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Il contributo di "Liberazione" alla serenità generale

Publie le giovedì 10 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Il contributo di "Liberazione" alla serenità generale

di Roberto Salerno

Cara "Liberazione", come molti compagni sto seguendo con un certo sgomento la polemica che ha avvolto il partito in questa fase congressuale. Le posizioni sono chiare e mi sembra inutile ribadirle. Però sono colpito dalla idea di "giornale" emersa dalla risposta del compagno Sansonetti alle critiche che hanno seguito l’editoriale di venerdì. Il ruolo di un giornale sarebbe dunque quello di «non rinunciare mai a giudicare, analizzare, raccontare e prendere posizione». Insomma tu ritieni che tra "Repubblica", "Corriere della Sera" e "Liberazione" non ci debba essere nessuna differenza.

Sono giornali e fanno la stessa cosa: giudicano, analizzano e prendono posizione. Io invece ritengo che parte dei problemi dipendano da questo. Un giornale "diverso" forse non avrebbe aspettato le critiche per specificare che tutto quanto sosteneva lo sosteneva soltanto in base "alla presunzione di innocenza" e senza avere potuto approfondire. Forse, conseguenzialmente, vi sarebbe venuto il dubbio che per «giudicare, analizzare e prendere posizione» non sarebbe bastata "la presunzione di innocenza".

Magari qualcuno della generosa redazione del giornale avrebbe potuto provare a capire cosa sta succedendo in giro per i circoli. e dopo si, certo, prendere posizione. No, il giornale preferisce scrivere senza avere approfondito, qualcuno te lo fa notare e ci si appella al "prendere posizione" o alla "mancanza di generosità". Wow questo sì che è un giornalismo gramsciano.

E un contributo alla serenità generale... Poi un’altra cosa lascia esterefatti. L’idea che i nuovi iscritti "in sé’" rappresentino qualcosa di positivo. Su questa affermazione viene voglia di appallottolarlo il giornale perché o mi sta prendendo in giro (perché non serve aver frequentato la facoltà di Scienze politiche per sapere che se c’è un aumento inatteso di iscritti questo deve essere legato a qualcosa) oppure il giornale è fatto da persone sulla cui competenza è lecito dubitare. Esattamente come "Repubblica", "Corriere della Sera", "Stampa".

Un giornale comunista... Io trovo davvero discutibile che un giornale come il nostro difenda posizioni come queste. E sempre più sono davanti al bel dilemma se sono di fronte a incompetenti o a compagni che deliberatamente, magari dandosi di gomito, mi stanno prendendo in giro.

su Liberazione del 09/07/2008