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Prc, è l’ora della scelta

Publie le mercoledì 23 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

di Ald. Gar.

Può accadere di tutto nel congresso di Rifondazione che inizia domani a Chianciano e che si concluderà domenica. Nessuno dei documenti sottoposti al dibattito degli iscritti ha superato il 50%. Finora hanno avuto esito negativo gli approcci tra gli esponenti della mozione Vendola e quelli della mozione Ferrero-Grassi

La mozione Ferrero-Grassi è attestata intorno al 41%. Quella Pegolo a meno dell’8%. Quella Bellotti a poco più del 3. Quella Russo-De Cesaris all’1,5%.

Quindi è in bilico la stessa candidatura a segretario di Nichi Vendola, classe 1958, attuale governatore della Puglia, che può contare più o meno sul 47% dei delegati. Anche ieri hanno avuto esito negativo gli approcci tra gli esponenti della mozione Vendola e quelli della mozione Ferrero-Grassi. Quest’ultimi hanno riunito i loro delegati smentendo che ci siano contatti con i sottoscrittori della mozione Vendola per trovare una via d’uscita e non arrivare al congresso come si trattasse di un poker da giocare al buio. Non c’è accordo neppure sull’ipotesi di eleggere Vendola come segretario per poi vincolarlo a una linea politica che deve per forza di cose trovare un baricentro di mediazione.

All’apparenza, tutte le componenti sono d’accordo nel dare priorità al rilancio del Prc nel movimento di opposizione dei prossimi mesi. Paolo Ferrero (ex ministro del welfare) e Claudio Grassi (ex senatore) chiedono però che non venga riproposta "la costituente della sinistra" - cioè possibili aggregazioni con altre forze - che a loro dire equivale al progressivo superamento del Prc. Anche sulla scadenza delle prossime elezioni europee, previste per la primavera del 2009, la loro posizione è inflessibile: Rifondazione deve presentarsi con il proprio simbolo.

Chi la pensa come Vendola chiede intanto che si elegga il segretario sulla base di un documento politico che metta al primo punto la ricostruzione del Prc ma non escluda rapporti con altre forze, dal momento che la sconfitta della lista Sinistra-Arcobaleno nelle ultime elezioni pone problemi all’insieme della sinistra. Insomma, non vogliono tagliare tutti i ponti con Sinistra democratica di Claudio Fava e con la sinistra dei Verdi.

La "unità dei comunisti" proposta da Oliviero Diliberto nel recente congresso del Pdci appare ai loro occhi una scorciatoia, anche in caso di una presentazione comune in una unica lista nelle elezioni europee della prossima primavera. Tra l’altro, un arroccamento del Prc rischierebbe di gettare tra le braccia di Walter Veltroni sia i Verdi di Grazia Francescato sia il movimento di Fava, costretti a candidarsi come indipendenti nelle liste del Pd se vogliono puntare al Parlamento di Bruxelles. Anche se cresce, all’interno di Sinistra democratica, il numero di coloro che propongono di "correre da soli" (ipotesi assai ardua soprattutto nel caso di sbarramenti elettorali) alle vicine elezioni europee.

Al Congresso sarà presente anche Fausto Bertinotti. L’ex segretario del Prc dal 1994 al 2006 parlerà sabato mattina.

Ha promesso che il suo sarà un discorso breve e rivolto ai grandi temi che stanno dietro la sconfitta della sinistra, come si conviene a chi ha scelto di dedicarsi d’ora in poi alla ricerca politica e al dibattito culturale: nessuna indicazione quindi sulle emergenze che deve affrontare Rifondazione, anche se è risaputo il legame di stima che lega Bertinotti a Vendola.

A Chianciano è quindi aperta la questione della "successione", dopo le dimissioni di Franco Giordano, il segretario che ha gestito il partito dal 2006 alla sconfitta elettorale: il periodo che ha coinciso con la prima partecipazione diretta di Rifondazione nell’esperienza del governo Prodi (dal 1996 al 1998 il Prc si era limitato ad appoggiare dall’esterno il primo governo di centrosinistra).

Il dibattito precipiterà su questo punto domenica, quando nel pomeriggio il nuovo Comitato politico del Prc, eletto sulla base delle percentuali conquistate dalle singole mozioni, dovrà esprimersi sulla scelta del segretario.

La situazione potrebbe vedere Vendola prevalere ai voti, qualora alcuni delegati della mozione Ferrero-Grassi dovessero confluire sul suo nome. Ma potrebbe anche avvenire che tutte le mozioni alternative a quella di Vendola si trovino a convergere sulla scelta di Paolo Ferrero come nuovo segretario (la matematica non esclude questa possibilità: il nuovo leader del Prc può essere eletto solo con l’accordo tra posizioni che nella vigilia congressuale sono state contrapposte).

C’è anche una terza ipotesi, che alla vigilia è quella che appare più improbabile: l’elezione di una "segreteria collegiale" o di un nome a sorpresa come segretario.

Intanto, il Congresso inizia domani pomeriggio con cinque introduzioni a nome delle cinque mozioni. Per primo dovrebbe parlare proprio Nichi Vendola.

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