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Prc, prove di dialogo fra mozioni

Publie le martedì 24 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Prc, prove di dialogo fra mozioni

di Marzia Bonacci

Prc, prove di dialogo fra mozioni Politica Oggi l’incontro fra le varie componenti del partito per trovare una mediazione sullo spinoso tema del tesseramento che da giorni sta scuotendo gli animi interni, con le accuse reciproche di usarlo in modo strumentale e senza trasparenza. Per ora però nessun provvedimento, come chiedevano Ferrero e i suoi

I congressi dei circoli e i loro dati, il tesseramento gonfiato, l’eventualità di non riconoscere il voto ai nuovi iscritti perché l’iscrizione potrebbe non essere avvenuta in modo trasparente: tutto questo sta animando il confronto interno di Rifondazione in vista dell’appuntamento congressuale di luglio, con le regole procedurali a far da grimaldello per una battaglia politica difficilissima che ha visto sollevarsi un polverone di accuse vicendevoli sull’opacità delle nuove iscrizioni al partito. Una battaglia in cui i supporter delle due mozioni più importanti, quella di Nichi Vendola e di Paolo Ferrero, si sono fronteggiati senza troppa clemenza, ciascuno presentando sul tavolo della polemica cifre, numeri, articoli, regolamenti. E’ in questo clima di confronto aspro che si è aperta oggi la porta del dialogo fra le varie componenti che fanno capo ai diversi documenti congressuali per tentare di chiarire un quadro complicatissimo.

Claudio Grassi, co-firmatario insieme a Ferrero della Mozione Rifondazione comunista in movimento, ha partecipato alla riunione: "uno spiraglio ancora aperto di dialogo anche se per oggi non ha prodotto risultati effettivi", sintetizza l’ex senatore. Ci spiega infatti Grassi che "l’unica cosa che ci hanno comunicato dalla seconda mozione (quella che fa capo a Vendola, ndr) è la disponibilità alla discussione", mentre sul fronte dei provvedimenti da mettere in campo per affrontare le spinose questioni che rischiano di compromettere la serenità congressuale, "non c’è stata volontà di entrare nel merito".

All’origine della polemica ci sarebbe quello che per l’ex senatore del Prc è "l’uso distorto del tesseramento che sta avvenendo in queste settimane" e che "vede in alcuni circoli una crescita di iscrizioni consistenti, addirittura in certi contesti si raddoppia il numero dei tesserati". Insomma, sarebbe in atto secondo Grassi "una caccia all’iscritto" che mette in sospensione "il livello politico del confronto che dovrebbe invece caratterizzare il congresso". Nucleo centrale di questa tendenza il Sud Italia, con Campania, Calabria e Puglia a far da traino.

Rispetto a questo "bisognerebbe, attraverso un accordo fra mozioni, stabilire dei limiti". Sostiene l’ex senatore che "la scorrettezza più grave è l’utilizzo strumentale dell’articolo 11 del regolamento che tutela l’iscritto 2007 consentendogli di votare al congresso, anche se non ha rinnovato la tessera". E proprio sull’articolo 11 che si gioca l’abuso, "perché i referenti dei circoli che ricevono le tessere 2008 anziché rinnovare quelle del 2007, con quelle stesse tessere favoriscono l’iscrizione di nuovi militanti, tanto quelli dell’anno precedente possono comunque votare".

Su questo punto l’ala di Ferrero proponeva alle altre mozioni che si trovasse una soluzione, "ma niente di fatto". Il giudizio sul faccia a faccia di oggi non è comunque negativo, nel senso che "la porta del dialogo non è chiusa e nei prossimi giorni riprenderemo il filo del confronto". Rispetto ai rumors che circolano a via del Policlinico e che vogliono la battaglia dell’ex ministro come ultimo tentativo per rimandare il congresso, allontanando quell’amaro calice della sconfitta che Ferrero e i suoi temono di dover bere, Grassi li respinge al mittente citando i dati. "Il risultato dei congressi svolti che riguardano 8mila votanti danno la nostra mozione in vantaggio".

"Certo -conclude- se una mozione prevale su un’altra perché raccoglie voti in regioni dove è aumentato il tesseramento principalmente di persone nuove che vanno solo a votare al congresso, è una vittoria numerica e non politica".

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