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Vittorio Agnoletto: Domani Prodi può mandare a casa a mani vuote la de Palacio

Publie le mercoledì 21 giugno 2006 par Open-Publishing

Governi Vittorio Agnoletto

di Vittorio Agnoletto

«L’UE modifica la relazione e lascia ogni scelta al governo italiano. Domani Prodi può mandare a casa a mani vuote la de Palacio»

Bruxelles, 20 giugno 2006 - «Prodi può tranquillamente rimandare a casa a mani vuote Loyola de Palacio, quando la incontrerà, domani a Roma. Oggi é definitivamente scomparsa anche la supposta pressione/imposizione dell’Unione Europea. Resteranno male solo quei grandi poteri economici, più o meno trasparenti, che nella Tav hanno fiutato nuovi lucrosi affari. Un pedaggio che un governo di centro sinistra può ben pagare per tutelare la democrazia e la salute dei propri cittadini. Anche se quei poteri dovessero essere bipartisan!».

é molto soddisfatto Vittorio Agnoletto al termine dell’incontro tra il commissario ai trasporti Jacques Barrot e le commissioni Petizioni e Trasporti del Parlamento Europeo. La riunione era stata convocata per decidere se archiviare o meno una petizione contro la Tav presentata da cittadini della val Susa..

«Chi diceva «ce lo chiede l’Europa» adesso é servito! Il commissario europeo Barrot, pur essendo un forte sostenitore della Tav, é stato chiaro e ha concluso la sua replica affermando senza mezzi termini: «Rimando la palla al governo italiano»

Oggi abbiamo ottenuto una vittoria importante e su più fronti. Infatti - prosegue l’europarlamentare - il presidente della commissione Petizioni, Marcin Libicki, ha raccolto la richiesta dei comitati della val Susa: la loro petizione contro la realizzazione della Tav resterà aperta presso il Parlamento Europeo.

Inoltre sono state oggettivamente confermate le mie critiche sulla totale mancanza di indipendenza dello studio affidato dalla Commissione Europea alla società Cowi, per accertare le conseguenze sanitarie e ambientali della Tav. Durante la riunione, la Commissione Europea ha addirittura distribuito una nuova versione dello studio realizzato dalla società Cowi, modificando delle affermazioni perchè «...come venivano presentate - avrebbero potuto contribuire ad un’errata interpretazione della situazione».

Lo stesso commissario Barrot, dopo una difesa d’ufficio della relazione Cowi, non ha potuto che ammettere, anche se a denti stretti: «se saranno necessari studi e consulenze ulteriori queste dovranno essere fatte».

Rinnovo quindi la richiesta di dimissioni della Loyola de Palacio che ha accreditato tale indifendibile relazione.

In questi anni di mobilitazione i comitati della val Susa hanno spiegato, con dati scientifici alla mano, che la Tav non é necessaria e può arrecare gravi danni alla salute e all’ambiente e che non si può costruire contro la volontà della popolazione, militarizzando per vent’anni la valle.

Si rincominci da una seria Valutazione d’Impatto Ambientale e si potenzi la linea ferroviaria esistente».