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Rifondazione targata DC: impennata di iscrizioni per votare la mozione 2...

Publie le giovedì 3 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Ambigui comportamenti nei circoli di Rifondazione Comunista

Rifondazione targata DC

Impennata di iscrizioni per votare la mozione 2

di Claudio Cimaglia

A Bari e un po’ in tutta la Puglia, c’è fermento in casa Rifondazione Comunista.

Alla luce della catastrofe ideologica di cui la Sinistra italiana è stata vittima nelle scorse elezioni, si sta cercando in tutte le maniere di rimettersi in piedi e proporre un nuovo modello che consenta innanzitutto il ritorno in Parlamento.

Sono state proposte a questo scopo cinque mozioni, ossia cinque proposte che puntano alla rinascita di un partito che possa tornare ad essere un punto di riferimento forte e deciso.
Di queste cinque mozioni sono tre le “papabili”; la prima, quella di Acerbo, Ferrero e Grassi, la seconda di Vendola e Giordano, e la quarta dei “100 Circoli”.

Quest’ultima, che prevede una Costituente dei comunisti, sembra fuori dai giochi mentre le prime due si stanno dando battaglia senza esclusione di colpi.

La mozione 2, Vendola-Giordano, propone una costituente della Sinistra, ossia avviare un processo di unificazione, e quindi di scioglimento di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, per approdare ad una forma politica “compatibile con il PD in concomitanza con la Sinistra Democratica, quella parte più moderata collocata nell’Internazionale Socialista; tra l’altro pare che si voglia chiamare di nuovo “Sinistra l’Arcobaleno”.

Trattasi di un progetto fondamentalmente elettorale che non negherebbe una collaborazione con il PD nelle prossime elezioni. Non è difficile, dunque, trovare in questo discorso un eco di quanto accadde tre anni fa per il governo Prodi.

La mozione Acerbo-Ferrero-Grassi al contrario, innanzitutto non parla di alcun scioglimento di Rifondazione, in nome dei principi stessi su cui il partito è nato e della propria battaglia per una Sinistra aggiornata e al passo coi tempi, ed inoltre parla di alleanze con altri partiti e non di unione per la formazione di un partito che vada a correre nelle prossime elezioni.

Lo scontro tra queste due mozioni è abbastanza acceso e passionale.

Spiega Sabino De Razza – consigliere comunale di Rifondazione Comunista – che, secondo il regolamento congressuale, possono votare alle mozioni gli iscritti al partito nel 2007 anche se non possessori della tessera, mentre gli iscritti nel 208 devono essere tesserati almeno dieci giorni prima dello svolgimento del Congresso di Circolo. “Questo ha determinato una situazione paradossale – prosegue De Razza – perché a partire dai quasi 100.000 iscritti a livello nazione, la platea è stata quasi raddoppiata”.

Ovviamente appare molto strano un dato del genere perché, considerando il bassissimo risultato ottenuto dalle varie forze di Sinistra alle scorse elezioni, è difficile credere che nel giro di due mesi e mezzo la situazione sia così drasticamente migliorata.

Si accusano alcuni segretari di circolo aderenti alla mozione due del fatto che anziché rinnovare le tessere degli iscritti nel 2007, ne hanno create delle altre raddoppiando la platea congressuale. Praticamente sono state rilasciate tessere solo allo scopo di avere il voto favorevole alla mozione due.

Secondo il regolamento il tutto è legale e consentito. “Tuttavia – lamenta De Razza – non è un comportamento eticamente corretto perché non ci si iscrive ad un partito ma una mozione”.

Alcuni circoli avrebbero trasformati il congresso in un semplice referendum sulle mozioni togliendo spazio al dibattito e alla discussione politica che da sempre sono il modus operandi dei compagni.

Per dare delle cifre, ad Andria nel 2007 c’erano 200 iscritti e ieri sera hanno votato 320 persone; a San Pancrazio i tesserati erano 88 nel 2007 mentre nel 2008 sono diventati 145. Si potrebbe proseguire, ma questo basta per rendere le idee.

Tra l’altro sta accadendo a Bari che molta gente che ricopre incarichi alla Regione, si sia decisa improvvisamente ad iscriversi a Rifondazione e/o a votare la mozione 2.

Ci si domanda se il diretto interessato, il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, sia al corrente di quanto avviene nei circoli e di come un partito che vanta una certa ideologia, si stia gradatamente omologando ad altri di ben nota ambiguità.

Si sostiene che Vendola si faccia mal consigliare o che stia sottovalutando la questione, considerando la correttezza e la fiscalità che da sempre lo contraddistinguono.

Tuttavia questi fatti sono reali e stanno accadendo. Se sono queste le basi su cui dovrebbe rinascere il nuovo partito di Sinistra, al di là di quale sarà il suo nome e il suo simbolo, sarà ben difficile risutare credibili di fronte ad un elettorato che, cercando alternative all’esistente, finirebbe per trovare una sostanziale omologazione di comportamenti e prassi.

barilive