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Prc, si apre la querelle pre-congressuale sulle tessere

Publie le mercoledì 25 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Prc, si apre la querelle pre-congressuale sulle tessere

di FRANCESCO MANCUSO

L’aria pre-congressuale comincia a farsi pesante. Tra le mozioni che si sfideranno al congresso di luglio nasce la querelle tesseramento. Come al solito, nella tradizione politica italiana, nelle fasi pre-congressuali, in ogni partito che si rispetti, ciascuna mozione concorrente alla vittoria si adopera sui territori per cercare di coinvolgere più persone possibili della bontà della propria tesi, anche attraverso la partecipazione politica e quindi l’iscrizione al partito. Ora, ovviamente, in Rifondazione Comunista, dove la tensione per la sconfitta alle ultime politiche ed i fortissimi dissensi interni che pervadono entrambe le mozioni (Vendola e Ferrero) che hanno possibilità di vittoria, il tutto è molto più complesso.

Tanto che non si comprende se avere nuovi iscritti sia una cosa buona o meno. Così accade che Acerbo si lamenti del fatto che ci sia una forzatura delle regole che fa aumentare in "maniera del tutto abnorme il tesseramento, fino al più che raddoppio degli iscritti in svariate realtà". E dall’altra parte ci sia la mozione Vendola che si stupisce dell’appunto e contrattacca: "In una fase così drammatica per Rifondazione e per tutta la sinistra ci pare assurdo cercare di allontanare i nuovi iscritti e lamentarsi della loro esistenza".

Chi avrà ragione? C’è davvero il tentativo di gonfiare gli iscritti per avere un migliore risultato al congresso, come lascia intendere la mozione Ferrero, oppure le nuove iscrizioni sono il frutto del lavoro sui territori e della passione politica? Con tutta probabilità non lo sapremo mai, nemmeno (o soprattutto) quando il congresso avrà designato il nuovo gruppo dirigente che guiderà il partito.

Di seguito riportiamo le dichiarazioni delle due mozioni in merito alla questione tessere e nuovi iscritti.

Mozione Ferrero

La riunione dei primi firmatari delle cinque mozioni di Rifondazione,che si è tenuta oggi, ha senz’altro avuto l’utilità di un momento di confronto sullo svolgimento del congresso. Per quel che ci riguarda, abbiamo posto la necessità di un intervento e di un assunzione di responsabilità per evitare che continui l’utilizzo distorto e l’abuso delle regole che ci siamo dati. Il regolamento congressuale non può essere usato contro lo Statuto del partito, come sta accadendo per far crescere in maniera del tutto abnorme il tesseramento, fino al più che raddoppio degli iscritti in svariate realtà, per quanto geograficamente delimitate.

Un fenomeno non circoscrivibile al fisiologico incremento che si realizza nei periodi congressuali. Crediamo che la decisione sul futuro di Rifondazione comunista debba essere nella sovranità delle donne e degli uomini che in questi anni hanno speso intelligenza e passione politica in questa comunità e che ciò debba avvenire ripristinando modalità corrette di gestione di una fase estremamente difficile. Ci auguriamo che così possa essere nell’interesse di tutti, nella dialettica anche aspra ma corretta delle diverse posizioni.

Mozione Vendola

"Al termine del confronto tra i firmatari delle cinque mozioni svoltosi oggi - affermano Franco Bonato, Titti De Simone, Graziella Mascia e Rosa Rinaldi della mozione Vendola - un comunicato della mozione 1 torna a parlare di ’utilizzo distorto del regolamento congressuale’. E’ un’accusa completamente infondata, e infatti priva di alcun riferimento preciso o specifico addebito. E’ inevitabile concludere che le presunte irregolarità si riducano alla presenza di numerosi nuovi iscritti al partito.

In una fase così drammatica per Rifondazione e per tutta la sinistra ci pare assurdo cercare di allontanare i nuovi iscritti e lamentarsi della loro esistenza. Siamo al contrario convinti che la salvezza del Prc e della sinistra passi proprio per la capacità di attrarre e garantire il massimo di partecipazione possibile, a pieno titolo, al maggior numero possibile di persone decise a impegnarsi per restituire ruolo politico e sociale al Prc e alla sinistra"