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Prc, "schizzi di fango" e congresso a rischio

Publie le sabato 21 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Prc, "schizzi di fango" e congresso a rischio

di C.R.

Il destino di Rifondazione Comunista si deciderà la prossima settimana. Martedì, dopo la richiesta inviata tramite una lettera dai sostenitori di Vendola, si incontreranno i rappresentanti di tutte le mozioni congressuali per cercare di trovare un compromesso in vista del congresso nazionale messo a dura prova dallo scoppio di una cosidetta "guerra dei numeri"

Rifondazione comunista nella burrasca. Nel partito è piena bagarre sui risultati di alcuni congressi di circolo. L’accusa che i firmatari della mozione di Nichi Vendola e quelli che invece sostengono Paolo Ferrero si rimpallano gli uni contro gli altri riguarda le procedure di tesseramento.
Uno dei casi contesi è ad esempio il congresso tenuto ad Arezzo dove i sostenitori della mozione dell’ex ministro della Solidarietà Sociale hanno chiesto la verifica di 46 voti, tutti imputati a persone provenienti da Sinistra Democratica.

Il casus belli, al centro di una vera e propria guerra interna, è stato oggetto di una lunga discussione tra Paolo Ferrero e l’ex leader di Rifondazione Franco Giordano, supporter del governatore della Puglia. Nella riunione l’ex segretario del Prc avrebbe proposto allo stesso Ferrero di effettuare le verifiche chieste sui nuovi tesseramenti in cambio, verificata la validità, di accettarne l’iscrizione.

La riunione di martedì viene definita un vero e proprio "momento di svolta". Se infatti i rappresentanti delle diverse anime del partito non riuscissero a trovare un punto di equilibrio c’è chi non esclude il rischio che il congresso possa saltare. La convizione dei ’vendoliani’ e’ che i rappresentanti della mozione del ministro della Solidarietà Sociale, pur di evitare la sconfitta, sarebbero disposti a far saltare il banco.

I giudizi non sono certo positivi però nei confronti dei supporter di Nichi Vendola, rei di aver fatto iscrizioni in massa. "La fase congressuale è in corso", ci tiene a precisare Claudio Grassi, leader di Essere Comunisti e cofirmatario della mozione di Ferrero che aggiunge: "Per il momento siamo noi in vantaggio, la nostra mozione è oltre il 50%". L’ex senatore di Rifondazione evita accuse dirette ma non manca di sottolineare "una certa tensione sul tesseramento. Si stanno verificando diverse situazioni - dice - in cui tessere distribuite per rinnovare le iscrizioni vengono usate per le nuove aumentando così la platea dei votanti". Il coordinatore di Essere Comunisti invita tutti "alla serietà: facciamo un congresso - è l’auspicio - su temi politici".

In attesa del chiarimento interno, i rappresentanti delle diverse mozioni di Rifondazione, tutte tranne la numero due che fa capo al governatore della Puglia, si sono ritrovate ieri (venerdì) per discutere una linea comune.
Un incontro che non è passato inosservato agli occhi degli assenti: "La riunione di tutte le mozioni ad accezione della nostra - attacca Nichi Vendola - e che i partecipanti hanno tentato di tenere rigorosamente segreta, desta una qualche inevitabile inquietudine". Il governatore della Puglia dice di "prendere atto della volontà di Ferrero di non impedire il voto ai nuovi iscritti", ma sulle irregolarità denunciate che vedrebbero coinvolti i sostenitori della mozione dell’ex ministro del Prc, Vendola ribadisce come le vicende siano "tutte documentate".

"Prendiamo atto con sincero piacere - afferma un comunicato del coordinamento della mozione 2 del Prc - della volontà, affermata da Paolo Ferrero, di non contrastare in alcun modo il diritto al voto dei nuovi iscritti nel corso del nostro congresso. E’ importante che tale volontà sia ribadita con decisione a livello nazionale, mentre a livello locale gli episodi denunciati e ripresi da alcuni giornali si sono purtroppo verificati e sono facilmente accertabili e documentabili. Ci aspettiamo pertanto d’ora in poi, a livello sia locale che nazionale, un atteggiamento diverso e in linea con quello illustrato oggi da Paolo Ferrero". "Siamo tutti decisi - prosegue la nota - a fare il possibile per garantire, come sarebbe giusto e necessario, uno svolgimento della dialettica congressuale contenuto nei limiti dello scontro politico anche aspro. Non possiamo però nascondere che alcuni episodi, come quelli indicati nei giorni scorsi o come la riunione di tutte le mozioni ad eccezione della nostra che si è tenuta oggi presso la direzione del partito, che i partecipanti hanno cercato poi di tenere rigorosamente segreta, desta qualche inevitabile inquietudine".

L’ex ministro della Solidarietà Sociale non se le lascia dire e passa al contrattacco con un comunicato stampa: "Il compagno Nichi Vendola, qualche settimana fa, mi ha scritto una lettera aperta ’sul dolore’, lettera pubblicata sulle colonne del quotidiano del nostro partito ’Liberazione’, lettera nella quale mi proponeva di abbassare i toni della polemica pre-congressuale dentro Rifondazione comunista. Ho immediatamente accolto il suo appello, rispondendogli subito su ’Liberazione’ e cercando sempre - nelle settimane e giorni seguenti - di riportare la discussione e i toni di uno scontro anche aspro, dentro il Prc, al livello di una normale dialettica congressuale, ai livelli della discussione politica. Non mi sembra affatto, però, che vadano in questa direzioni le vergognose falsità e le posizioni radicalmente e assurdamente distorte che mi vengono attribuite oggi sulle pagine di alcuni grandi quotidiani.

Nemmeno la Lega Nord, durante i quasi due anni in cui ho svolto la funzione di ministro alla Solidarietà sociale, mi aveva mai attribuito tante nefandezze e stupidaggini in una volta sola. Per esempio, per dirne solo alcune, l’idea di non voler far votare, al congresso del mio partito, i nuovi iscritti. O gli operai iscritti alla Fiom, i lavoratori migranti, gli extracomunitari, i precari.

Temo che questi schizzi di fango servano semplicemente a un unico scopo: distruggere il senso di appartenenza e la stessa possibilità di convivenza e futuro di una comunità politica, quella del Prc, comunità che, invece, va difesa e preservata contro ogni attacco le arrivi, esterno o interno a essa". Infine l’ultima stoccata di Ferrero: "Proporrei a Nichi Vendola e a tutti i compagni e le compagne del Prc una minima regola di costume e moralità della politica, e cioè che quando dei compagni e delle compagne del mio partito vogliono attaccare, anche duramente, le posizioni politiche di altri compagni e compagne del Prc ci mettano la loro faccia e lo facciano in modo trasparente. Non attraverso anonime veline ai giornali"...

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