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PRC: SI TENTA DIFFICILE MEDIAZIONE PER EVITARE LA ’CONTA’

Publie le sabato 26 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

PRC: SI TENTA DIFFICILE MEDIAZIONE PER EVITARE LA ’CONTA’

(ASCA) - Chianciano Terme (Si), 26 lug - Nel giorno in cui tutto il Congresso di Rifondazione comunista si e’ stretto intorno a Fausto Bertinotti, si tenta una estrema (e molto complessa) mediazione per evitare la ’conta’ per la scelta del segretario.

Questa mattina l’ex presidente della Camera ha infiammato e commosso la platea del Palamontepaschi, con una dura autocritica per le scelte del passato, ma anche offrendo una prospettiva per il futuro. Bertinotti ha chiesto di costruire un ’’nuovo movimento operaio’’, una ’’opposizione di sinistra’’ perche’ ’’il Pd non ha i fondamenti per essere opposizione’’. Un ’’movimento che va oltre le organizzazioni’’, pur sapendo che il risultato delle ultime elezioni ha detto che ’’sono state sconfitte tutte le ipotesi di unita’ a sinistra’’. Quindi chi oggi pensa alla Costituente, ha affermato, ’’deve dire che il cammino e’ tutt’altro, che altri sono i protagonisti e diversa la meta’’. Serve quindi non un ’’assemblaggio’’ ma riprendere il cammino per ’’una nuova politica e una nuova societa’ civile’’, recuperando la storia delle ’’leghe, della costruzione delle case del popolo, delle societa’ di mutuo soccorso’’. Bisogna quindi ’’ripartire dalla realta’, dal basso, dalla non delega’’, dalla ’’democrazia partecipata e dall’autogoverno o non ci sara’ una sinistra degna della sfida del ventunesimo secolo’’.

Parole che hanno provocato una standing ovation di oltre dieci minuti e tanta commozione, ma hanno anche stimolato, in una certa misura, la ricerca di un ultimo tentativo di mediazione spostando in avanti la prospettiva del dibattito.

Alla riunione della commissione politica le mozioni 1 e 2 si sono presentate con due diversi documenti, ma e’ stato deciso di costituire un ’gruppo ristretto’ (composto da 6 membri tra cui Ferrero e Gennaro Migliore, che pero’ ritiene ’’difficile’’ l’accordo) che si e’ preso tutto il pomeriggio per cercare di arrivare a una sintesi condivisa sul documento politico che dovra’ uscire dal Congresso. Base della trattativa potrebbe essere proprio l’intervento di Bertinotti, che e’ riuscito a compattare il partito su alcuni punti fondamentali. La strada e’ molto stretta (e uno dei ’nodi’ piu’ difficili da sciogliere e’ quello della Costituente, che Ferrero vorrebbe fosse esplicitamente data per sconfitta nel documento) ma e’ l’unica per evitare la ’conta’ nel comitato politico nazionale che domani dovra’ eleggere il segretario.

Su 240 componenti del Cpn, 113 sono della mozione Vendola, 91 di Ferrero-Grassi, 18 della mozione Pegolo-Giannini, 8 della mozione Bellotti e 4 della mozione Russo-De Cesaris.

Quest’ultima ha dall’inizio annunciato la sua astensione, dunque la maggioranza necessaria per eleggere il segretario e’ di 119 voti, che nessuna mozione raggiunge da sola. Sulla carta le mozioni Pegolo-Giannini e Bellotti sono piu’ vicine alla linea di Ferrero che a quella di Vendola, ma il loro appoggio all’ex ministro della solidarieta’ sociale e’ tutt’altro che scontato.

E dunque, probabilmente, la suspence sulla nuova leadership di Rifondazione restera’ fino alla fine.

Allora una soluzione alternativa e’ quella avanzata, scherzosamente ma non troppo, da Giovanni Russo Spena in uno scambio di battute con Bertinotti fuori dal Palamontepaschi.

’’Fausto, perche’ non fai il presidente di Rifondazione comunista con un coordinatore’?’’, ha chiesto Russo Spena incrociando Bertinotti. ’’Grazie, ma lo sai che le diarchie non funzionano’’, gli ha risposto l’ex presidente della Camera, evidentemente ricordando il ruolo in passato ricoperto da Armando Cossutta.