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Benvenuta bagarre!

par InfoAut Redazione

Publie le venerdì 31 gennaio 2014 par InfoAut Redazione - Open-Publishing
12 commenti

Benvenuta bagarre!

Giovedì 30 Gennaio 2014

Le aule del Parlamento ribollono come da tempo non si vedeva. La politica istituzionale educata, farsesca e non belligerante a cui siamo stati abituati negli ultimi anni sembra subire una frattura sostanziale. La querelle in atto tra M5S e governo assume caratteristiche interessanti anche per chi come noi è un osservatore esterno alle dinamiche parlamentari.

Il primo dato sta proprio nell’irruzione sulla scena istituzionale di una vera battaglia politica senza esclusione di colpi. Si subodorava già nella quiete armata degli ultimi mesi, ma era difficile immaginare le dimensioni che avrebbe preso. Il teatrino bi-partisan viene turbato dall’emersione (finalmente!) di un pezzo di realtà. Perchè proprio su questo piano si innesta il crinale della battaglia. Di fronte all’ennesima regalia del governo alle banche e di fronte a un turbato assetto delle norme su cui si avvita la democrazia parlamentare saltano sul banco alcune contraddizioni.

La prima è senza dubbio la variabile grillina, molti la leggevano ormai integrata a un quadro di compatibilità, ma il dato che emerge è stato quello di una certa capacità e di una certa intelligenza nel provare a muovere la frattura nel momento giusto.

Ancora una volta i 5 stelle si presentano come fattore di una (pur rappresentata) instabilità politica e forse con questa manovra riusciranno a spostarsi dal clima di stagnazione in cui sembravano intrappolati.

Una certa capacità di porsi su un piano inedito di lotta all’interno delle istituzioni è palesato anche dalle pratiche messe in campo.

Di fronte all’emersione ulteriore della crisi di legittimità della rappresentanza - ma anche e soprattutto dell’istituto di norme che la sorreggono, palesata dall’uso della “ghigliottina” da parte della Boldrini - immediatamente hanno agito uno spostamento del piano di legittimità dell’azione politica con la protesta sui banchi del governo e l’occupazione delle Commissioni.

Proprio la seconda contraddizione ad emergere è quella dell’ormai evidente disvelamento del fallimento della democrazia costituzionale. Lo slittamento del potere decisionale sul piano europeo e l’assunzione dello stato perpetuo di eccezionalità rendono impraticabili le stesse norme su cui si basa l’istituzione statuale. Il governo a botte di decreti con accorpamenti trappola per assicurarne il successo, il ruolo attivo del Capo dello Stato, la marcia a tappe forzate di un autoritario Renzi verso un sistema elettorale che permetta stabilità ed annulli quasi completamente il ruolo delle opposizioni sono termometro della ormai completa crisi della "democrazia" per come la conosciamo. Un movimento simultaneo è quello che coinvolge politica, istituzioni e stampa nel tentativo di rimanere a galla e di stabilizzare la barca. Il ruolo dei quotidiani, Stampa e Repubblica in prima fila, nel fiancheggiare e sostenere le forzature di governo in maniera spudorata si evidenzia ancora di più nella narrazione dei fatti avvenuti in questi giorni.

La contraddizione ultima sembra essere quella tra la narrazione della politica e la sua sostanzialità, lì dove accuse di "fascismo" rimbalzate da un campo all’altro, canti partigiani da parte di chi invoca più manganello per No Tav e facchini, omissioni e racconti distorti cercano di calare una cortina fumogena di fronte agli eventi. Ma sembra altrettanto chiaro leggendo i commenti agli articoli, ascoltando le chiacchiere nei bar, che questa cortina sembra perdere di efficacia.

Come sempre il fenomeno che abbiamo di fronte è ambiguo e molto "rappresentato", quasi unicamente una manovra elettorale. Capace però, nonostante tutto, di mettere paura ai partiti di governo e di produrre contraddizioni negli assetti di governance. Se questo innalzamento del conflitto che i 5 stelle si propongono avesse anche un suo naturale corso nelle piazze e non solo nella rappresentazione politica del palcoscenico parlamentare i risvolti potrebbero farsi interessanti ...

