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Presidenziali francesi: smania di visibilità o autogestione politica ?

Publie le mercoledì 6 dicembre 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Elezioni-Eletti Francia

Marie George Buffet

di Jean-Paul Legrand tradotto dal francese da karl&rosa

Contrariamente a quel che posso sentire o leggere qua e là, il PCF é un forte sostenitore dell’unione ed un incontestabile artefice del raggruppamento antiliberista nel rispetto della sua diversità. Come si potrebbe sperare di vincere contro la destra senza pensare a quest’unione senza esclusiva ?

Marie George Buffet non cerca di imporsi ma rispetta le regole che gli antiliberisti si dono dati e cioé : il dibattito sulla candidatura in seno ai collettivi antiliberisti fino al 9 e 10 dicembre, quando il collettivo nazionale dovrà scegliere, se possibile consensualmente, un candidato della sinistra antiliberista.

Marie George Buffet rispetta le decisioni democratiche, come rispetta il voto dei militanti comunisti che l’hanno presentata (oltre 60.000 iscritti l’hanno votata a scrutinio segreto). Quando si é democratici e perdipiù dirigenti di un partito e candidati ad un’alta carica dello stato, si é responsabili. Non si agisce avventatamente né per orgoglio personale.

La segretaria del PCF non rappresenta soltanto il suo punto di vista, ma quello di migliaia di iscritti al PCF. In questo contesto, con quale diritto potrebbe prendere una decisione affrettata aldifuori delle scadenze stabilite democraticamente ? E perché nel dibattito non potrebbe difendere fino in fondo il punto di vista dei comunisti ? Il suo atteggiamento attuale é la prova della sua grande responsabilità, del suo rispetto per le decisioni collettive : il suo modo d’agire é per me una garanzia di serietà e di fiducia. Dobbiamo tutti saperci ascoltare e rispettarci senza praticare nessuna forma di esclusione ed ancora meno l’autoesclusione.

Essere una vedette in politica puo’ portare a successi elettorali ma non a cambiamenti profondi. La questione dell’autogestione politica del movimento sociale e politico é posta fortemente in ognuna delle nostre azioni pratiche : come fare in modo che i cittadini si approprino della politica, come evitare le trappole della politica spettacolo ?

Marie George Buffet rappresenta quest’altra ottica della politica : l’intervento in massa nella vita politica dei cittadini, agli antipodi dello spettacolo e del culto di personalità mediatizzate e malgrado la loro simpatia. L’atteggiamento di Marie George Buffet é l’opposto di quello della vedette mediatizzata perché l’essenziale é la capacità di un candidato di mettere in movimento i cittadini nella loro diversità e non di chiedere loro uno spirito gregario partigiano che puo’ portare solo al fallimento. Non pretendo che non vi siano altri che Marie George Buffet ad avere questa capacità, ma giudico su quel che posso valutare mediante la mia esperienza. Il mio punto di vista conta per uno, ma conta come quello di chiunque altro.

Il prossimo fine-settimana, il collettivo nazionale degli antiliberisti farà certamente una scelta. Cio’ che deve guidarlo non é sapere chi ha la probabilità di piacere di più ai Francesi, ma chi é capace di lavorare collettivamente perché tutti gli antiliberisti di Francia agiscano e facciano campagna sul loro programma là dove vivono, con i loro parenti, i loro colleghi, i loro amici.

E’ una concezione del candidato lontana mille miglia da quel che si vede oggi con Ségo e Sarko (Ségolène Royal, candidata del PS e Nicolas Sarkozy, candidato dell’UMP, NdT), che fanno del marketing politico come si fa del marketing per i telefonini. No ai gregari ed alle vedettes ! Si’ alla cittadinanza responsabile ed allo spirito critico, a tutto quanto porta più persone possibile alla riflessione ed all’azione democratica.

http://creil-avenir.com

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=38157

Messaggi

  • Nient’altro che balle!! Il PCF si vuole suicidare. Che lo faccia. Ma senza di noi che rappresentiamo un movimento senza etichette politiche: quello del NON al trattato costituzionale.
    La manovra è spudorata e classica. Non si sono mai visti tanti "compagni" del PCF entrare nei collettivi dopo che la conferenza nazionale del PCF ha stabilito che la regina doveva essere Buffet.
    Allora ci siamo trovati con una corrente che, sulla base di un 3% ottenuto nelle ultime presidenziali, vorrebbe recuperare sia i soldi che i seggi che il PS ha promesso ai suoi "alleati" per rifare un nuovo "centro destra" (ex gauche plurielle). E i comunisti sbraitano dicendo che noi saremmo "anticomunisti geneticamente puri". Poveretti. Come li compiango. Se bene gli andra, il PCF, raccogliendo quello che resterà del movimento facendo la mosca cocchiera, otterra dal 3 al 6% contribuendo a far passare Sarkozy o Le Pen. Bravo.
    Antonio de Cachan