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Moz. Acerbo, perche come donne la sottoscriviamo

Publie le venerdì 20 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Moz. Acerbo, perche come donne la sottoscriviamo

Come donne, compagne del PRC, amministratrici, dirigenti e militanti impegnate nei Circoli, nelle associazioni, nel sociale nelle realtà produttive sottoscriviamo pienamente la mozione “Rifondazione in movimento” perché individua chiaramente il percorso che la rifondazione comunista deve compiere per, non solo il radicamento e il rafforzamento del nostro partito , ma per innovare e perseguire una opposizione sociale che sappia dare risposte adeguate alla crisi della democrazia e trovi in nuove pratiche di lotta e di mutualità il cardine per rilanciare la sinistra coniugando partecipazione e rappresentanza.

Concordiamo con la mozione “Rifondazione in movimento”,
quando insiste sulla necessità di trovare forme di organizzazione che sappiano essere efficaci sul terreno della trasformazione e delle pratiche sociali, fondate sulla partecipazione diretta e rappresentanza;
quando dichiara di voler superare le “derive leaderistiche” ed autoritarie talvolta nascoste da pratiche burocratiche ed escludenti, pratiche che hanno reso in questi anni il partito poco accogliente (vedasi il grande turn over degli iscrittie).

Concordiamo ancora con la mozione “Rifondazione in movimento”
quando individua la necessità non più prorogabile di una innovazione che porti a colmare il divario fra culture e pratiche politiche a partire dalla soggettività delle donne,
impegnando il partito a perseguire con tenacia le pari opportunità, assumendo la differenza di genere e la cultura delle donne , frutto di anni di battaglie, non come mera enunciazione ma come una risorsa preziosa per l’analisi e la pratica politica del partito, impegnandosi concretamente a favore del riequilibrio di genere non solo con formali misure statutarie ( a volte necessarie per forzare una situazione tutta maschile) come le quote rosa (disattese nella maggior parte dei casi) ma con il sostanziale riconoscimento che solo un percorso autonomo ed autoorganizzato delle donne è in grado di dar vita ad un “partito bisessuato”, capace di opporsi convintamene all’offensiva politico-culturale delle destre e della chiesa in materia di autodeterminazione laicità pace e lavoro.

Pensiamo che la Politica abbia bisogno di questo.

E’ da qui che noi donne vogliamo ripartire per rimettere al centro della Politica l’autodeterminazione, la critica al familismo e al patriarcato, la lotta contro la violenza maschile sul corpo delle donne, per l’estensione dei diritti civili partendo dalla difesa della 194 e dalla cancellazione della legge 40.

Gemma Lunian, Moira Fiorot, Virna Bordin, Adelina Finzi, Annalisa Turchetto, Margherita Bravo, Tiziana Barzanti, Federica Casanova Borca, Laura Ferrin, Mariagrazia Pellegrini, Adalgisa Serpellon, Annalisa Tescari, Caterina Cecchinato, Elena Carradori, Giulia Carradori, Marina Boscolo, Angela Sereni, Caterina Fido, Maria Gatta, Rosetta Sara,Marina Favatà