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PAOLO FERRERO: CON QUESTO PD NO ACCORDI DI GOVERNO IN FUTURO

Publie le martedì 27 maggio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

CONGRESSO - FERRERO, SE VINCIAMO GESTIONE UNITARIA PER RILANCIARE LA SINISTRA E COSTRUIRE OPPOSIZIONE SOCIALE ALLE DESTRE

Apc-PRC/FERRERO: CON QUESTO PD NO ACCORDI DI GOVERNO IN FUTURO
Presenta a Roma mozione congressuale ‘Rc in movimento’
Roma, 24 mag. (Apcom) - Un accordo di Governo nei prossimi anni con il Partito democratico, così come si sta delineando in rapporto al Governo Berlusconi, è escluso per Paolo Ferrero che, presentando oggi a Roma la mozione ‘Rifondazione comunista in movimento’ in vista del congresso che il partito terrà a Chianciano dal 23 al 27 luglio prossimi, ha caldeggiato la costruzione in tempi brevi di un’opposizione unitaria di sinistra all’esecutivo in carica.
L’ex ministro della Solidarietà sociale, capofila della mozione che ha preso più voti al Comitato politico federale di Roma, è tornato a individuare nell’insoddisfacente esperienza del Prc nel Governo di Romano Prodi come causa principale della debacle elettorale della Sinistra Arcobaleno. “Abbiamo perso perché la collocazione politica al Governo non è riuscita a portare a casa nessuno dei risultati per i quali eravamo stati votati“, ha detto Ferrero alla platea raccolta al teatro Colosseo. “A governare il Paese sono stati quei poteri forti che continuano ancora oggi”, ha proseguito Ferrero, per poi, con riferimento al dialogo in corso tra il partito di Walter Veltroni e il presidente del Consiglio Berlusconi, aggiunge: “Con la linea che il Pd esprime oggi non credo ci sia la possibilità di un accordo di Governo tra due-tre o quattro anni”.

Ferrero, che ha confidato di preferire, tra le linee politiche emerse all’interno del Partito democratico, quella di Massimo D’Alema, ha messo in guardia dal rischio di perseguire una costituente di sinistra. “Sarebbe come partire di nuovo dai ceti politici, come ha fatto l’Arcobaleno“. Ne nascerebbero, secondo Ferrero, due costituenti, una di Rifondazione comunista e della Sinistra democratica che si presterebbe a diventare la “costola di sinistra” del Pd, e l’altra creata dai Comunisti italiani e dai Verdi che sarebbe “marginalizzata”. “Rischieremmo, invece di unire la sinistra, di dividerla lungo due linee ideologiche”.
Se vinciamo congresso gestione unitaria del partito
Ferrero ha caldeggiato la costruzione di una opposizione unitaria di sinistra al Governo Berlusconi. “O la sinistra ci sarà nei prossimi mesi per costruire un’opposizione, oppure sparirà non perché è sparita dal Parlamento, ma perché rischia di sparire dal Paese”, ha detto Ferrero. Se non si procede speditamente, secondo il rappresentante della mozione ‘Rifondazione comunista in movimento’, “In questi mesi Berlusconi va avanti come nu treno e consolida un blocco di consenso a cui il Partito democratico non sta facendo opposizione. L’unica opposizione è Di Pietro, che certo non è un uomo di sinistra. Per questo bisogna lavorare ad un’opposizione unitaria a Berlusconi”.
In riferimento, poi, alla “sofferenza” creata all’interno del partito dalle polemiche tra gli esponenti delle diverse mozioni, e in particolare con quella di Nichi Vendola, Ferrero ha fatto autocritica quanto all’idea che chi vince il congresso “prende tutto”: “Se vinciamo il congresso - ha detto - ci impegnamo ad una gestione unitaria del partito in cui ci siano dentro tutti”.

PRC. FERRERO PRESENTA MOZIONE: SINISTRA NON SIA APPENDICE DEL PD
(DIRE) Roma, 24 mag. - “Oggi presentiamo la mozione di maggioranza del prossimo congresso del Prc”. Lo dice Paolo Ferrero, ex ministro alla Solidarieta’ sociale, firmatario della mozione “Rifondazione comunista in movimento”. Una iniziativa in corso al teatro Colosseo di Roma, dove sono presenti, tra gli altri, Giovanni Russo Spena, Claudio Grassi, Ramon Mantovani, Citto Maselli, Francesco Caruso, Maurizio Acerbo, Andrea Alzetta detto ‘Tarzan’.
Ferrero spiega che nella mozione “due punti sono chiari. Il primo e’ che dobbiamo ripartire dall’opposizione al governo Berlusconi, visto che il Pd cinguetta con Berlusconi e Maroni fa picchiare i manifestanti in Campania, l’altro e’ che bisogna ricominciare da Rifondazione che serve a unire la sinistra e a ricostruire una sinistra di opposizione”.
Sul Prc, Ferrero e’ molto netto: “Va mantenuto e rifondato a partire da una maggiore democrazia interna. E quindi diciamo subito che Rifondazione va avanti, ma il problema non puo’ essere quello di unire dei ceti politici”.
Per questo, dice, sarebbe sbagliato “in questa fase discutere di alchimie organizzative e di leader. Dobbiamo dimostrare che la sinistra e’ utile per la societa’”. Dunque, insiste, “dobbiamo ripartire dai territori costruendo in ogni quartiere le case della sinistra. Ritrovare la gente. E’ in questo lavoro sociale di lotta al lavoro precario, per l’aumento di stipendi e pensioni, che Rifondazione ha un suo ruolo per l’oggi e per il domani. Le case della sinistra devono essere il centro di una sinistra che sa costruirsi nella sua autonomia strategica dal Pd.

Non puo’ essere un’appendice del Pd”. Insomma, quello che propongo e’ di rovesciare la piramide: ricostruire la sinistra non partendo dal vertice ma dal territorio”.
Ferrero, infatti, non dimentica che “c’e’ stata una sconfitta epocale per la sinistra dalla quale non possiamo uscire con operazioni ingegneristiche. Va rifondata l’idea del comunismo che e’ l’unica che indica un cambiamento radicale della societa’”.