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l movimento per la pace

Publie le martedì 30 marzo 2004 par Open-Publishing

Movimenti Guerre-Conflitti Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Quando la storia non ci piace, dovremmo pensare che le situazioni sono sempre meno granitiche e insormontabili di quanto si creda e che a volte basta che appaia qualcuno che con fierezza ed energia decida qualcosa di forte e positivo per dare al corso storico un andamento diverso, aprendo il mondo di nuovo alla speranza.
Zapatero vince le elezioni spagnole e dichiara immediatamente che ritirera’ le truppe spagnole dall’Irak se non interverra’ l’Onu.

E’ una voce sola ma e’ cosi’ chiara e trascinante che si forma una valanga. Prodi dichiara a sua volta che, se fosse al governo in Italia, richiamerebbe le truppe. Il ritiro delle truppe diventa una parola d’ordine che si diffonde in Europa. Anche il presidente polacco si adegua e fa di piu’, attacca come bugiardi Bush e Blair con parole molto dure che suscitano piu’ scalpore di tutte le smentite che la stampa e la stessa Cia hanno dato alle menzogne americane.

I presidenti che ancora sono collusi con a Bush si sentono di colpo obsoleti. La’ dove ci sono elezioni, le masse mostrano di votare per chi vuole la pace. I governi europei comprendono con immediata chiarezza che chi difende il ritiro delle truppe prende piu’ consenso. Persino i DS, che per mesi si sono baloccati o litigati, guerra si’, guerra no, guerra come, si sentono sopravanzati nel loro atteggiamento ultraprudente, confusissimo e schizofrenico circa la guerra e, per non restare indietro, dichiarano a loro volta, col fiato corto, che farebbero altrettanto.

Solo Berlusconi e’ rimasto praticamente isolato a difendere una posizione ormai fallimentare che erode voti e consenso.

Intanto il movimento pacifista, indisturbato dalle manovre qualunquiste, opportuniste, menzognere, ipocrite, ritardatarie o rissaiole, dei vari governi o partiti, continua imperterrito il suo lavoro e, che scenda in piazza o non scenda, che venga riconosciuto o meno dai signori dell’opinione e della politica, che venga applaudito o demonizzato, che qualcuno cerchi di boicottarlo con marce parallele o interventi provocatori o lo incensi, che venga ridotto alle aggressioni di pochi o riconosciuto come movimento dei piu’, che lo si mostri o no in televisione o sui media, continua splendidamente, alla faccia di tutti, a operare per il bene del mondo.