InfoAut Redazione

http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/10476-benvenuta-bagarre

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Messaggi

  • lo devono portare anche nelle piazze,basta con la vecchia politica del fare dentro il palazzaccio,i cittadini sono pronti

  • I 5 stelle non hanno nessuna intenzione di lasciar correre i loro progetti nelle piazze, i fatti dicono che ne sono stati sempre a dovuta distanza, niente affatto contigui alle istanze della stessa, quando sono stati chiamati in causa hanno palesemente demonizzato la piazza, i subalterni e i resistenti.
    E’ dal 2011 che il sistema lo propone come unica alternativa, gli dà una visibilità e libertà di azione che mai a sinistra abbiamo assaporato.
    In un anno di attività parlamentare non hanno ottenuto né concluso niente, tranne la privatizzazione del finanziamento ai partiti, praticamente sono stati lo strumento prediletto dei governativi per portare a termine il compiti affidatigli dal capitale e dalla Troika e della borghesia.
    Ora sbraitano a quattro ganasse distraendo l’opinione pubblica, consentendo al governo, col supporto dei media, di mettere pacificamente mano a privatizzazioni e legge elettorale, eppure c’è qualcuno che veramente pensa che il m5s miri a un proporzionale o qualcosa che gli somigli... niente di più inesatto. Potevano usare altri mezzi per metterci il naso dentro la legge elettorale, ma come previsto hanno scelto una sorta di Aventino cialtronesco... renzismo e berlusconismo ringraziano commossi, con lo slinguazzare della Lega e pure Sel, che il massimo che potrà ottenere sarà lo scioglimento del partito per confluire in parte nel PD e in parte nell’astensionismo... e dico magari, così farà più chiarezza.
    Ha avuto e gli sono state date molte possibilità d’agire in tutti i sensi, ma come prevedibile il m5s è servito solo a tenere le bocce ferme.
    Se non ci fosse stato il sistema l’avrebbe inventato... e a pensarci bene è proprio quello che ha fatto, un partito o movimento virtuale, inafferrabile se non attraverso il voto o la propaganda mediatica, soprattutto da parte dei media del sistema... questa sì una vera anomalia!
    Niente riferimenti territoriali, niente sedi, niente partecipazione alle lotte collettive sul lavoro, l’abitare e tutto ciò che investe la vita di milioni di proletari e sottoproletari.
    Quando in occasione dell’exploit elettorale mi permisi di far notare ai Wu Ming (verso quali nutro comnque profondo rispetto e ammirazione) che la loro speranza di "tifare rivolta" all’interno del m5s io la vedevo più come tifare merda, sapevo di non sbagliare.
    L’avversario politico dei 5 stelle è la sinistra, su questo non ci piove.

    • non penso che sia la sinistra come avversario,ma quelli che dicono di essere di sinistra e fanno affari con la destra,la sinistra quella vera sta nel cuore delle persone,otto mesi e stanno mettendo a dura prova quella farsa di parlamento,poi pure la spocchiosita di alcuni personaggi di sinistra, mi sembra di sentire quella sinistra di quando ero bambino e chiedevo il perche di alcune cose e loro mi dicevano "lo dice il partito"resti con il cuore a sinistra ma esci da quelle stanze,ricordo le lotte del 68,fatte con gioia,quella era la sinistra, ci si scontrava anche con il sindacato che voleva portarti dentro il loro alveo,e quando dicevi perche,la risposta era, lo dice la segreteria e voi siete fuori,e fuori sono andato,questi sono voti o se vogliamo dire giovani che vogliono sapere il perche e nessuno di loro(sinistra e destra)lo dicono,li affari non hanno colore e lo schiavo non ha colore

  • Attacco alla democrazia

    Sabato 1 Febbraio 2014

    Prima di tutto, a vedersi scorrere davanti l’ennesima rissa farlocca tra parlamentari, la prima cosa di cui viene voglia è, almeno, una rissa vera. Cosa sono quei buffetti, quelle carezze, quelle cravatte che svolazzano, quelle signore e quei signori che si puntano il dito sul naso e poi dicono: “Che fai, mi tocchi”?

