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il tecnicismo come maschera di finalità politica

par zag(c)

Publie le sabato 5 aprile 2014 par zag(c) - Open-Publishing

Il patto di stabilità è conosciuto come quell’accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell’Unione Europea, che prescrive che ogni paese sottoscrittore deve avere un deficit pubblico nominale non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%) e un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL. Da questo accordo ne discende il patto di stabilità interno per cui ogni istituzione pubblica deve rispettare questa regola aurea nei propri bilanci. Le uscite non possono superare le entrate anche per gli investimenti in conto capitale. Gli amministratori lo sanno bene e per rispettare questa regola tagliano i servizi e aumentano le tassazioni e gabelle varie.

Ma , esistono delle varianti a queste regole, delle eccezioni. La Marina Militare gode di un premio di sei miliardi di Euro per investimenti ventennali. E grazie a questa eccezione che la Marina Militare sta pensando di sostituire 50 delle 60 navi destinate al disarmo. E fin qua qualcuno potrebbe non avere nulla da obbiettare. La Marina Militare è una istituzione necessaria alla difesa delle coste e dei mari intorno alla nostra penisola. E prevista nella nostra Costituzione, ed è questa una delle pochissime norme della Costituzione che è ancora rispettata ed attuata(?).
E proprio in virtù’ di ciò che nel dicembre scorso il capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, parlò di rischio estinzione per la Marina Militare.
Ma come intende sostituire le navi vecchiotte con cosa , con quale strategia e con quali finalità?
In futuro la Marina Italiana sarà strutturata sulla portaerei Cavour, su 2 cacciatorpediniere tipo Orizzonte, 10 fregate lanciamissili Fremm realizzate con i fondi del Ministero dello sviluppo economico (che finora ne ha finanziate 8) e 14/20 unità nuove unità di vario tipo realizzate con gli ultimi stanziamenti ad hoc. Non fate caso al fatto che queste voci di spesa non sono a carico del bilancio del ministero della difesa, ma a quello dello sviluppo economico.
Qualche maligno potrebbe pensare che facendo cosi è possibile far passare il nostro paese per un paese pacifico e pacifista. Qualche altro invece asserisce che questi investimenti sono si destinati alla guerra , (pardon alla difesa, ma più giù capirete di questo mio lapsus) , ma sono fonte di sviluppo e da lavoro per migliaia di lavoratori. Infatti questi miliardi garantiranno per molti anni lavoro agli stabilimenti Fincantieri impegnati nelle costruzioni militari con ampie ricadute su tutta l’industria nazionale della Difesa( leggi Guerra) che fornisce motori, allestimenti, dotazioni, equipaggiamenti, sensori e armamenti navali. Certamente, ciò è vero, ma non lo sarebbe lo stesso se invece che materiale bellico si costruisse materiale per la pace? Non sono un idealista pacifista , né uno che crede nella santificazione e fratellanza fra gli uomini. Ma o le cose si chiamano con il proprio nome e che si dica chiaro le finalità e gli scopi delle cose che si fanno e si dicono!
Ma non anticipiamo le conclusioni e proseguiamo con il ragionamento.
Voci indiscrete sussurrano che oltre a tutto questo verranno messe in cantiere una nuova classe di pattugliatori d’altura realizzata col concetto modulare composta inizialmente da 10 unità, 6 in versione leggera (light) e 4 in versione completa (full). Le motivazioni sono che queste serviranno per il pattugliamento delle coste soprattutto per far fronte all’emergenza attuale e ai compiti che sta assolvendo la Marina cioè quella dell’operazione Mare Nostrum . Ma allora perché dotarli di tecnologia stealth , di sistemi di puntamento super sofisticati, di sistemi contro l’intercettamento radar e dotarli di sistemi missilistici ecc. ecc. ?
Di certo per sfuggire all’intercettamento da parte dei barconi dei richiedenti rifugio ed asilo! Si sa , è risaputo che questi barconi sono dotati dei più moderni sistemi di intercettamento!
E naturalmente con le stesse finalità sono da annoverare la realizzazione di un numero imprecisato di piccole imbarcazioni veloci, costruite con materiali e design utili a renderle invisibili ai radar, da assegnare alle forze speciali (incursori) Cioè incursori che dovranno sbarcare sulle nostre coste per difenderci dagli invasori stranieri.
Tutto questo naturalmente nell’ottica dello Spendig Review che si rivela ancor più , ( ma è forse necessario ancora evidenziarlo?) come uno strumento non di revisione di spesa, di spendere meglio e anche di meno, ma come strumento di taglio e di privilegiare certe spese piuttosto che altro, come l’inglesismo nasconde. Cioè il tecnicismo non è mai fine a se stesso, asettico, amorfo di per se, ma nasconde sempre una finalità politica.

Caro il mio “cazzaro” Renzi! L’opposizione, e le contestazioni, le critiche alle tue riforme e al tuo modernismo non lo è per partito preso, non è frutto di un immobilismo reazionario, non è in nome dello status quo. La dicotomia non è fra chi le vuole le riforme e chi no. Ma è fra chi è favorevole a questo tipo di contro-riforme e chi non lo è! chi è contro questo tipo di riforme, questo falso modernismo, questa falso riformismo progressista all’incontrario!
Contro questo’ riformismo reazionario e di classe!

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