Home > La Svolta autoritaria
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare.
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione.
Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava.
Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
* Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao
Messaggi
1. La Svolta autoritaria, 1 aprile 2014, 20:21, di Francisco
Grazie, ma abbiamo già dato, sbrigatevela da soli... abbiamo ben poco da perdere oramai!
Non si capisce a che titolo e a chi i firmatari di questo "accorato" appello si rivolgano. A prima lettura sembra tutta gente che non ha mai perso occasione per schivare la sinistra in questo paese, non ultimi Rodotà, invaghitosi e poi dissociatosi da Grillo (solo perché rivelatosi impresentabile) e Zagrebelsky, "inorridito" dal "malavitoso" Casarini, che non che mi sia un granché simpatico, ma detto in soldoni è sicuramente meno dannoso di questi vecchi saggi. Sulla Bonsanti e gli altri un velo pietoso può bastare: l’apoteosi di una socialdemocrazia borghese che s’intimorisce solo quando i "leader" sono esageratamente arroganti.
Dove andavano a parare Renzi e i suoi supporter era chiaro da tempo, né più né meno come Berlusconi e il suo berlusconismo.