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FERRERO, PRC: ISOLARE SUBITO LE SQUADRACCE FASCISTE. ALEMANNO FACCIA CHIAREZZA

Publie le martedì 27 maggio 2008 par Open-Publishing
3 commenti

Rifondazione: VII congresso

Assalto fascista a San Lorenzo!

Roma, 27 maggio 2007.

FERRERO, PRC: ISOLARE SUBITO LE SQUADRACCE FASCISTE. ALEMANNO FACCIA CHIAREZZA.

Dichiarazione dell’esponente del Prc Paolo Ferrero.

“A Roma una cosa è certa: siamo in piena emergenza sicurezza. Il motivo però non è quello avanzato dalle destre come dal Pd ma molto più tragico: l’emergenza è data dalle violenze e dai raid dei fascisti. E’ successo al Pigneto, l’altro giorno, succede di nuovo - e in forma palese, dunque ancora pià preoccupante - all’Università la Sapienza oggi. Lo Stato, il ministro dell’interno, le forze di polizia e il Comune devono intervenire immediatamente per affrontare quella che ormai sta diventando una vera e propria questione di ordine pubblico. Le violenze fasciste infatti, al di là della gravità con cui si sono manifestate con l’accoltellamento di alcuni giovani dei collettivi di sinistra avvenuto oggi all’Università, non devono essere solo immediatamente arginate e fermate, devono diventare anche motivo di ferma e netta condanna politica. I fascisti e le loro squadracce devono essere subito isolati. Ecco perchè il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si fregia di portare una croce celtica al collo, deve condannare immediatamente questo genere di violenze e deve fare chiarezza su come intende davvero governare la Capitale”.

DI SABATO (PRC): IN ITALIA LA VERA EMERGENZA E’ LA VIOLENZA FASCISTA

In molti cercano di convincerci che in Italia è in corso un’emergenza sicurezza legata alla presenza sul nostro territorio di rom ed immigrati, e nonostante i tragici fatti di cronache di questi ultimi giorni come il rogo al campo rom di Ponticelli, gli episodi squadristici come quello accaduto al quartiere Pigneto, sabato scorso, o la vile aggressione contro giovani studenti universitari di sinistra, oggi all’Università la Sapienza di Roma, le nostre istituzioni democratiche non sembrano immaginare l’esistenza di “un’ emergenza fascista” nel nostro paese.

Credo che in questi anni in troppi, nelle istituzioni, nelle forze politiche e anche in tanta parte della società civile si è guardato con distrazione a questo fenomeno.

Poco si è fatto per evitare la lenta ma inesorabile legittimazione di ideologie e culture che sono al bando per legge nel nostro paese e che tali devono rimanere.

Si è prodotta una logica sbagliata, che rischia di porre l’aggregazione fascista, nazista e razzista sullo stesso piano della radicalità espressa da esperienze di autorganizzazione sociale e partecipazione democratica.
La vile aggressione di quest’oggi a Roma deve offrire una occasione di incontro e di discussione a tutti coloro che hanno colto la gravità del problema.

C’è bisogno di dare una risposta politica forte e chiara al rigurgito fascista.
Diciamo basta all’indifferenza di chi ritiene che movimenti che, si ispirano chiaramente al ventennio più buio della nostra storia, possano avere legittima cittadinanza politica nel nostro paese.

Svegliamoci! Per difendere tutti insieme le nostre idee, i nostri diritti, i nostri spazi.

Italo Di Sabato – responsabile Naz.le Osservatorio Repressione del Prc/Se

ROMA - Tensione e scontri questa mattina in via Cesare De Lollis davanti all’università La Sapienza di Roma. A darne notizia sono gli appartenenti ai Collettivi di sinistra che riferiscono di veri e propri tafferugli: “Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all’università, e all’improvviso sono arrivate tre macchine di fascisti che sono scesi con spranghe e coltelli. È scoppiata una rissa che è durata almeno 10 minuti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata”.

Ora gli studenti dei Collettivi sono riuniti all’interno della facoltà di Lettere.