    Ma lasciamo perdere.

    In queste ore possiamo ammirare la compattezza (quella sì, marziale) con cui i mezzi d’informazione e i partiti politici si rincorrono nello sport preferito di queste ore, la caccia/lapidazione del “Grillino”. Colpevoli di aver interrotto la seduta della camera prima, e della commissione affari costituzionali poi, infine responsabili di aver formalmente ipotizzato un prolungato attentato alla costituzione da parte del capo dello stato (e averne quindi chiesto la messa in stato d’accusa), i parlamentari M5S sono sotto il fuoco di fila: “antidemocratici” (Sel), “fascisti” (Pd), “squadristi” (Forza Italia), “utili idioti” (Fratelli d’Italia), “irrispettosi” (Lega Nord). Per non parlare delle voci di scandalo che si sono levate dai quotidiani Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero, Unità, Manifesto, Secolo d’Italia, e persino un po’ dal Fatto Quotidiano. Rodotà, ex candidato al colle del movimento, lo condanna senza appello e solidarizza con Napolitano. Violante parla di clima “microinsurrezionale”, lui che se ne intende, Renzi di “cose da codice penale”, la Boldrini promette sanzioni, mentre qualcuno propone di accusare il M5S di “attentato contro organi costituzionali dello stato”.

    Di fronte a tutto questo spettacolo inutile vorremmo dire tre cose. La prima: a nessuno importa niente degli organi costituzionali, del parlamento, delle risse tra deputati, dei “questori” di Montecitorio minacciati e dei 5stelle schiaffeggiati. Sia chiaro, non scambiamo i nostri auspici (da sempre volti alla delegittimazione complessiva dell’apparato istituzionale) per una “pancia” del paese ipotetica e frutto delle nostre idealizzazioni: è proprio così. La parte più calma della popolazione, quella che è stata educata a certi “valori” e ha ancora i nervi abbastanza saldi per crederci o ricordarli, è del tutto indifferente a ciò che sta accadendo nei palazzi romani, anzi pensa ad altro ma con una certa qual punta di insofferenza. L’altra parte, quella che non ha più un controllo totale sul proprio sistema nervoso (per ragioni socialmente variegate: disoccupati, cassintegrati, esodati, licenziati/licenziandi di fabbrica, iperprecari, commercianti falliti/in via di bancarotta), di fronte alle reazioni perbeniste dell’“arco democratico” si incazza sempre di più. L’idea che circola per le strade è di farlo saltare in aria il parlamento, figuriamo se ci si impressiona per due schiaffi. Ciò che addolora le persone, semmai, è la certezza che non ci scapperà il morto.

    Secondo: dal punto di vista istituzionale e formale, i 5stelle hanno ragioni da vendere. Il vittimismo dell’arco Sel-Pd-Lega-Ncd-SceltaCivica-Casini-ForzaItalia-Fratellid’Italia (speriamo di non aver dimenticato nessuno) somiglia a quello del lupo contro l’agnello. Anzitutto, la legge promulgata ieri su Imu e Bankitalia è l’ennesimo abominio del potere: dopo aver bombardato la popolazione per un anno con il discorso sull’Imu, al punto che oggi chi ha una casa paga di più ma è contento basta che la smettano con l’infinita tarantella e la presa in giro dei nuovi nomi per le stesse tasse, il decreto che permette almeno di non pagare anche la vecchia tassa viene accorpato dal governo furbetto con una legge che svende alle banche private quote enormi di finanza pubblica, accelerando ancora la trasformazione della società (in atto da decenni) in una giungla spolpata e setacciata dai predatori della grande finanza.

