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Il 19 ottobre fa paura! Fuori tutti gli arrestati !

par InfoAut

Publie le giovedì 13 febbraio 2014 par InfoAut - Open-Publishing
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Imponente operazione giudiziaria all’alba nella capitale: 7 compagn* agli arresti domiciliari e 10 firme

Assemblea straordinaria K7e Lucernario occupato

(La Sapienza) alle h 10.30

Tre giorni dopo l’imponente assemblea nazionale che ha rilanciato l’agenda di lotta per la primavera che viene - con l’indizione di una manifestazione nazionale contro le politiche di austerity il prossimo 12 aprile - la Questura di Roma interviene con mano pesante contro il movimento di lotta per la casa e le soggettività politiche antagoniste che hanno seguito e sostenuto il percorso contro lo spreco delle grandi opere, per la casa, il reddito e la dignità per tutt*... segno che questo movimento inizia davvero a far paura!

17 i provvedimenti disciplinari contro compagn* conosciut* per la loro generosità. La panoramica dei soggetti colpiti dai provvedimenti rispecchia tutta l’eterogeneità e il carattere meticcio di cui è fatto questo movimento: assieme a Paolo Di Vetta (Blocchi Precari Metropolitani) e Luca Fagiano (coord. di Lotta per la Casa), ci sono compagni degli spazi sociali occupati Acrobax e Alexis, occupanti di case... 7 di loro sono stati posti agli arresti domiciliari (opponendo serie difficoltà alla possibilità di essere domiciliati nelle occupazioni abitative in cui molti di loro vivono), altri 10 all’obbligo di firma.

I reati contestati riguardano la solita panoplia con cui lo stato punisce le lotte sociali: resistenza, violenza a pubblico ufficiale, combinato con "rapina" per la sottrazione di scudi e manganelli durante le cariche. I fatti cui si fa riferimento sono quelli del 31 ottobre, quando oltre un migliaio di persone assediarono la Conferenza Stato-Regioni sul tema dell’emergenza casa strappata proprio dalle mobilitazioni del 18 e 19 ottobre.

La natura tutta politica di questi provvedimenti è comprovata da una parallela e simile operazione di polizia che ha colpito altri 10 compagn* napoletan* dei Precari Bros in stato di arresto (più altri 15 che hanno subito altre misure restrittive, con obbligo di dimora), adottati dal gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, addirittura con l’ipotesi di "partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico e pubblica amministrazione".

http://www.infoaut.org/index.php/blog/precariato-sociale/item/10640-il-19-ottobre-fa-paura

Portfolio

Messaggi

  • 15,30 Concentramento a Porta Pia

    Conferenza - stampa e poi a seguire corteo selvaggio per la città

    "A sarà dura ..."

    • Migliaia in corteo a Roma

      A Roma, ma anche in altre città, ci sono state oggi manifestazioni come immediata risposta agli arresti effettuati questa mattina contro noti attivisti del movimento di lotta per la casa.

      Nella Capitale alle 15.30 Porta Pia, il luogo dove si concluse la due giorni di lotta del 18 e 19 ottobre, si è riempita di gente: occupanti delle case, attivisti, militanti, migranti.

      La polizia ha chiuso con un forte sbarramento la strada che conduce in via XX Settembre per impedire che il corteo si recasse – simbolicamente – nella centralissima via del Tritone, la strada dove il 31 ottobre ci furono i tafferugli tra polizia e senza casa che volevano raggiungere la vicina sede della Conferenza Stato-Regioni che doveva discutere dell’emergenza abitativa. Per quei fatti sono stati messi 7 attivisti agli arresti domiciliari e costretti all’obbligo della firma altri 10.

      Secondo molti degli attivisti in piazza gli arresti di oggi sono stati in qualche modo “preventivi” per depotenziare e intimidire la manifestazione di sabato prossimo per la chiusura del Cie di Ponte Galeria. Probabilmente gli obiettivi di queste misure repressive hanno un campo e un obiettivo più ampio.

      Intorno alle 16.30 il corteo, un grosso corteo di almeno duemila persone, è dunque partito ma in direzione di via Castro Pretorio ha girato per la Stazione Termini, piazza della Repubblica, via Bissolati ed è giunto in via del Tritone.

