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PRC: FERRERO, LAVORERO’ PER GESTIONE UNITARIA DEL PARTITO

Publie le domenica 27 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

(AGI) - Chianciano terme, 27 lug. - "Voglio una Rifondazione comunista che rimetta al centro le questioni sociali del Paese e l’opposizione al governo Berlusconi per tutelare le condizioni di vita di lavoratori e pensionati". Cosi’ Paolo Ferrero parla da segretario in pectore di Rifondazione mentre si stanno ultimando i lavori del Comitato politico nazionale.

"Quella che ha vinto il congresso - continua Ferrero - e’ una coalizione che ha posizioni anche diverse, ma che e’ unita da tre cose: che Rifondazione Comunista c’e’ per l’oggi e per il domani e che dobbiamo ripartire da qui; che c’e’ bisogno di rimettere al centro il lavoro sociale; e infine che per far questo c’e’ bisogno di maggiore autonomia dal Pd. Un partito che sappia essere il cuore dell’opposizione e della sinistra, non una costola esterna del Pd".

Sul tema dell’alleanza con Veltroni, Ferrero precisa a proposito delle amministrative: "Ho detto una cosa semplice: non ci sono le condizioni per un accordo di governo centrale, ma questo non vuol dire assolutamente che si rompono tutte le giunte locali, diciamo solo che queste saranno verificate sulla loro capacita’ di incidere sulla vita della gente: la giunta pugliese va benissimo, non bisogna rientrare invece nella giunta calabrese, sarebbe una cosa pessima dal punto di vista morale e politico".

Sulle critiche rivoltegli da Nichi Vendola, Ferrero spiega: "Un congresso si vince col 51 per cento e non col 47, non avendo nessuna mozione raggiunta la maggioranza si e’ determinato un accordo politico, non un circolo di potere".

Rispetto alla corrente vendoliana che si va profilando all’interno di Rifondazione, Ferrero commenta: "Rifondazione e’ sempre stato un partito pluralista. Nichi Vendola ha escluso l’ipotesi di scissione, per quanto mi riguarda mi impegno a lavorare per una gestione unitaria del partito".

Sulle critiche ricevute circa le sue responsabilita’ nella sconfitta elettorale, precisa: "Io ho fatto una cosa semplice, ho dichiarato di aver sbagliato ad aver proposto la linea di stare nel governo Prodi, forse i compagni di Rifondazione hanno apprezzato un dirigente che ammette di aver sbagliato".