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MOZIONE N.1, PRC: TESSERAMENTO DROGATO RISCHIA DI TRAVOLGERE PARTITO

Publie le giovedì 3 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

MOZIONE N.1, PRC: TESSERAMENTO DROGATO RISCHIA DI TRAVOLGERE PARTITO.

PROPONIAMO DI ADOTTARE IDEA DELLA MOZIONE 5: SOSPENDERE TESSERE 2008 A 10 GIORNI PRIMA DALL’INDIZIONE DEL PRIMO CONGRESSO DI CIRCOLO.

Con una “lettera aperta alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista”, lettera pubblicata oggi sulle pagine della tribuna congressuale del giornale del Prc Liberazione, sei esponenti del Prc (Alberto Burgio, Laura Marchetti, Citto Maselli, Enrico Melchionda, Lidia Menapace, Pasquale Voza), tutti autorevoli personalità del partito, esponenti del mondo della cultura, dei movimenti e del diritto, nonché firmatari della mozione congressuale numero 1, sollevano – rivolgendosi in particolare alla mozione n. 2 (Vendola) - la questione del tesseramento. “Questione scottante – scrivono i sei firmatari della lettera - scabrosa, sulla quale parte della stampa ha cercato di speculare per mettere il nostro partito in cattiva luce. Noi abbiamo giustamente reagito contro queste strumentalizzazioni, tese a diffamare Rifondazione descrivendola come un luogo di corruzione. Ma sbarrare la strada a campagne diffamatorie non implica certo ignorare un problema che viene aggravandosi ogni giorno di più, e che rischia di alterare seriamente il risultato del nostro Congresso.

Ed elencano dei fatti, già pubblicamente denunciati. “Vi sono circoli – affermano i sei - nei quali il numero delle tessere è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno. Vi sono territori nei quali il partito registra un numero di iscritti pari al 75% dei voti raccolti dalla Sinistra alle ultime politiche. Vi sono congressi nei quali – in seguito all’esplosione delle nuove iscrizioni – ha votato l’80% degli elettori della Sinistra l’Arcobaleno. E ai quali hanno preso parte – talvolta svolgendovi ruoli influenti – iscritti e persino dirigenti di altre formazioni politiche. Quasi tutti questi congressi si sono svolti nel Mezzogiorno (in particolare in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata). E tutti hanno visto una schiacciante affermazione della mozione Vendola”.

“Nella mozione Vendola – sottolineano - si parla ripetutamente di democrazia. Da comunisti, sappiamo che le parole possono essere usate come maschere per nascondere l’opposto di quel che significano. Vi chiediamo: che cosa c’è di più antidemocratico del negare a una comunità il diritto di decidere del proprio futuro? Questo oggi rischia di accadere, se lasciamo che l’esito del congresso sia condizionato dal voto di chi ha preso per la prima volta quest’anno – appena qualche giorno fa – la tessera del Prc.

I sei firmatari della lettera concludono, sempre rivolti agli esponenti della mozione Vendola: “Vi proponiamo quella che a noi e tanti pare oggi una possibile via di uscita dall’impasse. E cioè alla proposta, formulata qualche giorno fa dai compagni della quinta mozione, di fermare il tesseramento 2008, utile al voto nel congresso, a dieci giorni prima del primo congresso di circolo. Sappiamo bene che nessuno, nel corso di una competizione, può imporre regole diverse da quelle stabilite all’inizio. Ma crediamo anche che, di fronte a degenerazioni impreviste – dinanzi a un uso distorto del tesseramento che non ha precedenti nella storia del Prc – si impongano gesti di saggezza.

Crediamo sarebbe un grave errore non accoglierla. Ovviamente, a nostro parere, non è una decisione che possa essere assunta a maggioranza. Essa deve ottenere il consenso di tutte le mozioni. Per parte nostra, noi la sottoscriviamo e riteniamo che sarebbe un atto di grande rilievo che tutti, a cominciare da Nichi, facessero altrettanto. Per ricostruire il senso di appartenenza alla nostra comunità politica, per il bene del Prc”.