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Sandro Bondi e la poesia (la poesia non mente mai)

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 24 aprile 2014 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

c’è un lato oscuro di sandro bondi. Il soggetto in questione, oltre alla sfarzosa insensatezza, nasconde un velleitario sottoscala poetico, sfibrato e incalzante nella sua pochezza. Soggetto e aggettivo, niente di più. "La poesia non mente mai", diceva un poeta dialettale abruzzese, me lo ripeteva a ogni lezione di metrica. Spesso nella poesia di sandro bondi mancano i verbi, come nella poesia dedicata a Obama

A Barack Obama

Impronta ancestrale
Fuoco purificatore
Cammino spirituale
Perla nera

Non voglio fare il professorino, son talmente sbandato che un affresco simile stona con il mio essere. Ma vedete, è molto semplice giocarsi senza esporsi. Un poeta dovrebbe mirare l’anima, è semplicissimo dedicare versi a personaggi noti, specie se si tralasciano i verbi, quindi l’azione. Per essere più chiaro, se volessi comporre una poesia sul Che con queste credenziali, potrei scrivere

cespuglioso tormento
destino infelice
infranto sogno
ammirevole virtù.

Questa non è poesia, questo è un disegnino, uno schizzo mal riuscito, non diverso dagli appunti che si prendono quando dobbiamo scrivere nome e cognome di una persona appena conosciuta. La sua poesia è senza nerbo, senza ossatura e, soprattutto, senza poesia. L’uomo non differisce affatto, lui è un patetico zerbino di cui conosciamo la carriera politica da poliglotta, non il motivo della sua notorietà e accettiamo passivamente che diffonda stupidità. Sopportiamo pazientemente che marcisca da solo, questo è un grosso problema, perchè, solitamente, certa gente campa troppo. La poesia non mente mai!

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