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Non possiamo tacere il nostro stupore

Publie le domenica 6 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Non possiamo tacere il nostro stupore

di Imma Barbarossa e altri

Cara "Liberazione", come è noto, non abbiamo mai pensato a "Liberazione" come all’organo del Prc e ci battiamo da sempre per la piena autonomia del giornale, a costo di vedere spesso trascurate, deformate, a volte stravolte, e in ogni caso marginalizzate, le posizioni politiche e culturali che da tempo sosteniamo.

Vi apprezziamo sempre (o quasi) per la vostra intelligente faziosità. Ma oggi non possiamo proprio tacere il nostro stupore a proposito delle modalità con cui vengono raccontate le vicende congressuali del Prc: l’editoriale senza firma descrive (come molti altri articoli) la mozione che abbiamo sottoscritto come un covo di prevaricatori che vogliono impedire alle masse gioiose del Sud di celebrare una teofania…

Cara "Liberazione", noi siamo in Puglia (ma, per carità, forse anche noi nutriamo "pregiudizi leghisti"…) e assistiamo nei congressi dei circoli a folle di intere famiglie (a Cerignola, ad esempio, sembra che i comunisti si spartiscano pochi cognomi), di ragazzi e ragazze ignari (chiariamo: non poco edotti sul "marxismo-leninismo" ma neanche consapevoli dell’incarico per cui dichiarano "voglio votare Vendola") che premono come per le primarie del Pd, giovani dirigenti che sostengono che chi sa governare una regione deve saper governare un partito.

E l’autonomia politica del Prc?

E’ una domanda che rimane inevasa. E’ questa la partecipazione?

O non è piuttosto l’americanizzazione della politica nella versione casereccia della personalizzazione che nel Sud ha antiche tradizioni e che dovrebbe essere al centro delle nostre critiche? E’ evidente che l’aumento del numero degli iscritti non denota, in moltissimi casi, un elemento di "partecipazione" ma di vera e propria degenerazione nelle pratiche e nei meccanismi di formazione del consenso.

Alcuni autorevoli dirigenti regionali della mozione Vendola affermano che i congressi si fanno per vincerli: chiediamo loro se si debbano vincere con ogni mezzo. Se la giustezza delle nostre pratiche implica solo un rispetto burocratico delle regole e dei codici, o anche un nesso tra etica e politica.

Nella Conferenza di Organizzazione di Carrara, e come da indicazioni statutarie in vigore, decidemmo comunemente di lavorare per la cessazione di sovrapposizioni fra incarichi istituzionali e ruoli di direzione per evitare che posizioni di potere condizionassero la democrazia interna. E’ esattamente ciò che si sta verificando. Ovviamente, cara "Liberazione", si può anche far finta di non saperlo.

Per le compagne e i compagni della mozione Acerbo
Imma Barbarossa, Aldo Binosi, Filippo Silvestri, Sabino de Razza, Eleonora Forenza, Tonia Guerra, Gigi Liantonio, Anna Belligero, Pasquale Voza

su Liberazione del 05/07/2008