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Congresso Prc Roma, contestata vittoria di Vendola

Publie le martedì 8 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Congresso Prc Roma, contestata vittoria di Vendola

di Pasquale Colizzi

Una resa dei conti. O meglio, è guerra guerreggiata dentro Rifondazione in vista del congresso nazionale in programma a Chianciano dal 24 al 27 di questo mese. Dopo la débacle della Sinistra arcobaleno alle ultime politiche, tra le cinque mozioni in campo ormai si gioca una contesa del giorno per giorno, circolo per circolo. Ma gli occhi sono puntati sulla contrapposizione, a colpi di ricorsi - e oggi è il round decisivo - tra il governatore pugliese Nichi Vendola e l’ex ministro Paolo Ferrero.

Entrambi si posso definire "bertinottiani" avendo condiviso le scelte politiche del gruppo dirigente del Prc, la partecipazione al governo Prodi e la stessa mozione nell’ultimo congresso, quello di Venezia nel 2005. Ma ora le linee e le prospettive politiche sono divergenti, tra i "ferreriani" che temono la dissoluzione del partito in un soggetto più vasto e "annacquato" rispetto all’identità comunista e i "vendoliani" che invece sostengono la necessità di traghettamento verso una sinistra più "larga e plurale". Ma ciò che ha inquinato il clima dell’inevitabile scontro per la guida del partito è una mancanza di condivisione minima sulle regole del confronto.

Così lo scontro si trasforma da politico in procedurale. Dopo l’annullamento del congresso del circolo di Reggio Calabria-centro per una questione di tesseramenti “gonfiati”, entro martedì sera la commissione nazionale per il congresso dovrebbe decidere su altri ricorsi presentati per l’annullamento di altre assise, da Mottola in provincia di Bari, dove si è affermata la mozione mozione 1 di Ferrero-Grassi-Mantovani, a Brescia, dove ha vinto Vendola.

E ora anche la Federazione di Roma è investita dallo tsunami procedurale.

Vendoliani: abbiamo vinto a Roma. Gli altri contestano
La tornata di consultazioni nei circoli romani si è appena conclusa ma i risultati sono contestati. I vendoliani gridano vittoria per bocca di Massimiliano Smeriglio, segretario romano uscente.

La mozione due di Vendola - secondo Smeriglio - ha prevalso nella capitale con il 48,6% sulla due di Acerbo-Ferrero, che ha raccolto 1.006 voti pari al 41,7%. Al terzo posto per numero di preferenze la mozione tre di Gianluigi Pegolo con il 121 voti, pari al 5%. Seguono infine le mozioni cinque di di De Cesaris e quattro Bellotti rispettivamente con 62 e 48 voti, ovvero il 2,5% e l’1,9%.

Un’affermazione della mozione “Manifesto della rifondazione” è «probabile anche a livello regionale» dove, pur mancando ancora l’esito di circa 15 congressi territoriali, secondo il segretario regionale del Prc Giancarlo Torricelli: «Siamo di fronte ad un trend che sostiene la linea politica di Vendola».

Ma la vittoria non è stata riconosciuta dagli "sconfitti". Immediata la levata di scudi “unitaria” delle altre mozioni in campo (1-3-4-5), che non vogliono sentirne di gettare la spugna: «Ricordiamo al segretario uscente – si legge in una nota piccata - che le posizioni espresse nei documenti congressuali sono ben cinque e non due, ma forse Smeriglio è stato contagiato dalla sindrome imperante (i cui principali epigoni sono Berlusconi e Veltroni) del bipartitismo. Inoltre, la validazione dei congressi di circolo avviene nell’apposita commissione congressuale, unico organismo deputato a convalidare gli stessi, come farà a partire dalla data odierna». E rimandano tutto al conteggio finale, compresi i responsi dei ricorsi in atto.

Bagarre a Trastevere, vendoliani furiosi
Sintomatico del clima elettrico che si respira, sabato al circolo Faccini di Trastevere, a Roma, sono volate parole grosse. Tra gli iscritti ci sono ex parlamentari come Elettra Deiana, Rina Gagliardi, Franco Russo. Trenta di loro sono stati esclusi dal voto dopo una lunga discussione procedurale e una votazione a maggioranza. La stessa Gagliardi «indignata» per una situazione che non esita a definire «allucinante», racconta di «una discussione iniziata tranquillamente, con toni civili. Sono state illustrate le mozioni, si è aperto il dibattito e poi, alle nove di sera è iniziata la parte procedurale in cui si prevede appunto che gli iscritti al circolo votino le diverse mozioni».

Il regolamento stabilisce che alle votazioni possano partecipare gli iscritti al partito fino a 10 giorni prima del congresso ma una trentina di votanti la sera del congresso risultavano con tessere più recenti. La commissione politica, ha perciò contestato il fatto che l’iscrizione non sarebbe stata visionata dal direttivo quando invece le iscrizioni. Mentre secondo la Gagliardi le iscrizioni erano tutte regolari e «note alla federazione». Tra gli esclusi anche nomi illustri come Nanni Riccobono, ex capo ufficio stampa di Rifondazione al Senato e Bernardo Rossi Doria, storico ambientalista. Salvatore Bonadonna, ex senatore, ha potuto votare ma sub iudice.

Rina Gagliardi, fa presente che nessun problema è stato posto per ammettere alla votazione due altri neo-iscritti: «la compagna dell’ex ministro Paolo Ferrero e l’ex portavoce dello stesso ministro del Prc», cioè Angela Scarparo e Guido Caldiron. I due però sostengono di essersi iscritti entro i termini previsti.

L’ex senatrice Gagliardi, iscritta al circolo da 14 anni, si chiede inoltre «perchè nelle contestazioni sui nuovi tesserati a Reggio Calabria, dove il congresso schierato con Vendola è stato annullato e non riconvocato, non si sia tenuto conto delle indicazioni dei direttivo di circolo mentre a Trastevere è quest’ultimo che ha prevalso».

In termini numerici la "commissione verifica poteri" ha invalidato una trentina di nuove tessere su un totale di 46.

La risposta di Ferrero
L’ex ministro delle Politiche sociali Paolo Ferrero ha risposto a stretto giro: «Prendo atto con dispiacere che la battaglia politica condotta da alcuni esponenti della mozione Vendola dentro Rifondazione comunista non conosce confini morali o di buon gusto. Che si denigri il sottoscritto lo posso capire, che si tirino in ballo le persone care mi pare segni un punto di volgarità a cui non sono abituato e spero di non abituarmi mai. Per il resto segnalo che il segretario del Circolo di Trastevere-Campo dè Fiori è un esponente della mozione Vendola e che la verifica della regolarità dell’iscrizione a Rifondazione comunista la decidono gli organismi a livello locale e non il sottoscritto».

Rimandato il Congresso della Federazione romana?
Per il prossimo fine settimana era fissato il congresso della Federazione romana. Per il momento Smeriglio, segretario dimissionario, durante la conferenza stampa ha glissato sull’ipotesi di un suo eventuale slittamento. Ma appare molto probabile, visto che si attendono i ricorsi sull’esito di alcune votazioni nei circoli. Il responso potrebbe variare il peso delle mozioni, dato che quei voti determinano il numero dei delegati presenti al congresso per ciascuna mozione.

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