo ripeto, "non è" la festa delle Forze Armate, ma è la Festa della Repubblica, una Repubblica fondata sul lavoro, e che, per solenne principio costituzionale, RIPUDIA la guerra. Cosa ci combina una parata bellica col lavoro? Ci sta come il cavolo a merenda. Ci sta come la Moratti alla festa del 1° maggio o come Storace il 25 aprile

    Copio:
    "Anziché mostrare muscoli e far sfilare persone in divisa, il 2 giugno si dovrebbero festeggiare e ringraziare coloro che sono impegnati a vario titolo a far crescere in Italia i valori della pace, della giustizia sociale e della solidarietà; coloro che lavorano per alimentare lo sviluppo culturale, intellettivo, sociale, educativo e scientifico della nazione...soprattutto in un momento storico in cui il pianeta ha ripetutamente visto quale sia l’unico vero volto della macchina militare: quello di portare morte, terrore e distruzione. Fa davvero ribrezzo l’idea di veder sfilare nella nostra città contingenti di armi e uomini in divisa, mentre abbiamo negli occhi la aberrante "guerra preventiva" di Bush che - con la vergognosa approvazione del nostro Paese - ha raso al suolo città e villaggi e causato migliaia di vittime civili in Iraq, drammatico bis di quanto avvenuto l’anno precedente in Afghanistan. Inoltre: quanto costa al contribuente questo mega-spot delle Forze Armate?"
    Associazione Obiettori Nonviolenti
    http://www.obiezione.it/2giugno.html

    Il 2 giugno è la festa di noi cittadini e della Costituzione!
    viviana

    • Cagliari, 12:29 3.6.2006

      DILIBERTO, BERTINOTTI NON DOVEVA PARTECIPARE A PARATA

      "Se fossi stato presidente della Camera non avrei partecipato ad una parta militare avendo le nostre truppe impegnate in terreno di guerra". L’ha detto a Cagliari il segretario nazionale del Pdci Oliviero Diliberto, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle polemiche suscitate dalla partecipazione di Fausto Bertinotti alla parata militare ai Fori Imperiali in occasione del 2 giugno.

      In riferimento alla spillina della pace esibita sul bavero dall’ex segretario di Rifondazione Comunista, Diliberto ha detto: "Non sono mai i distintivi che fanno la politica. Non credo che aver messo un distintivo abbia cambiato la natura della partecipazione ad una parata militare. Io non ci sarei andato, punto". Ai cronisti che gli riportavano le parole del premier Romano Prodi sulla necessita’ di studiare le modalita’ del ritiro delle truppe dall’Iraq, Diliberto ha dichiarato: "Non vedo cosa ci sia da studiare. Il 30 giugno, cioe’ tra poco, c’e’ da votare il rifinanziamento della missione.

      Ovviamente se uno si deve ritirare non deve rifinanziare la missione. Dobbiamo finanziare semmai il ritiro", ha proseguito Diliberto. "Il generale comandante delle truppe ha detto che ci vogliono poche decine di giorni. Non vedo davvero cosa ci sia da studiare. Fuori dalla guerra americana".

      www.repubblica.it