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Congresso PRC. Ferrero e Vendola vanno alla conta

Publie le sabato 26 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Congresso PRC. Ferrero e Vendola vanno alla conta

Gennaro Migliore ribadisce l’apertura per una gestione condivisa del partito, nella linea della mozione maggioritaria. Claudio Grassi ritiene sconfitta la proposta di una costituente della sinistra, ma vuole una gestione futura del partito il più larga possibile. Purtroppo, però, la giornata di dibattito e di colloqui informali si chiude senza un accordo tra le mozioni. Non basta una notte di riunioni per trovare l’intesa tra la mozione uno, di cui l’ex ministro Paolo Ferrero è firmatario, e le altre proposte.

Seconda giornata del congresso di Prc, giornata contraddistinta nel dibattito generale da una forte contrapposizione di interventi, e nelle trattative di corridoio da una ricerca quasi affannosa di qualche punto di convergenza sulla mozione di maggioranza, punto che permetta a questa o quella parte di corrente di aderire all’invito di gestione condivisa proposto da Nichi Vendola.

La posizione della mozione di maggioranza è ben illustrata dall’ex-capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore. Migliore è ottimista sul prosieguo del congresso e ribadisce l’apertura verso tutte le mozioni per una “ricostruzione” dalla base del partito della Rifondazione Comunista, e per la “costruzione” della sinistra attraverso la “costituente”.

Di contro Claudio Grassi si trincera dietro all’interpretazione ufficiale della sua mozione, interpretazione che non riconosce a Vendola il successo nel congresso. «La mozione due non ha raggiunto la maggioranza assoluta, quindi la tesi della costituente della sinistra è stata sconfitta dalla maggioranza del partito. D’altro canto non mi sembra proponibile un cartello delle minoranze viste le differenze esistenti fra le quattro mozioni residue. Dobbiamo trovare una via d’uscita a questa situazione, ma è comunque già importante che si sia arrivati allo svolgimento di questo congresso, malgrado i toni esasperati della fase pre-congressuale».

In sala Franco Giordano, segretario uscente, ha ottenuto un personale successo con il proprio accorato intervento nel quale ha analizzato brevemente le cause della sconfitta elettorale ed ha invece rilanciato verso il futuro nel nome di una continuità tra la gestione Bertinotti e quella prossima ventura di Vendola, che prende respiro dal rinnovamento epocale della sinistra. Arroccato sulle posizioni di duro contrasto con la mozione maggioritaria, Russo Spena; lucido nell’analisi economica di ieri (governo Prodi) e di oggi l’ex-sottosegretario Alfonso Gianni schierato invece sulle posizioni vendoliane.

agenziam