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Accampata ai Fori Imperiali per il diritto alla Casa

par zag(c)

Publie le martedì 13 maggio 2014 par zag(c) - Open-Publishing
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Ancora il coordinamento cittadino per il diritto alla casa protagonista del movimento antagonista nella capitale. Nonostante le minacce del ministro Alfano, nonostante l’agguerrita muscolatura mostrata dalle forze dell’ordine polizia, carabinieri con mezzi furgonati e blindati in ogni dove ( ma non erano senza benzina?), nonostante tutto i “saccheggiatori” sono scesi in piazza, hanno percorso il tragitto senza che ci fosse stato nessuna autorizzazione ( ma concertata con la questura) e senza soprattutto nessun incidente. Tutti( questi si Gufi) se lo aspettavano, qualcuno se l’augurava, ma la compostezza dei manifestanti e la loro saggezza hanno fatto in modo che nessuna provocazione degenerasse. Momenti di tensione quando una folta schiera di mezzi robokobizzati e mezzi ha sbarrato il passo a Piazza Venezia , sui Fori Imperiali, per impedire che i “meticci senza alloggio” potessero invadere Piazza Venezia. SI sono fronteggiati , da un lato canti, inni, e balli cappuccetto rosso con un “Attenti a Lupi” e ritmi e danze nord africani. Dall’altro facce scure, serie, e vestiario nero.

Poi arriva la notizia, sperata ed attesa. Il consiglio comunale con il gruppo della maggioranza sindaco e vicesindaco avrebbe ricevuto una delegazione. Si apre uno spiraglio che qualche decina di alloggi sfitti e vuoti possono essere adibiti a edilizia popolare, e che sia subito pronto il piano di investimenti per i 200 milioni di Euro predisposti dalla Regione. I manifestanti si accampano decisi a non muoversi fino a che non scende la delegazione con bu0one notizie. Intendono ripetere l’accampata di Porta Pia. Ma con risultati da portare a casa di ben altra consistenza.

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Messaggi

  • La giornata di lotta di oggi

    Movimenti, tende vicino al Senato contro il piano casa e presidio a Montecitorio anti-jobs act

    Corteo fino a Sant’Andrea della Valle. Contestato il ministro Poletti in mattinata a Testaccio. Flash mob davanti alla sede di Acea in vista del nuovo corteo di sabato prossimo per i beni comuni

    Dopo l’’acampada’ sui Fori imperiali di ieri i movimenti per la Casa tornano in piazza nel centro di Roma nel tentativo di arrivare fin sotto il Senato dove è in discussione il decreto Lupi. Da via dei Fori imperiali, angolo piazza Venezia, proprio dove ieri erano state montate (e poi levate) le tende per protesta, si è mossa la manifestazione. A guidare il corteo lo striscione ’Liberiamo Roma dai divieti’, e un camion con bandiere con su scritto ’Stop sfratti, sgomberi e pignoramenti’.

    "Questo decreto uccide il diritto alla casa nel nostro Paese - commenta in marcia Paolo Di Vetta, uno dei leader dei Blocchi precari metropolitani - ci sono centinaia di sfratti e 100mila appartamenti vuoti in questa città e non se ne può più. Non si sta facendo nulla per l’emergenza abitativa. Ora andiamo al Senato perché vogliamo vedere in faccia i senatori che voteranno questo decreto".

    Il corteo, dopo aver attraversato piazza Venezia ed un tratto di via delle Botteghe Oscure, è arrivato a largo di Torre Argentina. Durante la breve sosta davanti palazzo Altieri, sede dell’Abi, Di Vetta ha poi annunciato: "Ci riprenderemo il palazzo, l’abbiamo già fatto nel 2011, arriverà un giorno dove dentro andremo a vivere là dentro, perché sono le banche le responsabili della crisi".

    Arrivati a largo Sant’Andrea della Valle i Movimenti hanno però trovato di fronte a sé, all’altezza di Corso Rinascimento, un cordone di agenti e tre blindati della Polizia di Stato che bloccano l’accesso in direzione Senato. Davanti alle Forze dell’ordine i manifestanti hanno schierato una lunga catena umana orizzontale, a circa dieci metri di distanza. E nel frattempo sono state montate le prime tende dell’"acampada", attorno alla fontana sulla piazza. Da qui si sono levati numerosi cori per Federico Aldrovandi, il giovane di Ferrara ucciso da 4 poliziotti, poiché proprio a pochi passi dalla testa del corteo, vicino allo schieramento delle forze dell’ordine, è stato affisso un manifesto del Coisp, sindacato di polizia, che mostra alcuni gesti violenti degli attivisti nei confronti degli agenti con scritto "noi i cretini" (in riferimento, ironico, al nomignolo affibbiato dal capo della polizia Alessandro Pansa ai poliziotti che compiono abusi) e "loro le vittime" (riferendosi ai manifestanti).

    La tensione è poi salita perché "abbiamo saputo che stanno votando il decreto articolo per articolo senza mettere la fiducia. Approvano con accordo pieno di tutta l’Aula. Cio’ significa che c’è omogeneità di intenti tra Pd e Pdl rispetto al piano e che sono d’accordo a distruggere l’edilizia residenziale pubblica", ha detto Di Vetta.