    Ora, il processo di ridefinizione autoritaria dello stato proprio di questa epoca passa proprio attraverso il ricorso continuo a questo genere di giochi di prestigio: ricordate il decreto “contro il femminicidio” che conteneva anche norme draconiane contro chi osa avvicinarsi (anche soltanto camminando con le mani in tasca) al cantiere Tav di Chiomonte? I tg si limitarono a dire: “I 5stelle votano contro la legge sul femminicidio”, senza spiegare il trucco di Letta&C. e dando in pasto all’opinione pubblica il fatto nudo e crudo che i 5stelle volevano, in soldoni, che le donne venissero ammazzate. Adesso avrebbero dovuto stare zitti zitti e buoni buoni e assumersi la responsabilità o di imporre una tassa esosa a tutti gli italiani senza alcun motivo, o di votare una manovra finanziaria abnorme cui sono radicalmente, e giustamente, contrari; e l’“antidemocratico” non sarebbe chi inventa questi trucchetti (Letta) e chi li esegue senza batter ciglio (Boldrini), ma chi cerca di smascherarli. Lo stesso vale per la legge elettorale: Pd e Forza Italia si accordano per una legge a loro immagine e somiglianza, che renderà il ricorso alle urne poco più di una ridicola scampagnata domenicale (come già in gran parte è) per la stragrande maggioranza degli elettori, visto che il 37% dei votanti, che (esclusi i non aventi diritto e gli astenuti) è circa il 18% della popolazione, deciderà per cinque anni la vita di tutti con una posticcia maggioranza assoluta.

    Potrebbero, i 5S, che parlano di democrazia diretta in rete e sono l’unica forza elettorale che tutte le altre hanno interesse a distruggere, farsi menare per il naso e stare anche zitti? E potrebbero non attaccare (a loro modo, cioè basandosi sulle leggi e sulla costituzione) il capo dello stato che dal 2011 (cioè da quando si autoproclamò dittatore in pectore dichiarando guerra alla Libia senza l’avallo del governo e del parlamento, ma in seguito a una semplice riunione del consiglio supremo di difesa) governa l’Italia come un monarca in barba alle regole della repubblica in nome delle quali i comuni mortali vengono invitati a votare, a sottomettersi alle istituzioni e non di rado, se smettono di credere a tutte queste fandonie, a varcare la soglia del carcere? Secondo la logica legalitaria dei 5S è del tutto coerente chiedere la sua messa in stato d’accusa per una serie di episodi che effettivamente denunciano ciò che tutti i confindustriali e gli accademici ripetono da anni, e cioè che con Napolitano si è passati alla repubblica presidenziale de facto e questa situazione va regolata (ciò che i 5S non vogliono) de jure (attraverso le famose “riforme costituzionali” su cui proprio Napolitano insiste da tempo).

    Tutto questo, sia chiaro, per ciò che concerne la forma, ma serve pur sempre a capire. Le presunte intemperanze dei 5stelle sono il minimo che un gruppo d’opposizione parlamentare dovrebbe fare nel momento in cui è oggetto di una demonizzazione continua di Tv e carta stampata e dell’esclusione scientifica dalla discussione parlamentare con trovate burocratiche, richiami all’ordine durante gli interventi in aula (impagabili le continue interruzioni della Boldrini), tagliolette e ghigliottine per impedire gli emendamenti. Insomma davvero il boato di indignazione presunta è, se non altro, ancora una volta un modo per non far capire un’acca di quel che succede, ammesso (e purtroppo concesso) che qualcuno sia ancora così ingenuo da dare un credito ai meccanismi di dissenso propri della delega parlamentare.

