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La Svolta autoritaria

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Publie le martedì 1 aprile 2014 par * - Open-Publishing
1 commento

Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali.

Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare.

La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.

Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione.

Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava.

Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.

Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.

* Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao

Messaggi

  • Grazie, ma abbiamo già dato, sbrigatevela da soli... abbiamo ben poco da perdere oramai!
    Non si capisce a che titolo e a chi i firmatari di questo "accorato" appello si rivolgano. A prima lettura sembra tutta gente che non ha mai perso occasione per schivare la sinistra in questo paese, non ultimi Rodotà, invaghitosi e poi dissociatosi da Grillo (solo perché rivelatosi impresentabile) e Zagrebelsky, "inorridito" dal "malavitoso" Casarini, che non che mi sia un granché simpatico, ma detto in soldoni è sicuramente meno dannoso di questi vecchi saggi. Sulla Bonsanti e gli altri un velo pietoso può bastare: l’apoteosi di una socialdemocrazia borghese che s’intimorisce solo quando i "leader" sono esageratamente arroganti.
    Dove andavano a parare Renzi e i suoi supporter era chiaro da tempo, né più né meno come Berlusconi e il suo berlusconismo.