      Qui la sede de Il Messaggero, il giornale locale di proprietà di Caltagirone, era fortemente presidiata dalla polizia che a un certo punto però ha preferito riparare dentro la sede del giornale.

      Poco più avanti a destra c’è poi via del Nazareno, sede della direzione nazionale del Pd, dove è in corso la riunione che sta dando il benservito a Letta. Nella tarda mattinata la sede era stata occupata dai lavoratori ex Lsu- Ata come riferiamo in altra parte del giornale.

      Il corteo è proseguito per le strade del centro, un centro oggi tutto "occupato e preoccupato" per le sorti dei palazzi (Palazzo Chigi e Quirinale) e che invece ha dovuto fare i conti con chi è solidale con chi i palazzi che servono alla gente...li occupa. La manifestazione sta raggiungendo la Prefettura in piazza SS. Apostoli.

      Altre manifestazioni sono state convocate a Torino, Bologna, Pisa, Palermo e soprattutto Napoli dove, con una sintonia sospetta con gli arresti di Roma, questa mattina sono stati arrestati e sottoposti a misure restrittive dieci disoccupati del Coordinamento Bros.

      A Padova è stata convocata una manifestazione per sabato mattina in piazza Antenore alle ore 12.00.

      Dopo gli arresti degli attivisti No Tav, quelli di Roma e Napoli di attivisti impegnati sul terreno della lotta per la casa e contro la disoccupazione, appare piuttosto evidente come la criminalizzazione delle lotte sociali non sia più uno spauracchio ma un progetto che sta agendo concretamente.

      Redazione Contropiano

      http://www.contropiano.org/politica/item/22159-manifestazioni-contro-gli-arresti-di-questa-mattina-migliaia-in-corteo-a-roma

    • Roma, diecimila in corteo verso la Prefettura

      Roma, straordinaria risposta di solidarietà all’operazione di questa mattina che ha colpito diversi compagni per la partecipazione alla manifestazione del 31 ottobre: dalle 15.30 Porta Pia ha cominciato a riempirsi per la conferenza stampa indetta poche ore prima, nella quale è stato ribadito l’attacco tutto politico mosso da Questura e Procura ai compagni coinvolti dalle misure cautelari, che arrivano proprio a pochi giorni dalla partecipata assemblea nazionale che ha rilanciato verso una fitta agenda di lotta primaverile.

      Successivamente il presidio di Porta Pia si è trasformato in un corteo selvaggio che ha attraversato la città ingrossandosi sempre più ed arrivando a contare più di diecimila persone che hanno letteralmente bloccato la capitale per alcune ore. La manifestazione partita dalla piazza in cui la sollevazione e l’assedio hanno avuto inizio ha sfilato al grido di "liberi tutti subito" alla volta di via del Tritone, dove lo scorso 31 ottobre le migliaia di persone che assediavano la conferenza stato-regioni furono bloccate dalle forze dell’ordine. Anche quest’oggi il corteo ha rivendicato e strappato la libertà di movimento nonostante l’imponente militarizzazione predisposta in tutto il centro della capitale, sostando prima sotto il Consiglio Superiore della Magistratura di piazza Indipendenza e poi in via del Tritone.

      La manifestazione si è poi conclusa in serata davanti ad una blindatissima Prefettura dopo un lungo corteo carico di rabbia e determinazione che ha ribadito la volontà di non fare un passo indietro di fronte alle intimidazioni di questa mattina e di voler continuare a percorrere tutti assieme il percorso di lotta intrapreso col 19 ottobre esigendo l’immediata liberazione di tutti gli arrestati.

      Il prossimo appuntamento è per questo sabato alle 15 per il corteo a Ponte Galeria al grido di "mai più Cie!".