Messaggi

  • Sapienza, la verità non si arresta!
    (28.05.08)

    Sono ore convulse, dove poco è il tempo per scrivere, ma molto è il tempo che serve per raccontare. Per raccontare in primo luogo la verità sui fatti accaduti la mattina di ieri, la verità sulla violenza subita, la verità sociale e politica che continua a tenere lontani neofascisti e squadristi dall’università la Sapienza.
    Proviamo a procedere con ordine. La presidenza di Lettere e filosofia, lo storico moderno, compilativo e mediocre, di nome Guido Pescosolido, autorizza un convegno di Forza nuova all’interno della facoltà. Inutile dire che il preside, il mediocre, ha fatto finta di non sapere, di non aver capito, peggio si è protetto dietro lo scudo del pluralismo culturale: che ognuno parli, tanto parlare e far parlare non costa nulla, anzi frutta molti soldi e poco importa quali sono i gesti e le pratiche politiche che accompagnano il parlante. Mediocre nel mestiere, mediocre nella vita, questo preside piccolo piccolo che semmai merita un posto nella segreteria tecnica, fotocopie e fotocopie da fare.
    In modo tempestivo, lunedì mattina, occupiamo la presidenza, dopo sette ore il pro-rettore Frati revoca l’autorizzazione e il preside piccolo piccolo se ne torna a casa con la sua borsetta da uomo mediocre. Usciamo dalla facoltà e ci ritroviamo telefonicamente qualche ora dopo, voci fidate ci raccontano di un’attacchinaggio di Forza nuova lungo le mura della città universitaria. 5 macchine, armati, of course (fa parte del galateo politico del tempo presente). La notte trascorre, tutto si fa più chiaro.
    Sono le 13, è martedì, e noi usciamo dalla città universitaria per attacchinare e promuovere un’iniziativa sulle trasformazioni della formazione nella crisi della globalizzazione: radicalizzazione dell’autonomia, differenziazione, vuoti del mercato delle competenze, tanti temi e molti problemi per capire dove muove l’università che cambia. Passano pochi minuti e due macchine (forse noleggiate) ci raggiungono, scendono in tanti, scendono con tante armi: spranghe, mazze ferrate, catene, qualche coltello. Sono attimi durissimi. Alcuni di noi sono feriti (punti in testa e spalle rotte), ma loro, adulti (alcuni ultra quarantenni) e armati vanno via, vanno via.
    In tre in ospedale, molti di noi interrogati, la giornata procede dentro la facoltà di Lettere e in un corteo forte, pieno di studenti (almeno duemila), pieno di indignazione. Una giornata in cui in molti hanno deciso di rompere il silenzio, tra professori e ricercatori, molte le parole in nostra di difesa, potente la ricerca di verità. Eppure, puntuale la controffensiva mediatica: "è stata una rissa, uno scontro tra opposte fazioni". Ma di quale opposte fazioni si parla! Da una parte, la nostra, c’è l’università, gli studenti, dall’altra un manipolo di militanti e di squadristi che con l’università non centrano nulla, aggressori violenti e razzisti, funzionari politici di un partito che dovrebbe essere fuori legge. Inutile dire che alla finzione mediatica si è accompagnato l’arresto di Emiliano e Giuseppe, due studenti della Rete, aggrediti alle spalle e feriti. D’altronde all’arresto deve seguire la bugia e alla bugia
    l’arresto, il circolo è vizioso.
    Ma un passo importante si sta compiendo in questi giorni all’università di Roma la Sapienza: il partito di Forza nuova, sulla base della sollecitazione dei movimenti, viene considerato illegale da un’istituzione pubblica. Se esistesse un’opposizione in Italia, in seguito ai fatti di questa mattina si potrebbe pensare una campagna politica vincente per ottenere lo scioglimento delle forze politiche neo-squdriste e razziste. L’opposizione non c’è, ma ci sono i movimenti, ci sono le persone in carne ed ossa, c’è la voglia di verità, il desiderio di giustizia, e non saranno le finzioni e le menzogne a cancellarli.
    La partita, però, va vinta fino in fondo ed è per questo che è decisivo avere i nostri fratelli Emiliano e Giuseppe liberi subito, altrettanto dare vita quest’oggi ad una grande assemblea pubblica. Alle ore 9:00 presidio a P. Clodio, in attesa del processo per direttissima, alle ore 14:30 assemblea pubblica nella facoltà di Lettere. Giovedì, invece, fondamentale essere in tante e tanti presso l’entrata della facoltà (a partire dalle 8:30), per impedire che gli squadristi possano tornare e che mettano piede dentro l’università.