    Da ciò, per riprendere il nostro avvio sulle risse vere e su quelle presunte, si pone il problema, ben diverso, della sostanza: ovvero del conflitto politico, perché anch’esso può essere reale o fasullo. Ai partiti senz’altro bruciano i nove milioni di voti del M5S lo scorso febbraio, ma il vero obiettivo di tutta questa canea non sono loro, siamo noi: non intesi come questa o quella tendenza politica in seno alla società (tanto meno chi, come noi, mai voterebbe i 5S, e mai voterebbe in generale), bensì come corpo sociale enorme e variegato di persone che hanno tutto l’interesse non soltanto a cacciare i partiti dal potere, ma anche ad attentare effettivamente all’impianto generale del sistema politico (gli “organi costituzionali”) salvo non averne i mezzi. Ciò che infastidisce è che l’azione mediatica del M5S soffi sul fuoco di una rappresentazione timida eppure pericolosa dell’agone politico che molti italiani hanno o cominciano a prendere in considerazione: nelle ridicole “bagarre” del parlamento il Pd e Berlusconi vedono una inquietante trasfigurazione del desiderio di rivolta che cova nel paese senza esprimersi, che quei comportamenti potrebbero istigare o, come dicono i politici, “legittimare” (come se la rabbia popolare, quasi fosse un’istituzione dello stato, avesse bisogno di “legittimazioni” da parte di chicchessia).

    Può sembrare ridicolo; ma la psicologia di un popolo moderno – vale a dire un popolo di telespettatori, molto più che di elettori o internauti – può, in effetti, essere un po’ “ridicola”, se così ci vogliamo esprimere, e non per questo meno pericolosa per chi governa in tempi di crisi. In altre parole, l’odio per il parlamento c’è davvero nelle nostre città, e cresce; ma chiunque abbia a cuore sé stesso e il suo prossimo non deve temere per gli organi costituzionali e la “democrazia” sotto attacco, deve invece cospirare quotidianamente affinché quell’attacco smetta di essere inscenato nel teatrino di Montecitorio e dilaghi in tutto il paese. I parlamentari M5S non fanno altro che ciò che è proprio di tutti i soggetti interessati a guadagnare potere: tirano acqua al loro mulino, gridando al pane che qualcuno toglie a noi, ben attenti a restare nel campo di inquadratura delle telecamere. E noi, che facciamo? Vorremmo che molti di coloro che guardano con indifferenza e distacco la lapidazione mediatica del “parlamentare grillino” cominciassero a chiederselo sul serio.

    Velvet Secret

    http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/10494-attacco-alla-democrazia

    • La lapidazione mediatica attuale del grillismo è parte della messa in scena.
      I fatti parlano chiaro: se per tutto questo tempo il sistema lo ha tollerato e perché gli faceva comodo, e quando un sistema agisce in tal modo è segno che ne dirige anche le fila e il percorso.
      Se era così "dannoso per il potere" l’avrebbe già segato sul nascere.
      I partiti hanno capito benissimo invece che l’exploit del 25% non ha avuto seguito viste le successive tornate elettorali, e infatti, come hanno fatto col renzismo, si prodigano con la complicità dei media di regime a dare grande visibilità al grillismo... non sia mai scemasse l’attenzione.
      Per quanto riguarda lo spostamento della protesta dal palazzo alle piazze il m5s s’è sempre schierato contro le Piazze di cui ci sentiamo parte... tranne una volta: incitare i gendarmi a unirsi ai forconi. Inutile ricordare a quale blocco sociale questi appartengono.
      Il M5S sarà il primo nemico che troveremo aldilà delle barricate.
      LA STORIA INSEGNA!

    • parli di nemico,quando molti sono di sinistra,quello che non accettano questi ragazzi e che li sia imposto,hanno una testa,sbaglieranno,ma chiedono dove e come intervenire,poi se li troveremo per la strada che non faranno quello che e stato detto,be sta a noi buttarli giu dalla rupe(fisicamente)per me come ho sempre pensato(68 docet)e uno vale uno quindi diventa un gruppo,forse queste parole portano a quei tempi,si deve tirare fuori il meglio e il rimanente spazzare via

