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Prc: oltre al "duello" c’è di più?

Publie le sabato 26 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

di Antonella Marrone

Dalla lettura dei giornali - pane pungente e quotidiano dei delegati ai congressi di partito - già dalla mattina, dunque, i commenti erano un po’ critici, sbuffanti. L’immagine di Rifondazione al congresso non coincide, forse, con la percezione che i delegati dei circoli hanno del loro dibattito. Alla stampa il congresso di Rifondazione interessa. Veramente. Peccato che sia molto difficile trovare gli "argomenti" di questo congresso.

Difficile perché tutto viene ridotto, nei titoli, ma anche in molti dei contenuti, al "duello" Vendola-Ferrero, alle mosse e contromosse delle mozioni, alle strategie interne per arrivare a dirigere il partito. Per questo è vero che alla fine i giornali parlano solo delle beghe interne, come qualche delegato lamentava ieri e titolano «ancora su ’sta storia Vendola-Ferrero». Sembra un affare personale, azzarda una delegata. Del resto è così che da molte settimane il Prc appare all’esterno (quando appare).

Non è necessariamente un male. C’è un tempo per ogni cosa, probabilmente questo è il tempo, per i militanti, di parlare di loro, tra loro, per loro. Poi, una volta finito il congresso, Rifondazione potrà tornare all’esterno, presentarsi con una linea politica. Poche, allora, le questioni politiche proposte alla "fantasia" dei cronisti, la più rilevante poteva essere (e in parte lo è stata) la questione morale, ma è stata miniaturizzata, compressa, affossata nel gorgo della malata legalità dipietrista. Una questione che poteva essere uno di questi temi politici reali, ma non ha "sfondato" nel dibattito e dunque ha fatto giusto capolino nelle cronache, tanto per legittimare ancora di più una spaccatura nel partito.

Come vedono gli altri Rifondazione, come la vedono da lontano, è esattamente come è e come vuole essere. «No - dice qualcuno, abbiamo anche dei programmi e le differenze politiche sono sottili tra noi». Però è strano non avere la consapevolezza di come, alla fine di questo mese estenuante di dibattiti su voti, mozioni, alleanze, segretari o portavoce, non resta molto da poter dire in modo che gli altri capiscano. Gli altri: quelli a cui interessano le sorti della sinistra e che vorrebbero votarla alle elezioni.

Rifondazione si sta presentando "nuda" in questo senso: moltissimi interventi di ieri hanno dato l’esatta dimensione del dibattito in corso. Un dibattito appassionato, con interventi a volte sibillini, a volte di altissimo livello, altre volte piuttosto vecchiotti. Ma resta difficile trovare argomenti che interessino gli elettori della sinistra. I giornali scrivono di costituenti, di identità, di superamento. Scrivono che uno dei nodi è il rapporto futuro con il Pd. E’ così? Possiamo ridurre la politica di sinistra alle alleanze e basta? E’ poco per i giornali - ma è qualcosa di concreto - figuriamoci per chi tutti i giorni ha qualche piccola o grande questione da risolvere nel proprio "giardino" o in quello pubblico.

Quasi tutti i giornali hanno titolato sullo "scontro" per il semplice fatto che questo scontro esiste e non si può nascondere. Nonostante in molti ci abbiano provato. Come la stampa vede Rifondazione in questi giorni è lo specchio della ricerca di una comunicazione possibile. Per ora bloccata su titoli ad effetto.