      ...la #sollevazione continua! Liberi tutti!

      http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/10657-roma-diecimila-in-corteo-verso-la-prefettura-liberi-tutti


      Da Torino a Palermo la sollevazione non si arresta

      Mentre i movimenti sociali romani inondavano a migliaia la capitale con un corteo in risposta all’operazione di questa mattina, moltissime le iniziative di solidarietà tenutesi in contemporanea in tante altre città:

      A Bologna il presidio solidale con i colpiti dalla repressione per i fatti del 31o si trasforma in corteo, con almeno 500 persone che hanno risposto all’appello a scendere in piazza lanciato dal Lab.Crash e dalle realtà dell’antagonismo sociale cittadino. Un corteo a cui hanno partecipato anche collettivi studenteschi come CUA e CAS, il mondo del sindacalismo conflittuale (USB, SI Cobas), tanti dei facchini in lotta alla Granarolo e alla Cogefrin, ovvero le realtà politiche che hanno costruito il percorso della sollevazione romana del 19 ottobre insieme, tra gli altri, proprio ad alcuni dei compagni arrestati oggi.

      Realtà di lotta bolognesi che erano presenti a Roma il 31 ottobre, quando si svolsero i fatti di cui oggi tanti compagni sono chiamati a chiedere conto di fronte alle provocazioni poliziesche. Il corteo è sfilato per il centro cittadino per concludersi circa due ore dopo nel punto in cui era iniziato, tra cori fumogeni e decine di scritte "Liber* tutt*" , scandendo più volte il nome dei compagni colpiti dalle misure repressive e raggiungendo il maggior momento di tensione sotto una prefettura cittadina militarizzata. Da segnalare la presenza in piazza dei militanti di Social Log, esperienza di lotta sul diritto all’abitare, più volte intervenuti a ribadire come la lotta per la casa sia un elemento centrale in questa fase politica per attaccare l’austerità imposta dai poteri forti. "Nei picchetti antisfratto, nelle occupazioni, nella solidarietà tra nuovi poveri" - si poteva ascoltare - "vanno trovate le risposte all’aggravarsi della materialità della crisi".

      A Milano centinaia di persone dei movimenti cittadini hanno risposto all’appuntamento lanciato per le 18.30 in piazza San Babila in solidarietà con gli arrestati romani e napoletani. Dopo un po’ il presidio si è trasformato in un corteo che ha attraversato la città fino a raggiungere la Prefettura, dove la manifestazione ha incontrato i lavoratori della logistica di Vignate e Capriate, protagonisti anch’essi di importanti lotte negli ultimi mesi.

      A Palermo molto partecipato il presidio indetto dal comitato “Prendocasa Palermo” davanti il palazzo della Prefettura in via Cavour. Tanti oggi i motivi per scendere in piazza. Oltre agli slogan che rivendicavano il diritto a un tetto e alla necessità di bloccare sgomberi e sfratti dei senzacasa che occupano, si intonavano anche cori in solidarietà con le misure cautelari emesse stamattina dalle questure di Roma e Napoli contro più di quaranta compagni e attivisti delle due città.

      Il comitato Prendocasa con il suo portato di soggettività che vanno dai senzacasa ovviamente, ai migranti fino ai centri sociali, non può che sentirsi vicino e solidale con quanti stamane hanno subito un atto intimidatorio a causa delle lotte che quotidianamente portano avanti per una casa e un reddito per tutt*; e se stamattina - mentre ai compagni romani e napoletani venivano notificate le misure cautelari - si bloccava uno sfratto esecutivo, oggi pomeriggio uniti sotto la Prefettura al grido di “tutt* liber*”.

      A Torino circa 150 persone hanno dato vita ad un presidio sotto la Prefettura per portare solidarietà ai compagni colpiti dall’operazione di questa mattina. Negli interventi che si sono susseguiti è stata ribadita la necessità di proseguire lungo il percorso intrapreso dal 19 ottobre in poi, rilanciando le lotte anche sui singoli territori rispondendo colpo su colpo agli attacchi di governo, questure e prefetture. Proprio a Torino, infatti, nelle ultime settimane si sono susseguiti a distanza di pochi giorni due sgomberi a danno di palazzina occupate dai movimenti di lotta per la casa, quotidianamente impegnati anche nella resistenza agli sfratti.

      Anche a Modena e a Pisa la solidarietà è arrivata sotto la Prefettura locale, con l’esposizione di striscioni e interventi al megafono.

      A Napoli, dove sono stati arrestati in contemporanea con gli arresti di Roma alcuni esponenti dei "disoccupati organizzati" ci sarà oggi un corteo, così come a Padova.