    La verità non si arresta,
    la Sapienza sarà libera,
    Emiliano e Giuseppe liberi subito!

    Rete per l’autoformazione - Sapienza, Roma
    www.uniriot.org

  • A me sembra che a molti sfugga un concetto molto chiaro : le cosidette "squadracce fasciste" non sono cellule impazzite in un organismo sano, ma sono il sintomo di una malattia grave di quel poco che ancora è rimasto di democrazia nel nostro paese !!

    Con la presa del potere da parte della destra, ulilizzando meccanismi pseudodemocratici di ottenimento del consenso e con la massiccia manipolazione delle coscienze tramite il sistema dell’informazione, la peggiore feccia delle fogne della politica può venire a galla ed agire alla luce sole non solo con piena garanzia di impunità, ma anche con la consapevolezza di un ruolo riconosciuto e pienamente funzionale ad una strategia finalizzata a diffondere insicurezza ed esasperare conflitti e tensioni !!

    Se non si comprende questi si fa solo della vuota retorica e si rischia di stare al gioco di chi manovra da dietro le quinte tutti i peggiori e consueti armamentari della strategia politica fascista!!

    MaxVinella

    • Montanelli disse che Berlusconi era la feccia risaliva il pozzo.
      Chissà cosa avrebbe detto ora che il peggio si mostra nella sua spietata bruttezza:
      revisionismo storico, rinnegamento dei valori della Resistenza, sputi sulla democrazia, consacrazione della Repubblica di Salò, riabilitazione di Craxi e altri evasori e ladri di stato, spregio alla Costituzione, ricostituzione del partito fascista, rigurgiti di gruppi neonazisti, capi del negazionismo portati in parlamento, un terrorista nero pregiudicato sindaco di Roma, militarizzazione del territorio, antiparlamentarismo, antidemocrazia, squadracce fasciste con spranghe e manganelli, ronde leghiste simili alle camicie brune hitleriane, svastiche esibite come trofei, totalitarismo in rapida avanzata...e poi censura all’informazione, propaganda massiccia di regime, bavaglio ai magistrati..

      Il fascismo prepotentemente ritorna, protetto dal potere.
      Una feroce Italia in camicia nera che mostra una faccetta nera molto inquietante.

      Xenofobia, islamofobia, razzismo, misoginia, omofobia.. il peggio del mondo, unito al nuovo patto con la chiesa più reazionaria e più anticristiana, la chiesa dell’intolleranza e della supremazia, che non ha mai disdegnato di legarsi a regimi totalitari di destra, antidemocratici e illiberali.

      L’unica cosa che il nuovo corso fascista di Berlusconi non si è portato con le anticaglie mussoliniane è l’antisemitismo perché il padrone americano ordina il patto con Israele. Al suo posto i cani del potere diffondono l’odio al rom o al rumeno o o al terrone che per loro è lo stesso, sempre odio è, e con l’odio il peggio dell’essere umano viene a galla, la parte bestiale, e si governa meglio.

      Un’altra cosa non torna del Fascio: la lotta alla mafia. Il duce la mafia finse di combatterla ma la introiettò nel regime. E questi l’alleanza con la mafia l’hanno fatta da un pezzo.

      Non sappiamo quanto conti quell’imbalsamato di Frattini nei rapporti con l’Estero ma certo dell’Utri è un ottimo Ministro della criminalità organizzata.

      viviana