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PRC/ DA DOMANI CONGRESSO. VENDOLA-FERRERO PARTITA APERTA

Publie le mercoledì 23 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

PRC/ DA DOMANI CONGRESSO. VENDOLA-FERRERO PARTITA APERTA*

Nessuno ha la maggioranza, Costituente sinistra divide le mozioni

Roma, 23 lug. (Apcom) - Si apre domani a Chianciano e si conclude domenica il congresso nazionale di Rifondazione comunista. ’Ricominciamo’, recita il manifesto delle assise, e non sarà facile dopo due mesi di scontri violentissimi, di polemiche sul tesseramento gonfiato e sui congressi annullati, di delegittimazione reciproca fra le diverse mozioni congressuali.

Sarà un congresso senza rete, nel senso che nessuna mozione ha conquistato la maggioranza assoluta e si arriva al congresso con una sorta di stallo: il governatore pugliese Nichi Vendola, con la sua mozione 2 ha conquistato circa il 47% dei consensi e può contare su 307 delegati su 650. Per portare avanti la linea della costituente della sinistra avrebbe bisogno di convincere una parte dei delegati delle altre mozioni, ma l’approccio tentato con Claudio Grassi, alleato di Paolo Ferrero nella mozione 1 che ha superato il 40% ed ha 262 delegati a Chianciano, finora si è risolto in un nulla di fatto. I bertinottiani puntano tutto sulla necessità di dare un segretario al partito, e sulla popolarità di Vendola. L’ipotesi di mediazione di Vendola è di usare una minore urgenza nella terminologia, edulcorando la ’costituente’ in ’processo costituente’, e promettendo la presentazione del simbolo del Prc alle europee. Su questo, dicono i suoi, una maggioranza si può trovare.

Ferrero, dal canto suo, avrebbe voluto un’alleanza fra le quattro mozioni ostili alla costituente, "ma se si concretizzasse - dicono gli uomini di Vendola - noi saremmo una minoranza molto forte, autonoma, che conta su metà partito, e sarebbe di fatto l’inizio della fine per Rifondazione". Grassi si è opposto a questa ipotesi, chiudendo di fatto la strada a una segreteria Ferrero, ma non ha abbandonato l’alleanza con l’ex ministro. Ha chiesto di fare un congresso aperto, di non arrivare a Chianciano con degli schieramenti precostituiti. Alla fine, a decidere potrebbe essere una delle mozioni minori: una eventuale astensione dei 50 delegati della mozione 3, che sostiene l’ipotesi di una riunificazione dei comunisti e apre al rapporto preferenziale con il Pdci di Diliberto, consegnerebbe la maggioranza a Vendola e il partito ai bertinottiani.

Alla fine, si sussurra a viale del Policlinico, come già in passato, Rifondazione potrebbe scegliere un segretario di mediazione. Dopo lo scontro durissimo fra Cossutta e Garavini, toccò a Fausto Bertinotti, un sindacalista che, si disse allora, si era iscritto prima alla segreteria che al partito. Più recentemente, la rivalità Ferrero-Migliore ha consegnato la segreteria per meno di due anni a Franco Giordano.