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Da una recente intervista del neo presidente spagnolo Zapatero al quotidiano El Mundo

Publie le domenica 25 aprile 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti Governi USA Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

I promotori della guerra in Iraq sono partiti da un errore iniziale e adesso hanno deviato verso
un discorso di poco fondamento. La guerra in Iraq è stata fatta per cercare le armi di distruzione
di massa di Saddam. Le armi non sono comparse. Tutti i servizi di intelligence dissero con
chiarezza che il regime orribile di Saddam non aveva nessun legame con il terrorismo... ma adesso
vogliono parlare ugualmente di terrorismo. Non va bene.

Credo che quello che ha fatto il governo spagnolo meriti un’attenzione che va oltre il rispetto
degli impegni elettorali. Primo, non può esserci un ordine mondiale né un’azione bellica che non
sia compresa dalla popolazione.
Secondo, non si può combattere il terrorismo internazionale con i metodi della guerra
convenzionale.

L’America terrà il comando: ecco perché ho deciso il ritiro.
Ci siamo riallineati a Francia e Germania. Così Madrid
potrà avere un posto nel motore dell’Unione Europea.
Un anno fa chiesi che le truppe non fossero inviate in Iraq. Dopo l’uccisione dei nostri nove
agenti dei servizi segreti dissi a Aznar che ero disposto a che le truppe rimanessero se fosse
intervenuta l’Onu. Da quel momento fino alla campagna elettorale non c’è stato nulla in tal senso. Dal
giorno delle elezioni, il 14 marzo, ho avuto un’infinità di riunioni, contatti e conversazioni,
anche con Colin Powell e Tony Blair... Una frase di un alto funzionario americano dice testualmente:

"Lei si immagina che 130.000 soldati americani siano comandati da una persona che non sia un
generale americano?". Era evidente che non c’era nessuna possibilità che l’Onu prendesse il controllo.
In questo scenario non aveva assolutamente senso rimanere in una falsa attesa, creando incertezza
lì tra le nostre truppe e qui tra i nostri alleati... Siamo d’accordo con tutte le operazioni di
pace e di sicurezza che portino la bandiera dell’Onu. Non con le guerre unilaterali e preventive.

Il governo che presiedo non accetterà mai il ricatto di un gruppo terrorista. L’unica cosa che
faremo con il terrorismo sarà combatterlo con tutta la forza dello Stato e della legge.
La Costituzione europea si farà sotto la presidenza irlandese. Il mio obiettivo è che questa
Costituzione sia firmata a Madrid, in omaggio alle vittime dell’11 marzo.
La Spagna deve stare nel motore d’Europa. Negli anni in cui siamo stati con la Francia e la
Germania ci è andata bene perché si sono fatti progressi nella costruzione di un’Unione Europea con una
coesione economica e sociale.

Prometto di aumentare del 25% l’investimento nella ricerca. Di costruire 180.000 case popolari
l’anno, di aumentare lo stipendio minimo a 600 euro al mese, di destinare 4 miliardi di euro alle
pensioni più basse. E tutto questo si puo’ fare senza aumentare né le tasse né il deficit. La
pressione fiscale in questa legislatura non aumenterà... e’ un impegno forte che ho preso.

Ho promesso IL MIGLIORAMENTO SOCIALE DEGLI UMILI. Questo si fonde con la mia idea di democrazia e
di progresso sociale. I cittadini devono avere sempre più diritti e i potenti un po’ meno potere.
Mi impegno anche affinché si raggiunga la piena uguaglianza
della donna rispetto all’uomo in tutti i campi. Due
obiettivi: primo, la partecipazione delle donne negli
organi direttivi delle imprese. Inaugureremo un meccanismo di incentivi fiscali e di altro tipo.

Il potere politico e quello economico sono i due grandi strumenti per il cambiamento sociale.
Adesso nel governo abbiamo 8 ministre e 8 ministri, è una questione di pedagogia...".
Secondo: la vita lavorativa deve conciliarsi con la vita familiare.