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Congresso PRC: Documento Fed. Imola

Publie le mercoledì 16 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Documento Fed. Imola

Il congresso del nostro Partito si tiene in una fase drammatica che investe il sistema democratico del nostro Paese e la sua tenuta sociale. Non meno critica è la situazione della sinistra, ridotta ai minimi termini del consenso elettorale e per ciò stesso assente dalle istituzioni parlamentari.

Non è indifferente in questo contesto l’esito del VII congresso del PRC sul ruolo del partito e della sua esistenza come forza sociale nello scenario politico in divenire.

È indispensabile che Rifondazione Comunista sappia ritrovare, nella valorizzazione delle diverse posizioni e con il contributo di tutte/i le/i compagne/i, al di là di quella che risulterà la mozione che ha ottenuto il maggiore consenso congressuale, la capacità di definire una linea politica efficace per il suo rilancio e per la costruzione di un ampio e plurale progetto per la sinistra nel nostro Paese.

La conferenza di Carrara del marzo 2007, le sue tesi, l’importanza della riforma del Partito, la critica della separatezza dei nostri gruppi istituzionali dagli iscritti e dagli elettori, del burocratismo, dell’incapacità di costruire relazioni positive tra il centro e gli organismi periferici, del personalismo, sono punti di analisi e proposta interessanti dai quali ripartire, sui quali vi era stata un larga condivisione.

Ciò richiede un impegno per far sì che il nostro Partito diventi un ambiente accogliente, un luogo di discussione, di democrazia, promotore della costruzione di una forma di partito anche sociale, in rappresentanza delle classi lavoratrici e più vicino al “linguaggio” e ai bisogni del cittadino.

Siamo al contempo preoccupati per i negativi effetti che si possono produrre nella vita futura del Partito, a causa della degenerazione della dialettica congressuale, che, pur non riguardando la nostra federazione, ci coinvolge tutte e tutti come iscritti, militanti e dirigenti di questo partito.

È urgente e indifferibile costruire una reale opposizione politica e sociale al governo delle destre che sappia affrontare, anche, la sfida per l’egemonia culturale, diffondendo un diverso senso comune in contrasto a quello che appare ora dominante, intriso di paura, individualismo, razzismo, abbandono dell’antifascismo come elemento fondante della nostra Repubblica, snaturamento delle relazioni umani e sociali. Occorre lavorare fra la gente per tentare, attraverso la nostra azione politica, di ricostruire un sistema di valori che si richiami ai principi della nostra Costituzione, rivendicandone l’attuazione.

La “militanza di base” e la forza propulsiva dei circoli, sono necessarie, indispensabili, ma non sufficienti. Per mettere in discussione l’egemonia delle destre è fondamentale ora aprirsi, iniziando o continuando percorsi di partecipazione dal basso e di relazione sociale e politica, in grado di intervenire nelle situazioni di vertenzialità, ma essendo anche capace di attivare, insieme con altri, anche esperienze mutuali e solidaristiche, ma soprattutto il coinvolgimento di movimenti, organizzazioni sociali, singole persone, nell’impegno per un progetto condiviso e comune della sinistra volto allo sviluppo dell’alternativo sociale e politica alla situazione esistente.

Indispensabile risulterà il lavoro di ascolto e di vera e propria inchiesta nel territorio per cogliere la dimensione e gli aspetti in cui si manifesta, nei diversi ambiti, la crisi sociale che stiamo affrontando e i reali e mutevoli bisogni.

È più urgente sapere porre le giuste domande, piuttosto che offrire risposte già sperimentate, che rischiano di non cogliere la complessità delle situazioni e di apparire generiche e superficiali.

La difficoltà e la complessità che stiamo vivendo ci espongono a situazioni nuove poco indagate e conosciute, ciò ci impone un’approfondita riflessione su metodi e azioni per costruire nessi concreti fra mezzi e fini, fondamentale appare il lavoro di formazione, autoformazione e scambio sia a livello locale, sia a livello regionale e nazionale.

Per il territorio della nostra Federazione diventa importante la riflessione e l’azione sullo sviluppo delle varie realtà locali affermando un’idea di relazione con il territorio, alternativa a quella basata su un modello di mobilità obsoleto e insostenibile, sull’uso di risorse non rinnovabili, sullo spreco di beni comuni e sulla loro privatizzazione, sul consumo del suolo a scopo speculativo.

Anche la risposta all’emergenza abitativa diventa per noi una priorità di azione unitamente alla riqualificazione dei vari servizi sociali.

Ribadiamo inoltre l’importanza dell’impegno del nostro Partito a fianco delle lotte per i diritti dei lavoratori, che oggi subiscono un attacco pesante.

Affronteremo la prossima sfida per le Amministrative, come sempre anche in passato, con apertura e disponibilità a un confronto largo sui contenuti programmatici condivisi e ‘di sinistra’.

Presentato dalla
Commissione politica del congresso

Approvato all’unanimità dal VII congresso di federazione imolese prc-se - 11 luglio 2008