    • Molti credono che il m5s sia di sinistra, è qui l’equivoco.
      Ma siccome da sinistra si esce solo a sinistra è pacifico che chi si lascia deviare da certe "promesse" di sinistra ha capito ben poco.
      Rimane solo l’alternativa di aspettare altro ventennio? Risibile, se come ripeto è figlio di questo sistema, sarà assai dura... il momento in cui ci si appresterà a gettarlo dalla rupe il sistema stesso ne avrà confezionato già un altro... è quello che ha fatto nel 2011, quando fu ben chiaro che pur di non mandarci al voto in Italia c’avrebbero bombardato, altro che Grecia. Non dimentichiamo che proprio alla caduta di Berlusconi e l’avvento di Monti il m5s fu portato dai media di regime all’onore quotidiano delle cronache.
      A che titolo?
      Per quanto mi riguarda la storia non si fa coi se né coi ma, mi attengo ai fatti, ai risultati, agli eventi e alle strategie che portano a certe conclusioni... oggi s’è rivelato uno strumento utile al sistema.
      Sicuramente non lo ritengo neanche un "utile idiota", anzi, trovo in esso un percorso scientemente anticomunista, tanto per essere più precisi.
      Detto questo mi piacerebbe sapere quale risultato apprezzabile dai compagni abbia raggiunto oggi il m5s.
      Uno... e mi ritiro in buon ordine.

      P.S. E poi finiamola con questo lessico palesemente ruffiano: i ragazzi, cittadino... lo trovo stucchevole e fuorviante.
      Siamo tutti cittadini, 60 milioni, da Riina al PdR e noi stessi, e sti "ragazzi" esprimono un tasso reaxsionario e qualunquista che niente ha a che vedere con l’antagonismo a questo sistema, tentomeno col ’68.
      E un’altra cosa ancora: perché quando si punta l’indice sul M5S la prima risposta che arriva è quanto abbiano sbagliato o siano cattivi gli altri? Non ne siamo già abbastanza al corrente? So solo che quando da comunista obietti qualcosa sul loro operato subito ti dicono "è meglio Renzi o Letta o re Giorgio?" Più qualunquismo di così per evitare il confronto si muore davvero, eppure lo sanno quanta distanza ci sia tra i compagni e questa gente al potere. Il fatto è che "funziona sempre"... come diceva il buo Guzzanti.

    • Dici :

      "e questa gente al potere"

      Non mi sembra che stiano "al potere" ... anzi il potere fa di tutto per cancellarli ...

      Dopodichè, ovvio che non sono "comunisti", ovvio che hanno una visione "interclassista", ovvie tante altre cose che dice anche il buon Velvet Secret ...

      Ma, cerchiamo di non esagerare ...

      Sei così accecato su questa storia del M5S che mesi fa sei anche riuscito a difendere, qua sopra, addirittura la Boldrini contro di loro ...

      Il buon Karletto con la barba diceva che esistono contraddizioni principali e contraddizioni secondarie ...

      Mi sembra tu ti sia fissato di brutto con una contraddizione secondaria ...

      E comunque Napolitano, Renzi, Berlusconi, Letta, Boldrini e compagnia cantante, come dice giustamente Velvet, con la nuova legge elettorale stanno cercando di fregare noi prima ancora che i 5 stelle ... la privatizzazione ulteriore di Bankitalia è contro i beni comuni, non contro Grillo o Casaleggio ...

      E tu che fai ? te la prendi pricipalmente con loro ? Quantomeno sei, da un punto di vista marxiano, almeno molto strabico politicamente ...