    Il presidio a Montecitorio e la contestazione a Poletti. Ma il provvedimento del ministro Lupi non è l’unico del governo a finire ne mirino dei movimenti, Un’ottantina di persone, tra studenti e precari, contestano il decreto legge Poletti e soprattutto il famigerato Jobs act, davanti a Montecitorio. "Abbiamo indetto questa assemblea - spiega Francesco Raparelli, tra i portavoce delle Clap, Camere del lavoro autonomo e precario di Roma - qui a Montecitorio, a cui partecipano studenti, sindacalismo di base e precari, perché vogliamo avviare una vera e propria campagna sociale poiché l’approvazione del decreto legge Poletti sul lavoro non solo è pessima, nefasta e fatta in velocità senza dibattito, ma rappresenta anche l’inizio di questa nuova politica sul lavoro sempre più precarizzato che osteggeremo. Vogliamo quindi che il Paese si svegli e cominciare - conclude - una vera e propria mobilitazione permanente".

    Già questa mattina un gruppo di ragazzi si era presentato all’iniziativa ’Garanzia giovani’ a Porta Futuro per contestare il ministro. Una ventina di loro sono stati identicati dalla polizia. "Volevamo entrare con il nostro striscione ’#stopjobsact. Reddito, welfare, diritti per tutti’ ma c’era - spiega Daniele, uno studente- un cordone di forze dell’ordine imponente, davvero eccessivo. Non ci hanno fatto entrare e venti/venticinque di noi, compreso io stesso, siamo stati identificati dalla polizia. Un’amica che si era accreditata all’iniziativa, però, è riuscita a farmi entrare e ho fatto un intervento criticando duramente il decreto legge Poletti che rende generalizzata la condizione di precarietà e stabilizza di fatto il lavoro servile".

    "Il patrimonio pubblico per l’emergenza abitativa". Ieri sera intanto durante l’incontro tra Campidoglio e movimenti sono stati toccati alcuni temi ritenuti centrali dagli attivisti: l’utilizzo del patrimonio pubblico per risolvere l’emergenza abitativa nella Capitale, il via alle procedure necessarie per un censimento sulle occupazioni, la valutazione della costituzionalità dell’articolo 5 del decreto Lupi e infine il diritto a manifestare liberamente. "Sono stati avviati processi molto importanti che vogliono risolvere e non colpire il problema delle occupazioni", ha raccontato Di Vetta. All’incontro erano presenti una delegazione della rete romana, rappresentata tra gli altri da Di Vetta e Luca Fagiano, coordinatore del Movimento per il Diritto all’Abitare; il vicesindaco e assessore al Patrimonio di Roma Capitale, Luigi Nieri; il capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio; l’assessore comunale con delega alle politiche abitative e della Casa, Daniele Ozzimo e il capogruppo di Sel in Campidoglio, Gianluca Peciola.

    "Domani - prosegue Di Vetta - ci siederemo per una prima stesura della ’memoria di giunta’ necessaria ad avviare il censimento analitico dei nuclei familiari presenti negli stabili occupati", dunque in emergenza abitativa. "Incontreremo infatti Ozzimo e questo è un passaggio fondamentale perché opposto al decreto governativo che invece sanziona le occupazioni". Sempre domani, "D’Ausilio ci ha annunciato una riunione del Pd in cui sarà valutata la costituzionalita’ dell’articolo 5 del decreto Lupi", che vie­ta di allac­ciare i pub­blici ser­vizi, acqua e luce elet­trica. Affrontata infine anche la questione relativa al "divieto di manifestare sabato 17 sotto il ministero dell’Economia e sotto la Cassa Depositi e Prestiti, passando da piazza della Repubblica a piazza dell’Indipendenza verso via Goito e via xx Settembre". "Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di intervenire formalmente presso la prefettura per trovare una soluzione - racconta l’attivista - Al momento sappiamo che il corteo si svolgerà, ma secondo il percorso classico con partenza da piazza della Repubblica alle 14".

    Il corteo del 17 maggio. Il cartello che ha convocato la manifestazione - ’Per i Beni comuni e contro le privatizzazioni’annunciando per domani "- ha annunciato intanto per domani alle 11 un flash mob e una conferenza davanti alla Cassa depositi e Prestiti. Già questa mattina alle 11 alla sede di Acea si è tenuto un flash mob delle realtà promotrici: "Il Gruppo Acea è la SpA che gestisce acqua ed energia ed una delle principali multiutilities italiane - spiegano - Rappresenta uno dei luoghi simbolo della una nuova stagione di privatizzazioni che il governo Renzi intende rilanciare con forza. Il flash mob di oggi è legato anche alla contestazione del Decreto Salva Roma che, oltre a prevedere nuove privatizzazioni, tagli, licenziamenti e dismissioni del patrimonio pubblico definisce un nuovo meccanismo nel rapporto tra Governo e Enti Locali, ovvero un reale commissariamento dell’amministrazione comunale di Roma, che rischia di creare un allarmante precedente". Contro questa prospettiva la rete di associazioni propone "la ripubblicizzazione del servizio idrico gestito da Acea, così come richiesto dai 27 milioni di cittadini che hanno votato Sì ai due referendum, nel 2011".

    13 Maggio

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/05/13/news/movimenti_corteo_verso_il_senato_contro_il_piano_casa_e_presidio_a_montecitorio_anti-jobs_act-86033584/