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LA FRANCIA A BASTONATE : Alina Reyes sostiene Bellaciao... Grazie Alina

Publie le martedì 24 ottobre 2006 par Open-Publishing

Dazibao Giustizia Francia Bellaciao Francia Rinvio a giudizio di Bellaciao

di Alina Reyes

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Apprendo che il rinvio a giudizio di Roberto Ferrario, considerato come unico responsabile del collettivo Bellaciao !!??, per avere diffuso, come avrebbe potuto farlo qualsiasi blog o sito, un comunicato stampa della CGT nella vicenda dei Cantieri Navali di St-Nazaire, é stata notificata dal Giudice istruttore. Questa misura repressiva, esemplare di una volontà di controllo della parola su Internet, é sintomatica di un estremamente malsano irrigidimento politico in Francia, tale e quale lo riscontravo in recenti articoli di stampa.

La Francia, non é cosa nuova, ha una scopa in schiena. E’ la rigidità del nostro temperamento e delle nostre istituzioni che ci ha obbligati ad aspettare più a lungo che certi nostri vicini dei diritti fondamentali quali il diritto di voto per le donne, o il diritto all’aborto.

E che ci farà senza dubbio attendere ancora un bel pezzo prima di rispondere a domande tanto diverse quali la legalizzazione dell’eutanasia, o la depenalizzazione della cannabis... Campionessa autodichiaratasi dei diritti dell’uomo e del cittadino, la nostra giacobina Repubblica mi ricorda la Signora Mesure, la mia professoressa alle elementari, che faceva regnare l’ordine in classe a colpi di righello di ferro sulle dita dei bambini.

La Francia ha una scopa in schiena, con il suo triumvirato ai vertici dello Stato siamo ogni giorno al teatro dei burattini. Bum ! Bum ! Arlecchino siamo noi, il popolo « di giù », e tra il raggiro intellettuale, il disprezzo e la repressione che ci attende ad ogni angolo della vita, quante botte in testa ! E alé ! Un’altra bastonata di rinculo ! Si prescrive di vietare, eccola la moda ! Di fisso i Francesi, estremamente criticati dai loro vicini, rinchiudono qualche matto in una casa per convincere quelli rimasti fuori che non lo sono, scriveva il mio compatriota Montesquieu.

Fratelli di sangue degli Inglesi grazie alla ben libera e sensuale Alienor, Guasconi o Girondini, più ispirati dalla libertà che non dalla sacrosanta « égalité » dei Montagnardi, non sono stati degli adoratori di questo demone secolare e centralizzatore che erige una « Francia dell’alto » non solo geografica e politica, ma anche sociale e culturale. Predicare la fraternità praticando il vassallaggio non é un raro paradosso in questa cittadella nazionale dove mancano le scale...

Se oggi sentisse parlare del disegno di legge Perben, l’autore dello Spirito delle Leggi si chiederebbe se non stiamo dimenticando la sua lezione, ossia che la sola garanzia delle libertà pubbliche risiede nella separazione dei poteri esecutivi, legislativi e giudiziari...

E cosa constaterebbero i suoi Persiani, di ritorno da noi tre secoli dopo? Ebbene, senza dubbio che i Francesi si considerano ancora volentieri come dei giudici infallibili, e sono sempre altrettanto impallati del loro modello : é la regola con laquale giudicano di tutto cio’ che si fa in altre nazioni : cio’ che é straniero pare loro sempre ridicolo (...) Accettano di assoggettarsi alle leggi di una nazione rivale a condizione che i parruccai francesi decidano come legislatori della forma delle parrucche straniere...

Francia benpensante, non ho voglia che mi si vieti di vestirmi come voglio dove voglio, foss’anche in sacco di patate o con piume di Quetzacoatl ! Non ho voglia, perché porto degli stivaletti a tacchi alti e dei collant neri, di essere sospettata di adescamento passivo e controllata da poliziotti armati fino ai denti, come mi é successo una domenica pomeriggio davanti al Sacro Cuore, da dove ammiravo in compagnia dei miei giovani figli la vista su Parigi - che di colpo mi é parsa nettamente meno bella...

Francia amministrativa, sono stufa di doverti lasciare entrare nella mia intimità ogni volta che spero un certificato d’alloggio per accogliere qualche giorno amici dei paesi del Sud in vena di turismo ! Sono stufa che tu possa dubitare della mia esistenza, come é successo molto concretamente al mio figlio maggiore, allora studente : un giorno che si presento’ in carne ed ossa davanti a uno sportello della CAF (n.d.a.: sussidi per l’alloggio) con la sua carta d’identità e l’estratto di nascita, si fece pregare di tornare col pretesto che, quest’ultimo documento essendo privo della menzione « non deceduto », niente poteva dimostrare che fosse ben vivo... Kafka o Gogol avrebbero inventato simili scene ? Le gioie della burocrazia non imperversano solo nei paesi dell’est europeo...

Francia securitaria, non ho voglia che i miei atti siano sottomessi alla delazione legale e anonima, ne trattati da una polizia onnipotente ! Non ho voglia di essere condannata alla salute forzata da autorità sanitarie che dal canto loro non si riconoscono mai colpevoli (tutt’al più responsabili, quando le prove sono troppo flagranti) dei loro sbagli su larga scala...

Francia generosa, spero proprio che, come lo hai fatto per me dandomi la possibilità di entrare in facoltà senza diploma, io che ero uno di quei numerosi bambini abbandonati dalla società, ti impegnerai nella riparazione dell’ascensore sociale, e con un termine migliore che « discriminazione positiva », darai prova del desiderio della Repubblica di rispettare e promuovere la Liberté, l’Egalité e la Fraternité...

Dare vita alle parole, uscire dal linguaggio politichese che ci stordisce anche noi, é proprio una questione di desiderio... Sapere ritrovare questa cultura del desiderio eminentemente francese sarebbe senza dubbio il miglior modo di respingere le varie tentazioni oscurantiste che avvelenano la nostra società, e che una politica delle bastonate, non fa che molto logicamente rinforzare.

Traduzione dal francese di Bruno

http://www.alinareyes.com/