    • Tanto per cominciare non la Boldrini ma il suo ruolo difesi, come quello delle istituzioni tutte al netto dei personaggi, le conseguenze di una deriva simile sono già state scritte dalla storia, senza contare che, visto che ci si vanta del parlamentarismo del m5s come svolta politica e come incapacità dei comunisti a entrarci nel parlamento, sarebbe bene che si pensasse anche al futuro, in caso si ricoprissero certi ruoli.
      E così ci arriviamo subito alle barricate a da quale parte stare!
      Per il resto ho specificato che mettere in luce l’opposizione inconcludente, quindi finta, del m5s non significa affatto APPROVARE L’OPERATO DI CHI CI GOVERNA nè essere "accecato su questa storia del M5S", non sono mesi ma anni che scrivo questo, e mai ho avuto una risposta che potesse metterlo in discussione.
      Io non me la prendo con loro, ci mancherebbe che mi meravigliassi del ruolo di un movimento qualunquista e destro, so bene a cosa servono, puntualizzo per i distratti da cosa stanno distraendo i grillini.
      E come al solito mancano risposte su quello che ho scritto.
      Mancano fatti CONCRETI per supportare un eventuale sguardo benevolo verso il m5s, anzi i fatti portano altrove, come non a caso scrivo da tempo.
      Se hai da smentire questo fallo, invece di stare a cambiare sempre discorso.

    • Ma poi dico io, come ti viene in mente che con

      "Più qualunquismo di così per evitare il confronto si muore davvero, eppure lo sanno quanta distanza ci sia tra i compagni e questa gente al potere"

      mi riferissi al m5s al potere.
      E’ questo che vi smaschera da sempre, il cambiare infantilmente le parole altrui, anche quando sono CHIARISSIME, il tutto per non rispondere in merito, segno di estrema malafede!

    • Vabbè, hai ragione, ho letto e capito male ...

      Sulla "distanza" che c’è tra i compagni e "questa gente al potere" ... però, diciamolo fino in fondo, non è che sia sempre chiarissima ...

      Ad esempio, alle imminenti elezioni sarde, Rifondazione è regolarmente alleata del Pd ...

      Di Sel poi nemmeno parlo, però è un dato oggettivo che in certo "immaginario collettivo", passano per "sinistra radicale" pure loro .... con tutto lo sputtanamento che ne consegue ...

      Ma la mia divergenza con te, lo ammetto, è più di fondo ... e non certo solo sull’analisi da fare dei 5 Stelle .... con la quale, al netto del fatto che la contraddizione principale non sono certo loro, potrei anche in parte convenire ...

      Mi preoccupa molto di più il tuo "senso delle istituzioni" ... che ti porta a difendere, "al di là delle persone" (!?!), gente come Napolitano o la Boldrini o magari, istituzione per istituzione, perchè no, pure Letta ... cioè quelli che oggi, per me, dovrebbero rappresentare i peggiori nemici per un comunista ....

      Io vengo da altre storie ... il 1977, l’autonomia operaia ... hai presente ? Proprio un altro pianeta ... altro che "bon ton" .... altro che "senso delle istituzioni" ....

    • "Tanto per cominciare non la Boldrini ma il suo ruolo difesi, come quello delle istituzioni tutte al netto dei personaggi, le conseguenze di una deriva simile sono già state scritte dalla storia, senza contare che, visto che ci si vanta del parlamentarismo del m5s come svolta politica e come incapacità dei comunisti"

      M’hai stufato, ok?
      Qui c’è scritto CHE NON MI DIFENDO NESSUNO DI QUELLI CHE CITI!
      E non solo... passiamo dall’assenteismo per via del voto borghese al lustrare le scarpe a chi fa inutile caciara in parlamento?

      Se non riesci a capire la differenza tra il ruolo e il personaggio che lo ricopre allora stai messo proprio colle pezze... e intendiamoci definitivamente, il tuo è un modo di vedere e commentare la politica in maniera cialtronesca, proprio alla Grillo e adepti.
      Il bon ton non c’entra niente, per il ’77 allora chiediti perché per un volantino i compagni si sono fatti la galera e rimesso la pelle, e accade ancora oggi, e questi invece sono a briglie sciolte.
      Se pensi di accodarti a chi oltre che più forte di te, è anche una creatura di questo sistema, allora accomodati, ma fallo a nome tuo, ma ti garantisco che con me non passi ogni volta che cerchi di mischiare le carte.
      Se ti stanno tanto a cuore vai lì, rimanici, dibatti e divertiti con loro, qui troverai qualcuno sempre che non se la beve, finché ci sarà possibilità d’intervenire.