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PRC/ LIBERAZIONE SI SCHIERA CON VENDOLA...

Publie le venerdì 4 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Roma, 4 lug. (Apcom) - Ieri si è aperta ufficialmente la ’guerra’ delle tessere dentro Rifondazione comunista, in vista del congresso nazionale, con la dura presa di posizione di Nichi Vendola, dopo l’annullamento del congresso del circolo di Reggio Calabria centro, stravinto dalla mozione dei ’vendoliani’. Oggi scende in campo il quotidiano del partito, ’Liberazione’, e lo fa proprio al fianco di Vendola, con un editoriale dal titolo ’Annullare i congressi? Una pazzia’.

"Sta accadendo qualcosa di davvero allarmante", scrive Liberazione, qualcosa che "in questo partito non è mai successo": un congresso annullato a Reggio Calabria, uno "minacciato di invalidamento a Bologna", e "tutto questo mentre è in atto una campagna di vera e propria delegittimazione di tutti, o quasi, i congressi nei quali è risultata preponderante la posizione che fa riferimento a Vendola".

Se l’argomento è "troppi nuovi iscritti", questa "accusa ci ha fatto trasecolare", si legge ancora sul quotidiano di Rifondazione. "Dopo una batosta come quella di aprile qualcuno si permette il lusso di considerare l’afflusso di nuovi iscritti una iattura?". L’unica accusa che si può muovere, regolamento alla mano, sarebbe quella che "questi nuovi iscritti siano finti: davvero siamo a questo?". Se così è, si legge ancora, "possiamo mettere nel cassetto tutte le nostre speranze di ripresa e arrenderci".

In realtà, per Liberazione si tratta di "un problema politico": da una parte "la voglia di vincere", "il fine che giustifica i mezzi". Dall’altra "si manifesta l’idea di un partito ’avanguardistico’, minoritario, molto ideologico, in virtù del quale non hanno titolo a partecipare se non coloro che hanno alle spalle una militanza provata e di lungo corso".

Ecco dunque come si schiera il quotidiano del Prc: "La si smetta con gli annullamenti, i ricorsi, i boicottaggi", evitando che "l’appuntamento di Chianciano" si trasformi in "una conta al massacro".