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Nazionalisti mercenari

par Antonio Recanatini

Publie le sabato 26 luglio 2014 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

A proposito degli ultimi rigurgiti nazionalisti, dentro di me pensavo che non è proprio onorevole vantarsi di un presidente della repubblica come napolitano, dell’ossequiosa riverenza verso gli states, nemmeno delle stragi di stato senza assassini e mandanti. Lo slogan è semplice, difendiamo il made in Italy e poi esaltano chi lo sta svendendo; forse a voi pare un contro senso, io credo sia meglio chiamarla ignoranza incurabile. Del resto i nazionalisti dell’ultima ora, odiano i vari rumeni, albanesi, senegalesi, indiani, cinesi ecc ecc e anche un po’ i napoletani, strano che non si siano mai incavolati quando venivano trasmesse le pubblicità della pasta, con il sottofondo musicale della nona sinfonia di Beethoven. La pubblicità del Lambrusco che intona le parole di una poesia di Verlaine, anche quella sarebbe stata da condannare, ma Beethoven e Verlaine rientrano nei parametri dell’ignoranza incurabile, non li conoscono.
Il nazionalismo smisurato non conviene per tante ragioni, una perché esalta il razzismo popolare e aumenta l’astio tra i poveri, l’altra perché condanna la nazione ad esaltare le virtù perdute da tempo.
Noi non temiamo i francesi e i tedeschi nella nostra terra, nonostante i massacri subiti dai loro eserciti e dalle loro esercitazioni, noi non temiamo gli statunitensi che ci manovrano come marionette e vigilano ogni nostro movimento, non temiamo gli svizzeri che vivono con il nostro contante. Temiamo gli africani, quelli che muoiono annegati per rivendicare un tozzo di pane.
Se proprio devo dirla tutta, preferirei vivere in una nazione che s’indignasse di fronte alla pasta condita con Beethoven