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Irak : Diciamo sempre piu’ chiaramente: la guerra avviene per il controllo dei pozzi di petrolio

Publie le sabato 10 aprile 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti USA Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Diciamo sempre piu’ chiaramente: la guerra avviene per il controllo dei pozzi di petrolio a
Nassiryia e per i contratti sottoscritti dell’Eni.

E’ ’colonialismo : le parole esistono, e adoperiamole.

La politica di progressiva rinuncia al petrolio (e il passaggio progressivo a energie
alternative), attraverso la riduzione dei consumi, é l’ unica strada possibile in una strategia di lungo
percorso.

A un anno dalla presunta ’vittoria’ l’Irak e’ in fiamme.
Sotto Saddam l’Irak era un paese laico dove non esisteva terrorismo L’irresponsabile
amministrazione Bush ha moltiplicato esponenzialmente il terrorismo ed e’ riuscita a realizzare una cosa che
nessuno avrebbe immaginato: l’unione dei fondamentalisti sciiti e sunniti, le parti estreme di due
etnie che si sono sempre violentemente odiate. Ormai c’e’ un solo comando in Irak: resistenza.
La situazione e’ talmente degenerata che gli iracheni non accettano piu’ nessun occidentale,
nemmeno dell’ONU o della NATO e sara’ sempre piu’ difficile riportare il paese a forme di convivenza
ordinata e a rapporti internazionali costruttivi. Ormai gli iracheni non tollerano piu’ nemmeno i
missionari o il personale diplomatico. Bloccano anche i convogli con medicinali. La parola
d’ordine e’: cacciamo ogni occidentale dal nostro paese.

La scempiaggine commessa dalla amministrazione Bush e dai suoi alleati e’ incommensurabile. Si e’
dato il via a una catastrofe incontrollabile che ogni giorno si ingigantisce e che si allarga
dall’Irak a tutto il medio Oriente con un rischio per tutto il mondo. Si e’ creato un altro Vietnam e
non e’ di questo che nessun paese e nemmeno gli Stati Uniti aveva bisogno.
I giornali americani anche i piu’ conservatori usano sempre piu’ un termine funesto: ’quagmire’,
pantano.

Tra poco inizia il pellegrinaggio rituale di 6 milioni di Sciiti, ma cio’ che essi grideranno non
sara’ la pace ma la lotta a oltranza contro ogni invasore, truppe italiane comprese.
Di fronte a questi fatti tragici le parole di Castelli o di Berlusconi, che vantano fantasmatiche
scuole e ospedali, inesistenti situazioni di ordine e ripresa, o i motti retorici
di chi parla di patria mentre calpesta quella altrui sono peggio che menzognere, sono grottesche.
Quando si bombardano moschee e abitazioni e si spara sulla folla uccidendo donne e bambini, la
parola ’umanitario’ diventa una bestemmia.

Martino e Frattino che insistono nel voler mantenere la posizione risultano ormai antistorici e di
danno alla stessa Italia.
Errare e’ umano perseverare diabolico.
Possiamo solo augurarci che di fronte a questa catastrofe i disciolti partiti italiani riescano a
coalizzarsi per la pace. Se ce l’hanno fatta a unirsi sciiti e sunniti ce la possono fare anche no
global e cattolici, partiti della Margherita e Ulivo, centro, sinistra e dissidenti di ogni
colore. Il 25 aprile lo puo’ provare. E’ la festa della repubblica ma non esiste repubblica ne’ liberta’
se non siamo capaci di lottare da destra a sinistra uniti per la pace.

L’Irak con Saddam era un paese laico, con gli americani sta tornando a essere un paese
fondamentalista. Saddam aveva eliminato ogni forma di terrorismo, ora il terrorismo iracheno si salda con
quello mondiale. Addirittura gli americani hanno realizzato una cosa che sembrava impensabile:
l’unione tra sciiti e sunniti, due etnie religiosamente separate e prima di loro nemiche.

Certo chiudere un giornale sciita e uccidere il leader spirituale che lo guidava non e’ stata una
bella testimonianza per i valori della liberta’, la propaganda della ’liberazione’ ha fatto flop
troppe volte, sparare a zero sulla folla uccidendo anche donne e bambini e bombardare case civili
e moschee non e’ stato un bell’esempio di missione umanitaria, lasciare un paese nel caos
fregandosene di scuole, ospedali, luce, acqua, ordine pubblico per curare solo gli impianti petroliferi
non e’ stato il massimo di benessere e felicita’ per la popolazione e costruire un governo di
corrotti e venduti sotto l’egida americana, rifiutando la partecipazione ai due popoli principali
dell’Irak non ha rappresentato proprio un fulgido esempio di democrazia, come aver pervaso l’Irak di
bombe e di contaminazione non e’ stato proprio la cosa migliore da contrapporre al perfido Saddam.

La propaganda ha un bel da fare a dire falsita’, e’ sotto gli occhi anche dei piu’ illusi che non
vi sia pace ne’ democrazia, che non vi sia ordine ne’ benessere, ma solo la spogliazione di un
paese mentre continua la sua distruzione e si preannuncia anche la nostra.
I nostri governanti sono ormai alla frutta e sono grottesche le loro insistenze nel voler
proseguire questo abominio ’per rispetto ai soldati italiani o ’per difendere la popolazione irachena’
mentre gli si spara addosso e si aspetta solo il momento buono per depredarla delle sue risorse.

Ormai e’ trppo grande lo scarto tra cio’ che viene pontificato e la cruda reala’ dei fatti.
Siamo degli invasori, portamo solo morte, non abbiamo fatto nulla di umanitario, non abbiamo
portato nessuna democrazia ma solo rapina. Se abbiamo un minimo di dignita’, ritiriamoci da questo
carnaio che non puo’ che peggiorare, evitiamo ulteriori sciagure e investiamo invece che in armi in
vento, sole, biomassa.... per energie alternative piccole sparse sul territorio che rendano ogni
zona autosufficiente e non richiedano pesanti e distruttive politiche di guerra.
Dopo questa serie sciagurata di errori che viene dopo un attacco perverso a uno stato indifeso